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22 marzo 2013

Los.Angeles dirà addio al carbone entro il 2025

Los Angeles dirà addio al carbone entro il 2025 Tratto da Rinnovabili.it

Los Angeles dirà addio al carbone entro il 2025
 – Fare a meno dell’energia fornita dalle centrali elettriche a carbone per inaugurare un futuro urbano meno responsabile sul piano dell’inquinamento e dell’impronta ecologica. Succede a Los Angeles, metropoli americana di oltre 3 milioni e 800 abitanti, decisa divenire la prima grande città degli Stati Uniti ad abbandonare il discusso carburante fossile per le sue esigenze elettriche entro il 2025. Il Dipartimento cittadino per l’acqua e l’energia si sta attivando per eliminare gradualmente l’importazione di energia elettrica da due impianti fossili in Arizona e nell’Utah da cui attualmente ottiene quasi il 40% dell’energia necessaria a soddisfare le esigenze urbane.

L’era del carbone è finita“, ha commentato in comunicato stampa ufficiale il sindaco Antonio Villaraigosa. Credo che l’unico modo per ottenere l’obiettivo sia quello di impostare tempistiche aggressive. Con l’abbandono del carbone e nuovi investimenti nelle energie rinnovabili ed efficienza energetica, ridurremo la nostra impronta di carbonio e costituiremo un precedente per il mercato elettrico nazionale”. La notizia è stata accolta con soddisfazione l’ex vice presidente Al Gore che ha fatto sapere come la decisione di terminare la dipendenza dal carbone sporco per guidare la città verso un futuro più sostenibile sia un passo coraggioso sulla via della soluzione della crisi climatica”.

Notizie dall' Italia....:lungimiranza poca e carbone avanti tutta



Tratto da NtaCalabria

La centrale di RossanoRdT Franco Nisticò: “Bentornati nell’ottocento, ma autorizzati dal ministero”

Dobbiamo dirlo: apprezziamo la risposta di Enel Spa. La multinazionale miliardaria, dimostrandosi più democratica di molte istituzioni “democratiche” non si sottrae al dibattito pubblico che noi abbiamo sempre stimolato. Del resto i fumi che la centrale di Sant’Irene libra in aria attraverso le torri da 200 metri li respiriamo noi cittadini i quali, quindi, devono essere informati sull’attività della centrale, preferibilmente prima che le caldaie vengano messe in funzione.
Nell’apprezzamento, tuttavia, siamo costretti a chiedere ulteriori chiarimenti e qualche rettifica.
Intanto, apprendiamo con piacere che Enel Spa smentisce i dati da noi forniti nel comunicato stampa del 17 Marzo, perché si trattava di dati profondamente inquietanti: migliaia di chili di ossido di zolfo, ossido di azoto, monossido di carbonio eccetera
Il punto, un po’ imbarazzante a dire il vero, è che quei dati sono stati forniti dalla stessa Enel Spa, e sono riportati nel Registro Europeo delle Emissioni, documento ufficiale della UE che viene redatto, appunto, coi contributi dalle aziende. Chi è impreciso tra Enel ed Enel?
Per fortuna Enel Spa dichiara di rispettare l’AIA, anche perché se avessimo avuto il sospetto che questo non accadesse, più che un comunicato stampa ci saremmo rivolti alla procura. 
Ed invece noi siamo convinti che la centrale rispetti l’AIA, anche perché il rigidissimo sistema di controllo a cui fa riferimento l’azienda è costituito da: ispezioni ISPRA preannunciate all’azienda dettagliatamente ad inizio di ogni anno; ispezioni dell’azienda stessa;  le citate centraline di rilevamento della qualità dell’aria, che sono sempre di Enel. Insomma, il controllato si controlla da solo, non abbiamo speranza che Enel non rispetti l’AIA........
E poi c’è un lapsus che è bene smentire visto che ricorre spesso: l’AIA non tutela la salute dei cittadini. Può un’autorizzazione tutelare la salute se nella commissione ministeriale non c’è ....un medico?Non credo ci siano cittadini disposti a farsi tutelare sanitariamente da un ingegnere o un geologo, per cui evitiamo di fare cattiva informazione.
Non abbiamo ben compreso, poi alcuni punti, e ci farebbero piacere dei chiarimenti: quanto dichiarato dall’azienda implica che nel “semplice vapore acqueo” che abbiamo visto nei giorni scorsi, non c’era particolato, come PM2,5 o PM0,1 (dannosissimi per la salute)? La centrale non fa uso di decoloranti per i fumi? Se non c’è un problema con gli ossidi di zolfo (Sox) perché l’azienda nel 2012 ha fatto richiesta di adeguamento delle prescrizioni proprio per questi componenti? ......
Crediamo che le risposte a queste domande siano di grande interesse per i cittadini, ben più del rispetto di importanti autorizzazioni, a nostro parere, su misura.
Flavio Stasi
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

Tratto da  Globalist

Sulcis: quando i veleni inducono al suicidio

E' da metalli pesanti l'inquinamento del Sulcis, territorio a" vocazione" mineraria da millenni.
di Eleonora Di Marino

......E' da metalli pesanti l'inquinamento proveniente dalle industrie dell'alluminio e dalla centrale a carbone di Portovesme, nei milioni di metri cubi di fanghi rossi, dalle cui ciminiere fuoriescono, tra gli altri, arsenico e mercurio, polveri sottili e ultrasottili, anidride solforosa e biossido di azoto. Inquinamenti visibili ed invisibili, che non solo attraverso l'alimentazione, ma anche attraverso la stessa aria che respiriamo, raggiungono il nostro organismo per accumularvisi, lentamente, creando gravi, spesso letali, conseguenze.
"Nelle aree industriali i principali aumenti di rischio sono per i tumori della pleura, polmone, fegato, vescica e tessuto linfoematopoietico, per le malattie circolatorie, le malattie dell'apparato respiratorio e, tra queste, la pneumoconiosi. .....
Oltre la dimostrata insorgenza di tumori dovuta ad una prolungata esposizione a queste sostanze (l'arsenico, ad esempio, può essere causa di cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle, così come è stato provato un incremento di mortalità per tumore del pancreas nell'industria dell'alluminio ALCOA), patologie più difficili da conoscere e riconoscere possono insorgere per una presenza di metalli pesanti oltre il limite: danni al sistema nervoso centrale e demenza (alluminio), fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici (cadmio), distruzione del sistema nervoso (piombo), danni al cervello, danni al DNA (mercurio), sono solo alcune delle conseguenze del nostro contatto prolungato con un ambiente gravemente compromesso.

Nel 1998, un gruppo di ricercatori decise di intraprendere uno studio, avvenuto in dieci anni, sull'impatto dell'inquinamento da piombo sul quoziente di intelligenza dei bambini di Portoscuso, attraverso l'analisi del capello su 800 bambini sardi  provenienti da Portoscuso, Sant'Antioco e Sestu, Carbonia, Gonnesa, San Giovanni Suergiu e Sinnai, Perdasdefogu, Escalaplano e Jerzu. L'analisi dei dati ha evidenziato che i valori di piombo presente nei bambini di Portoscuso sono il doppio di quelli di Sant'Antioco e quattro volte quelli di Sestu. Associando ad essi delle variabili riguardanti lo sviluppo dell'organismo, la ricerca mise in luce che respirare il piombo non fa crescere i bambini. L'esposizione al piombo non solo influenza il livello del quoziente intellettivo, ma può causare encefalopatia, atassia, deficit del linguaggio, convulsioni e coma, deficit dell'apprendimento, dell'integrazione spaziale e problemi di coordinazione motoria, iperattività, carenza d'attenzione ed anche aggressività.
I metalli pesanti sarebbero quindi in grado di influenzare le funzioni cerebrali, ed insieme ad essa, anche la sfera comportamentale. .......
La presenza nell'organismo di metalli pesanti, tra cui il mercurio in primis, ma anche cadmio e piombo, possono condurre a forme depressive anche gravi........
Eppure nel Sulcis si continua a prendere ed a perdere tempo, destinando ingenti risorse (leggi Piano Sulcis) al mantenimento in vita delle produzioni che hanno ucciso e che continuano ad uccidere l'uomo, la dignità e l'ambiente, riservando alle bonifiche soluzioni e risorse parziali che non permettono un'adeguata riconversione nei tempi e nei modi necessari per un vero rilancio del territorio: non sarà per caso che questi veleni hanno già intaccato il delicato organismo dei nostri politici?

  Leggi l'articolo integrale su  Globalist

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