Riceviamo Giuseppe Onufrio direttore esecutivo di Greenpeace : Vi inoltro un'agenzia di questa mattina in cui sono dichiarati i piani dell'Enel a favore del carbone.
Greenpeace su piano Enel: fumata nera
Presentati oggi i risultati aziendali 2012 e il piano industriale 2013-2017 di ENEL: Greenpeace critica aspramente i dati che emergono riguardo alla produzione elettrica in Italia della multinazionale guidata da Fulvio Conti.
La produzione di elettricità da carbone di ENEL passa da 32,4 TWh nel 2011 a 36 TWh nel 2012.
Si ha quindi un notevole aumento della quota di energia proveniente da questa fonte, nonostante la produzione totale in Italia cali da 79 TWh a 74,5 TWh.
In altre parole, se nel 2011 ENEL produceva col carbone il 41% della sua elettricità in Italia (e l’anno prima ne produceva il 34%), oggi l’azienda è arrivata a generare, con la fonte più inquinante e dannosa per il clima e la salute, il 48,4%.
Un incremento relativo, in due anni, di quasi il 50 per cento.
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Tratto da Qualenergia
Piano Enel: fumata nera come il carbone

....."ENEL
prosegue su una strada sciagurata – ha dichiarato Andrea Boraschi,
responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace – Non sono
servite le nostre denunce, che dimostrano come, in riferimento ai dati
del 2009, l’inquinamento del carbone di ENEL fosse causa di una morte
prematura al giorno in Italia.
Da allora ad oggi la produzione con questa fonte è cresciuta di quasi il 50 per cento e oggi l’impatto sanitario ed economico di un’azienda che va per metà a carbone è semplicemente insostenibile per il Paese.
Questo piano industriale è una “fumata nera” per il futuro dell’Italia."
Da allora ad oggi la produzione con questa fonte è cresciuta di quasi il 50 per cento e oggi l’impatto sanitario ed economico di un’azienda che va per metà a carbone è semplicemente insostenibile per il Paese.
Questo piano industriale è una “fumata nera” per il futuro dell’Italia."
Proprio
in questi giorni è in discussione la richiesta dell’ENEL di aumentare i
limiti di inquinamento e la produzione nell’impianto di Civitavecchia;
contemporaneamente l’azienda vuole realizzare due nuovi impianti a
carbone, a Porto Tolle e a Rossano Calabro.
Fulvio Conti,
amministratore delegato di ENEL, mira a ottenere un quarto mandato. .......... Conti sta facendo del
carbone un primato assoluto e nefasto per la sua azienda, nella quale la
produzione e gli investimenti sulle nuove rinnovabili rimangono
marginali.
Greenpeace chiede che venga quanto prima rimosso il management ENEL e che l’azienda cambi radicalmente rotta.
Greenpeace chiede che venga quanto prima rimosso il management ENEL e che l’azienda cambi radicalmente rotta.
(da comunicato Greenpeace Italia)
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