Tratto da Salute Pubblica
........... Come vengono smaltite le ceneri delle centrali a carbone?
L’attuale localizzazione delle Centrali a carbone è stata decisa in tempi in cui non erano forse noti, con la precisione attuale, i loro effetti negativi sulla salute di lavoratori e cittadini residenti nelle vicinanze degli impianti
L’attività di produzione di energia con il carbone ha dei costi che vengono pagati dalla collettività in termini di salute ma anche di riduzione di altre attività produttive, come l’agricoltura e il turismo. Si pensi alla terra fertile presente a sud, e alla costa nord lungo la litoranea Brindisi-Apani.
I rischi per l’ambiente e per la salute derivanti dalle emissioni
in atmosfera a causa delle quantità di carbone bruciato, sono, per
“fortuna” al centro del dibattito. Poco si discute invece del problema
dello smaltimento e dello stoccaggio delle ceneri prodotte dalla
combustione.
Le ceneri sono molto più pericolose delle polveri di carbone perchè
rappresentano un concentrato di sostanze tossiche, quali per esempio
gli idrocarburi policiclici aromatici, i metalli pesanti e le poveri
silicee – che non si sono diffuse in atmosfera con la combustione ma
rimangono nei bruciatori e nei filtri. Tutti e tre i tipi di sostanze
sono cancerogeni certi ed i silicati danno anche fibrosi polmonari gravi
ed irreversibili.
Specifici studi, effettuati dall’EPA (Environmental
Protection Agency) negli Stati Uniti, hanno evidenziato anche casi di
contaminazione delle falde acquifere con inquinamento dell’acqua
potabile a causa dei metalli pesanti provenienti da depositi di ceneri.
Sarebbe interessante conoscere le procedure di smaltimento delle
ceneri, il loro percorso dalle caldaie alle discariche. .....Una sommaria idea ce la siamo fatta vedendo le operazioni
sul molo carbonifero nel porto di Brindisi, peraltro molto, troppo,
vicino alla città. Le immagini, scattate il pomeriggio del 31 agosto
scorso durante una gita in barca nel porto, parlano da sole. Sul molo
carbonifero di Costa Morena una pala meccanica carica materiale scuro e
polveroso (ceneri pesanti o fanghi?) da un container scoperto su una
nave ormeggiata, il tutto senza imballaggi di alcun tipo.
Due domande sorgono spontanee:
1) il trasporto di queste sostanze può avvenire a cielo aperto o deve essere prima protetto in appositi imballaggi?
2) I nomi dei lavoratori addetti alla manipolazione di
queste sostanze sono riportati nel registro degli esposti ai cancerogeni
che il datore di lavoro ha l’obbligo di istituire in simili
circostanze?
Brindisi, 27 settembre 2012
Stefano Palmisano - Associazione Salute Pubblica
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