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21 gennaio 2013

Tratto da Barioggi notizie.it

Centrale Enel  di Brindisi- Legambiente: "Rispetto della legge e avvio bonifica ambientale"

 Brindisi - Continuano le vicissitudini della centrale termoelettrica "Federico II" di Brindisi.... .............Sebbene sia stato riconosciuto il danno ambientale, come proposto da Legambiente costituita parte civile, la stessa associazione ambientalista riporta alcune osservazioni in merito alla valutazione della Procura di Brindisi e in particolare del Tribuinale presidduto dal giudice Cacucci, esperto conoscitore  della legge in vigore, che ha saputo garantire tutte le parti interessate.

  Legambiente ritiene che, anche in virtù della richiamata Ordinanza del Presidente Cacucci che evidenzia e riconosce la presenza di un “danno ambientale” prodotto dalla dispersione di polveri di carbone, il processo rubricato al n. 947/05, relativo alla centrale termoelettrica di Brindisi Nord ed al parco carbone annesso, di proprietà di Edipower e di Enel e che vede imputati anche dirigenti delle richiamate società, debba essere, dal Comune di Brindisi, portato a compimento come parte civile non solo nei confronti dei dipendenti di Edipower ma anche di ENEL. 
In tale processo vi è un riconoscimento al “danno ambientale” ed alle necessarie attività di bonifica....

L’aspetto raccapricciante del “danno ambientale” prodotto dalla continua perdita di polverino di carbone e quindi dalle notevole quantità di metalli pesanti depositatisi sui terreni agricoli è che tali sostanze non si degradano nel tempo ed alcune di queste, essendo bioaccumulanti e quindi entrando nel DNA e nella catena biologica ed alimentare entrano, conseguentemente, nel nostro vissuto quotidiano causando i danni e le morti che i vari studi iniziano ad evidenziare. 

Legambiente esprime il più totale compiacimento in merito all’Ordinanza del Presidente Cacucci e ritiene che la strada intrapresa dal Tribunale, dal Comune di Brindisi e dalla Provincia, oltre che dalle Associazioni ambientaliste congiuntamente riconosciute come parte civile, è quella giusta per il riconoscimento delle criticità ambientali esistenti ed indotte sul nostro territorio.
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