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13 marzo 2013

Energia: le centrali elettriche si fermano per la crisi......

Tratto da borsa italiana .it

Energia: le centrali si fermano per la crisi (Repubblica)


ROMA (MF-DJ)--Anche le utility sentono il peso della recessione, sia i grandi gruppi italiani e stranieri che le ex municipalizzate. Le centrali elettriche si fermano per risparmiare sulla materia prima, limitando anche l'attivita' del personale.
Lo scrive "Repubblica" che aggiunge come con i sindacati sono gia' partite le trattative per oltre 4.000 esuberi in tutto il settore, la maggior parte riguardano Enel.
 Non e' esagerato parlare di crollo: a febbraio la domanda di energia e' calata del 5% rispetto al 2012 e nell'ultimo anno e mezzo ci sono stati solo 4 mesi in positivo. red/gug


 
(END) Dow Jones Newswires
March 12, 2013


Titoli citati nella notizia
Nome Prezzo Ultimo Contratto Var % Ora Min oggi Max oggi Apertura Fase di Mercato
Aggiungi al Personal Portfolio Enel 2,778 -2,11 17.30.43 2,766 2,842 2,814 Chiusura

MF Dow Jones - Economic Indicator 

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Tratto da Repubblica .it

Crollano i consumi elettrici a febbraio
e per le aziende la situazione è "catastrofica"

La domanda è calata del 5,1% rispetto a un anno fa. La tendenza negativa dura da un anno e mezzo e colpisce in particolare le centrali termoelettriche (-23,9%)). Per Assolettrica si tratta di una congiuntura "che va facendosi insopportabile" e chiedono un intervento del Governo

di LUCA PAGNI
Ma non è solo la recessione a mettere in crisi il settore. A soffrire sono soprattutto le società che hanno grandi gruppi termoelettrici, in particolare alimentati a gas: il calo per questi impianti è pari al 23,9%. E' come se, nell'ultimo anno, almeno una cenrtrale su quattro fosse rimasta inutilizzata. Tutte le altre fonti, invece, sono  in crescita: l'idroelettrico, grazie a un inverno meteorologicamente favorevole, è cresciuto del 43%, l'eolico del 19,1% e il fotovoltaico dell'11,2%

Come detto, la tendenza è in atto e pare proprio inarrestabile........ Ma nei primi due mesi del 2013, si è verificato un vero crollo, pari al 5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa.

I produttori chiedono un intervento del Governo. E lo fanno con un appello al limite del drammatico. Come si evince dalle parole del presidente di Assoelettrica, Chicco Testa. "La serie negativa procede dunque costante da ormai più di un anno e mezzo. Ma il dato più allarmante è quello relativo alla produzione nazionale termoelettrica, un elemento che pone urgentemente all'ordine del giorno una revisione delle regole che garantiscono la sicurezza del sistema elettrico......

Tradotto, significa che i produttori vorrebbero veder riconosciuto il fatto che tenendo comunque sempre accese, sebbene al minimo, le centrali garantiscono il sistema ma lavorano in perdita. Ma questo significherebbe trovare ulteriori risorse in bolletta. Tecnicamente si chiama capacity payment, ma il Governo fino ad ora ha escluso questo tipo di intervento.....

Leggi l'articolo integrale su Repubblica .it
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