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02 febbraio 2013

L' Organizzazine Mondiale della Sanità conferma:"I PM2,5 sono molto dannosi"

Tratto da Zeroemission
L'Oms conferma: "I PM2,5 sono molto dannosi"

Una ricerca, effettuata su richiesta della Commissione europea, conferma il legame tra arteriosclerosi, diebete e altre patologie e l'esposizione continuata e a lungo termine con il PM2,5
L'Oms conferma: "I PM2,5 sono molto dannosi"
L'esposizione a lungo termine delle particelle sottili (PM 2,5) può innescare arteriosclerosi, problemi ai nascituri e malattie respiratorie nell'infanzia, secondo un rapporto dell'Oms "La revisione delle prove sugli aspetti sanitari dell'inquinamento atmosferico" pubblicato nei giorni scorsi, che suggerisce anche un possibile collegamento con il diabete, le funzioni cognitive e dello sviluppo neurologico e rafforza il nesso di causalitá fra PM 2,5 e decessi cardiovascolari e respiratori.  
La ricerca è stata effettuata su richiesta della Commissione europea nel quadro della revisione 2013 della politica dell'Unione europea.

"La politica in materia di qualitá dell'aria deve basarsi sulla scienza piú recente. Ecco perchè ho chiesto all'Oms di intraprendere questa ricerca. - ha detto il Commissario Ue per l'ambiente Janez Potocnik - Il collegamento che ha trovato tra inquinamento atmosferico e salute umana rafforza la convinzione di revisione della nostra politica". "Solo pochi anni fa in assenza di prove chiare, gli standard di inquinamento e i regolamenti non erano sufficientemente per garantire la salute umana - ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa - anni di ricerca hanno fornito le prime stime quantitative dell'onere di malattia da particolato e ora hanno stabilito legami tra inquinanti atmosferici ed esiti di salute. 


Siamo certi che questa nuova conoscenza alla fine porterá a piú rigorose politiche di controllo dell'inquinamento dell'aria per tutelare la salute dei cittadini europei". Oltre l'80% dei cittadini europei sono esposti a livelli di particolato (Pm) superiori a quelli fissati dalle regole nel 2005, cosa che in media priva di ogni cittadino di 8,6 mesi di vita. 

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