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09 settembre 2014

Indagine Ue, tutela dell' Ambiente 'cruciale' per 95% europei


Tratto da Ansa

Ambiente: indagine Ue, sua tutela 'cruciale' per 95% europei


BRUXELLES - Italiani ed europei si dichiarano sempre più sensibili ai temi ecologisti: secondo un'indagine di Eurobarometro il 95% degli intervistati nei 28 Paesi Ue e in Italia affermano che "la tutela dell'ambiente è importante per loro a livello personale". Gli italiani poi sono fra i più convinti che lo stato di salute ambientale "abbia un impatto diretto nella loro vita quotidiana", piazzandosi a quota 89%, contro il 77% della media europea.

Siamo però i peggiori in Europa sul fronte trasporti: solo il 19% sceglie di spostarsi in maniera 'amica' dell'ambiente (19%) - cioè a piedi, in bici o con i mezzi pubblici - meno dei bulgari (26%), del 35% degli europei e soprattutto del 60% degli svedesi. "E' bello vedere quanto solido e diffuso sia il sostegno per la protezione dell'ambiente, anche in tempi difficili" commenta il commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik, che rileva come i cittadini "siano in particolare preoccupati per l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, le sostanze chimiche e i rifiuti".

16 aprile 2014

ILVA, interviene la Commissione Europea dopo l'incontro con una delegazione di PeaceLink a Bruxelles:troppo evidenti le responsabilità.....

Tratto da Peacelink

Nuova messa in mora nel quadro procedura infrazione ILVA , interviene la Commissione Europea dopo l'incontro con una delegazione di PeaceLink a Bruxelles.
Il Governo Italiano viene per la seconda volta avvisato che sta violando le direttive europee sull' ILVA di Taranto. Oggi ,16 aprile, conferenza stampa di PeaceLink
Troppo evidenti le responsabilità dell'ILVA e del governo italiano.Dopo la missione di PeaceLink a Bruxelles interviene la Commissione Europea.

slopping acciaieria 1, 10 aprile 2014 ore 8
Il 10 aprile una delegazione di PeaceLink è andata a parlare con il Commissario all'ambiente Potocnik portando tutta la documentazione per evidenziare le inadempienze di Ilva e del governo.
Eravamo fiduciosi che l'Europa ci avrebbe ascoltato e avrebbe agito perviolazioni delle direttive europee. E così è stato. Domani mattina sarà resa nota la nuova "lettera di messa in mora". Oggi 16 Aprile conferenza stampa di PeaceLink alle ore 12 all'Istituto Righi (secondo piano, aula 208).
Questa sotto è l'ANSA che dà un'anticipazione del nuovo passo in avanti della Commissione Europea.


Ilva: Bruxelles incalza Italia, Taranto fuorilegge
Nuova messa in mora nel quadro procedura infrazione 15 aprile, 

(ANSA) - BRUXELLES, 15 APR - La Commissione Ue incalza l'Italia sullo stabilimento siderurgico di Taranto. Nel quadro della procedura di infrazione già aperta sull'Ilva, Bruxelles si appresta a inviare a Roma una nuova lettera di messa in mora per la violazione di alcuni articoli delle direttive sulle emissioni industriali e la Seveso. 
Lo si è appreso da fonti europee. La nuova iniziativa della Commissione nasce dall'analisi dettagliata della risposta inviata a Bruxelles dall'Italia in seguito alla prima lettera di messa in mora risalente al settembre 2013. Il nuovo documento che sta per essere mandato a Roma - a quanto si è appreso -solleva problemi in merito al mancato rispetto delle condizioni fissate dal permesso di operare e dei vincoli imposti dalla normativa europea per fare si che le installazioni industriali siano utilizzate in modo tale che non vi siano fenomeni di inquinamento significativi.
Ma anche perchè, in caso di inadempienza, l'operatore è tenuto a prendere immediatamente le misure necessarie a ripristinare una situazione 'legale' nel minor tempo possibile.

In relazione alla direttiva Seveso, Bruxelles prefigura poi la violazione dell'articolo 5, che prevede che il rapporto sulla sicurezza sia riesaminato, e se necessario aggiornato periodicamente, almeno ogni cinque anni; un processo avviato nel 2008 ma che non risulta ancora concluso.
Note:Disastro ambientale: 
- diossina attorno all'area industriale: e' vietato il pascolo libero su aree incolte per 20 chilometri di raggio; 
- vietato allevamento mitili: mar Piccolo contaminato da diossina il primo seno; 
- PeaceLink stima che dallo stabilimento siderurgico di Taranto dagli anni Sessanta a oggi siano fuoriusciti oltre sette chili di diossina, tre volte il quantitativo di Seveso (incidente del 1976).

Emergenza sanitaria: 
- 8 nuove diagnosi di tumore al giorno in media a Taranto e provincia; 
- 8811 nuovi casi di tumori in tre anni a Taranto e provincia; 
- un malato di cancro ogni 18 persone nel quartiere Tamburi di Taranto, il piu' vicino all'Ilva; 
- eccessi di tumori fra i lavoratori Ilva: +111% encefalo (impiegati) e +107% allo stomaco (operai); 
- eccesso di tumori infantili (+35% rispetto al resto dell'Italia).

Scrive Paola D'Andria, presidente dell'AIL di Taranto: "Due fratellini di Statte si sono ammalati di leucemia e sono in cura a Roma, perche a Taranto non c'è l'ematologia pediatrica. Per noi sono solo brutte notizie, per quella famiglia una tragedia".


Leggi anche:

Conferenza stampa su procedura di infrazione UE

La conferenza stampa di Peacelink mercoledì 16 aprile
15 aprile 2014 - Alessandro Marescotti

Il comunicato di Peacelink da Bruxelles

Il comunicato dopo l'incontro a Bruxelles con il Commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik sulla questione Ilva-Taranto
11 aprile 2014 - Redazione Peacelink

03 dicembre 2013

1) Ilva: ambientalisti, Italia non risponde a Ue 2) Duro giudizio della Fiom sul capacity payment nella Legge di Stabilità


Tratto da  Governo.it



Il Consiglio dei Ministri è convocato oggi  3 dicembre 2013 alle ore 10,00 a Palazzo Chigi per l’esame del seguente ordine del giorno:

- DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali (PRESIDENZA - INTERNO - POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI - AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE - SVILUPPO ECONOMICO - COESIONE TERRITORIALE) - in corso di diramazione;

ESAME PRELIMINARE DI N. 14 DECRETI LEGISLATIVI (AFFARI EUROPEI - MINISTERI DI SETTORE) recanti attuazione delle seguenti direttive:
tra cui 
- 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali (prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento) – diramato 29.11.2013;

___________________
SOPRA IL GOVERNO AL LAVORO....
SOTTO LA CRUDA REALTA'!
                           ______________________
Tratto da Ansa

Ilva: ambientalisti, Italia non risponde a Ue

Su procedura infrazione per mancati controlli


Ilva: Fondo antidiossina, nuovo video dimostra emissioni  
TARANTO - ''Il governo italiano a fine novembre non aveva ancora risposto alla Commissione Europea, come avrebbe dovuto fare, in merito alla procedura di infrazione aperta per i mancati controlli sullo stabilimento Ilva di Taranto''.  

Lo sottolineano in una nota Alessandro Marescotti e Antonia Battaglia per PeaceLink e Fabio Matacchiera per Fondo Antidiossina, titolari delle denunce che il 26 settembre scorso avevano portato la Commissione europea ad avviare la procedura dopo aver accertato che lo Stato non garantiva il rispetto delle prescrizioni Ue sulle emissioni industriali, con gravi conseguenze per salute e ambiente.

Su raccomandazione del commissario europeo per l'ambiente Janez Potocnik, la Commissione aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, concedendole due mesi per rispondere. Gli ambientalisti fanno presente di essere stati informati recentemente dalle istituzioni europee, ''dopo mesi di frequenti contatti, che i servizi della Commissione sono al lavoro e stanno vagliando molto attentamente l'evoluzione della procedura di infrazione e le effettive misure messe in atto a Taranto''.

__________________
 
Tratto da QualEnergia

Duro giudizio della Fiom sul capacity payment nella Legge di Stabilità

Per la Fiom il comma 99 che definisce il capacity payment è una gravissima responsabilità da parte del Governo e porta con sé il rischio di un'accelerazione della crisi del settore industriale delle rinnovabili. L'associazione sindacale auspica che anche la Cgil esprima un giudizio negativo a questo provvedimento e che alla Camera si affermi una maggioranza che possa cancellarlo.

Anche la Fiom esprime un giudizio nettamente negativo rispetto a quanto contenuto nel comma 99 del maxiemendamento al ddl Stabilità, presentato dal Governo e approvato con voto di fiducia dal Senato. Il comma 99 definisce il capacity payment, cioè il pagamento di un incentivo alle centrali per la produzione di energia elettrica da fonti fossili (Qualenergia.it),........ "Le risorse finanziarie necessarie per il capacity payment saranno attinte anche dagli impianti che producono elettricità da fonti rinnovabili e autoconsumata", ricorda Marcelli.
La Fiom dunque respinge con fermezza il proposito del Governo di sovvenzionare le centrali elettriche a olio combustibile, a metano o a carbone, che sono ferme o che operano con una forte riduzione della loro capacità a causa dell'eccesso di produzione di elettricità da fonti convenzionali dovuta allo sviluppo dell'elettricità da fonti rinnovabili e alla crisi.

Il Governo con questo provvedimento, "assumendo in toto gli interessi dei produttori da fonti fossili - denuncia Marcelli – si assume la gravissima responsabilità di adottare misure che penalizzano la produzione di elettricità da fonti energetiche rinnovabili, a differenza delle decisioni degli altri governi europei, a cominciare dalla Germania".
L'organizzazione sindacale guidata da Maurizio Landini denuncia che il provvedimento contenuto nel Ddl Stabilità "determinerà una ulteriore accelerazione della crisi del settore industriale delle rinnovabili, sia nel fotovoltaico che nell'eolico che fino a oggi ha occupato più di 30.000 addetti metalmeccanici operanti sia in piccole e medie imprese di progettazione, installazione e manutenzione, alcune di grande capacità di innovazione e competitività sia nei siti delle multinazionali che operano nel settore".
Per tali motivi "la Fiom auspica che la stessa Cgil esprima un giudizio negativo a questo provvedimento - conclude Marcelli – e che nella discussione alla Camera dei Deputati si affermi una maggioranza che possa cancellarlo per continuare a sviluppare la produzione di energia elettrica dalle fonti rinnovabili e per garantire una prospettiva a una filiera industriale nuova e innovativa".


17 novembre 2013

Elevati livelli di inquinanti nocivi per la salute

"Elevati livelli di inquinanti nocivi per la salute"

Non sono i “soliti” ambientalisti catastrofici a denunciare la grave situazione dell’inquinamento atmosferico in tutta Europa, ma un istituto prestigioso come l’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) che nel suo “Air quality in Europe - 2013 report" traccia il quadro europeo.

Tra le principali cause dell’inquinamento atmosferico vi sono il trasporto su strada, l’industria, l’agricoltura e il settore residenziale. .....In particolare, due sostanze inquinanti, il particolato e l’ozono troposferico, continuano a causare problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita. Nuovi dati scientifici indicano che la salute umana può essere compromessa da concentrazioni di sostanze inquinanti inferiori a quanto si pensava in passato.

 
Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell´Aea, afferma: “L’inquinamento atmosferico sta causando danni alla salute umana e agli ecosistemi. Un’ampia parte della popolazione non vive in un ambiente sano secondo gli standard attuali. Per avviare un percorso che porti alla sostenibilità, l’Europa deve essere ambiziosa e rendere più severa  l’attuale normativa”.


 
Il commissario all´Ambiente Janez Potocnik aggiunge: “Per molte persone la qualità dell’aria costituisce una della maggiori preoccupazioni. Gli studi dimostrano che un’ampia maggioranza dei cittadini è consapevole dell’impatto della qualità dell’aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, anche in tempi di austerità e difficoltà. Sono pronto a dare una risposta a queste preoccupazioni attraverso il prossimo Riesame della qualità dell’aria della Commissione”.

Nello stesso tempo l’Agenzia Iarc ha inserito l´inquinamento dell´aria esterna nell’elenco delle sostanze cancerogene per l’uomo (http://www.iarc.fr/)
Gli esperti dello Iarc, sulla base della più recente letteratura scientifica, affermano che ci sono prove sufficienti che l’esposizione all’inquinamento dell’aria outdoor causi il tumore al polmone. Hanno inoltre evidenziato una correlazione con un incremento di rischio per il tumore alla vescica. 

Anche il particolato fine, che rappresenta uno dei principali componenti dell’inquinameno atmosferico esterno, è stato valutato separatamente ed è stato classificato come “cancerogeno per l’uomo” . La valutazione dello Iarc ha mostrato un incremento di rischio di tumore ai polmoni a livelli crescenti di esposizione al particolato e all’inquinamento atmosferico.

E’ già nota l’associazione dell’inquinamento dell’aria con un’ampia gamma di disturbi, come le malattie respiratorie e cardiache. ......
Le Immagini Isde sono tratte da Facebook del Medico Isde G.Ghirga
“L’aria che respiriamo - afferma Kurt Straif, capo della sezione Monografie dello IARC - è diventata inquinata per una miscela di sostanze cancerogene. Ora sappiamo che l’inquinamento atmosferico esterno è non solo un rischio importante per la salute in generale, ma anche una delle principali cause ambientali di morte per cancro”.

“Classificare l’inquinamento atmosferico esterno come cancerogeno per l’uomo - sottolinea Christopher Wild, direttore dello Iarc - è un passo importante. Ci sono modi efficaci di ridurre l’inquinamento dell’aria e, considerata l’ampiezza dell’esposizione delle persone in tutto il mondo, questo rapporto dovrebbe mandare un segnale forte alla comunità internazionale per intraprendere azioni senza ulteriori ritardi”.
 


L'articolo integrale qui
 

Scarica il rapport "Air quality in Europe"

Scarica la scheda relativa all´Italia

Relazione tra inquinamento atmosferico e rischio di tumori al polmone 

20 luglio 2013

Emergenza ambientale e sanitaria.Inquinamento atmosferico, la Cina chiede aiuto all'Unione Europea.

Tratto da Ecoblog

Inquinamento atmosferico, la Cina chiede aiuto all'Unione Europea

Tajani e Potocnik sull'SOS inquinamento in Cina: firmato un accordo per la collaborazione tra PMI. E a Pechino l'aria è sempre più irrespirabile

Non solo Pechino, ma tutte le grandi città cinesi sono, in particolar modo negli ultimi mesi, letteralmente schiave di una vera e propria emergenza inquinamento: l’aria irrespirabile, la potabilità delle acque che in alcune zone della capitale è stata persino revocata (viene invece concessa a singhiozzo nel resto della megalopoli), si stanno lentamente trasformando in una vera e propria emergenza ambientale e sanitaria. 



La gravità della situazione, che ha “costretto” le autorità di Pechino ad ammettere, per la prima volta nella storia della Repubblica Popolare, l’esistenza di un problema di inquinamento (contrastato con divieti grotteschi, come per le fritture o i barbecue che affollano le strade), ha spinto il governo di Pechino a rivolgersi all’estero per ottenere aiuto su come fronteggiare l’emergenza.
La Cina, stando e agli ultimi investimenti sulle fonti energetiche non fossili e alle necessità sanitarie in città, ha dunque lanciato un vero e proprio SOS internazionale, cui l’Unione Europea ha immediatamente risposto “presente”.

Una vera e propria “missione per la crescita verde”, il primo evento di matchmaking tra Asia ed Europa (una sorta di speed-date tra imprese) dal valore di 233 miliardi di euro: 355 incontri, 60 aziende europee pronte a lanciarsi nel mercato cinese dell’ecosostenibilità ambientale.
“Il vicepremier Ma Kai è stato chiaro: vogliamo lavorare sull’economia verde. […] La Cina vuole cooperare con noi, lavorare con noi che abbiamo il know how”
ha spiegato Antonio Tajani (che è anche Commissario europeo all’industria) al via di questa due giorni pechinese interamente proiettata ad una “rivoluzione verde” in Cina: l’esperienza europea in tal senso, relativa sopratutto al know how ed alle tecnologie verdi delle PMI del Vecchio Continente, è dunque il trampolino di lancio ufficiale per la creazione di nuove partnership a cavallo tra i due continenti......

La praticità cinese ci ha insegnato a non sottovalutare mai la determinazione di questo popolo, che tuttavia in materia di green technologies parte decisamente arretrata rispetto all’Europa.
“Che si parli di ‘civilizzazione ecologica’, come dicono qui, oppure di ‘crescita verde’, come la chiamiamo nell’Ue, il succo è lo stesso. […] In Cina sta crescendo la preoccupazione per l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e per i rifiuti, ed è chiaro che la nuova leadership cinese sta ponendo questo tema fra le sue priorità. Questa missione prepara la strada per il prossimo summit Ue-Cina di novembre, che avrà come tema portante proprio l’economia verde”
ha detto il Commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik. La concorrenza sul tema è spietata, in particolare da parte di Giappone e Stati Uniti, ma l’Europa può contare su un’industria del riciclo e della gestione di acqua e rifiuti assolutamente avanzata sul piano internazionale.
http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/istituzioni/2013/07/18/Bruxelles-risponde-Sos-inquinamento-Pechino_9042424.html

16 luglio 2013

Ilva di Taranto : l' Unione Europea indaga sulla possibile violazione del Diritto alla Vita.


Tratto da Il Paese Nuovo.it

Ilva Di Taranto, Unione Europea Indaga Su Possibile Violazione Del Diritto Alla Vita.


Consiglio-dEuropaBRUXELLES – La Commissione europea sta indagando sulla possibile violazione da parte dell’Ilva del diritto alla vita sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, secondo quanto indicato dal portavoce del commissario Ue all’ambiente Janez Potocnik.
Per fare luce sul rispetto dei principali fondamentali dell’Ue e delle regole europee in materia di ambiente, la Commissione ha inviato alcune domande alle autorità italiane la settimana scorsa nell’ambito di uno scambio di informazioni e “un’indagine pilota” sull’Ilva in corso dal marzo del 2012.
Le domande vertono “sull’applicazione della direttiva europea sulla prevenzione e il controllo dell’inquinamento (Ippc), sulla gestione dei rifiuti e delle acque di scarico prodotte dall’Ilva e sulla possibile violazione del diritto alla vita sancito dalla Carta europea dei diritti fondamentali,” ha spiegato il portavoce Joseph Hennon. L’Italia deve chiarire questi punti entro la fine di luglio, secondo quanto indicato da Hennon.
La Carta dei diritti fondamentali dell’Ue stabilisce all’articolo 2 che “ogni  individuo ha diritto alla vita”. In un incontro svoltosi a luglio tra la Commissione Ue e due organizzazioni non governative italiane sul tema Ilva, le ONG hanno esortato Bruxelles a prendere misure adeguate lamentando carenze nell’operato del governo. 
“Durante le discussioni, la gravita’ della situazione è stata riconosciuta dalla Commissione, ed e’ stato inoltre sottolineato che la Commissione prenderà in considerazione tutti i dati disponibili per prendere una decisione sull’eventuale necessita’ di nuove misure esecutive,” ha aggiunto il portavoce Hennon

02 febbraio 2013

L' Organizzazine Mondiale della Sanità conferma:"I PM2,5 sono molto dannosi"

Tratto da Zeroemission
L'Oms conferma: "I PM2,5 sono molto dannosi"

Una ricerca, effettuata su richiesta della Commissione europea, conferma il legame tra arteriosclerosi, diebete e altre patologie e l'esposizione continuata e a lungo termine con il PM2,5
L'Oms conferma: "I PM2,5 sono molto dannosi"
L'esposizione a lungo termine delle particelle sottili (PM 2,5) può innescare arteriosclerosi, problemi ai nascituri e malattie respiratorie nell'infanzia, secondo un rapporto dell'Oms "La revisione delle prove sugli aspetti sanitari dell'inquinamento atmosferico" pubblicato nei giorni scorsi, che suggerisce anche un possibile collegamento con il diabete, le funzioni cognitive e dello sviluppo neurologico e rafforza il nesso di causalitá fra PM 2,5 e decessi cardiovascolari e respiratori.  
La ricerca è stata effettuata su richiesta della Commissione europea nel quadro della revisione 2013 della politica dell'Unione europea.

"La politica in materia di qualitá dell'aria deve basarsi sulla scienza piú recente. Ecco perchè ho chiesto all'Oms di intraprendere questa ricerca. - ha detto il Commissario Ue per l'ambiente Janez Potocnik - Il collegamento che ha trovato tra inquinamento atmosferico e salute umana rafforza la convinzione di revisione della nostra politica". "Solo pochi anni fa in assenza di prove chiare, gli standard di inquinamento e i regolamenti non erano sufficientemente per garantire la salute umana - ha detto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa - anni di ricerca hanno fornito le prime stime quantitative dell'onere di malattia da particolato e ora hanno stabilito legami tra inquinanti atmosferici ed esiti di salute. 


Siamo certi che questa nuova conoscenza alla fine porterá a piú rigorose politiche di controllo dell'inquinamento dell'aria per tutelare la salute dei cittadini europei". Oltre l'80% dei cittadini europei sono esposti a livelli di particolato (Pm) superiori a quelli fissati dalle regole nel 2005, cosa che in media priva di ogni cittadino di 8,6 mesi di vita. 

14 gennaio 2013

2013: Anno europeo dell'aria

Tratto da Rai giornaleradio

2013 Anno europeo dell'aria

Smog sul banco degli imputati a Bruxelles. In autunno arriverà la proposta di revisione delle politiche Ue, rimaste spesso sulla carta, anche perché le ultime stime parlano di almeno 420mila morti premature legate all'inquinamento in Europa nel 2010. Questa è considerata “una cifra semplicemente inaccettabile” secondo il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, convinta che applicando su vasta scala le tecnologie esistenti si potrebbero salvare fino a 100 mila vite ogni anno


ROMA -Cinque le principali cause del fallimento sul fronte anti-smog evidenziate da Bruxelles: inadeguato coordinamento delle politiche fra livelli nazionale, regionale e locale; persistenza dell'inquinamento transfrontaliero; mancata riduzione delle emissioni del traffico; mancato coinvolgimento di tutti i settori nel taglio degli inquinanti; poca sinergia con le politiche contro i cambiamenti climatici.
 “Dobbiamo riconoscere che alcuni degli standard Ue sulla qualità dell'aria stabiliti alla fine degli anni '90 non sono stati rispettati” ha spiegato Potocnik in occasione del lancio dell'Anno europeo dell'aria. 
A dispetto delle proroghe e della flessibilità concessa da Bruxelles, la maggioranza degli Stati membri viola le norme Ue sulla qualità dell'aria, con relativi costi per la salute e per l'ambiente: due terzi della rete dei siti protetti di Natura 2000 oggi è colpita dal fenomeno dell'eutrofizzazione legata all'inquinamento dell'aria.
 Per affrontare il problema il commissario europeo intende prima di tutto ''assicurare il rispetto della legislazione attuale al più presto possibile''. 
 I segnali in questo senso negli ultimi anni non sono mancati, con una pioggia di procedure di infrazione per i Paesi fuorilegge come l'Italia, appena riconosciuta inadempiente dalla Corte di giustizia Ue per il superamento dei limiti delle Pm10 negli anni 2006 e 2007. Nel lungo periodo, la Commissione Ue punta ad allineare le norme Ue ai nuovi standard previsti a livello internazionale dal protocollo di Gothenburg da attuare entro il 2020, che includono il particolato (le famigerate Pm10 e Pm2.5), ma anche ad applicare le linee guida dell'Oms. Per quanto riguarda l'ambiente, l'obiettivo di Bruxelles e' di eliminare entro il 2050 il problema di ecosistemi sottoposti ai fenomeni di acidificazione ed eutrofizzazione......
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