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13 marzo 2013

L'Ilva di Taranto non rispetta l'Aia. La denuncia dell'ARPA / Ilva di Taranto: rapporti sospetti tra azienda e Regione......

 Tratto da Greenbiz.it

L'Ilva di Taranto non rispetta l'Aia. La denuncia dell'ARPA 

Anna Tita Gallo

ilvaarpa 450x300L'ILVA di Taranto non rispetta l'AIA. In molti lo sospettavano ma ora a sostenerlo è una fonte impossibile da ignorare: secondo l’Arpa l’Ilva non sta affatto rispettando quanto prescritto dalla nuova Aia rilasciata ad ottobre.

LA COMUNICAZIONE DI REATO - Non si tratta soltanto di supposizioni o voci di corridoio. L’Aia firmata dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini il 26 ottobre 2012 non è al momento rispettata e questa dichiarazione è contenuta in un documento ufficiale che l’Arpa ha inviato come comunicazione di reato – lo riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno – alla Procura il mese scorso. Le firme sono quelle di Giorgio Assennato, Massimo Blonda e Simona Sasso, rispettivamente direttore generale, direttore scientifico e funzionario di Arpa Puglia.

IL LAVORO DEI MAGISTRATI – Il documento dell’Arpa è stato depositato presso il tribunale d’appello, che dovrà ora pronunciarsi sui ricorsi presentati .....
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  Tratto da Greenbiz.it

Ilva di Taranto: rapporti sospetti tra azienda e Regione, nuovi interrogatori della GdF

  • Anna Tita Gallo
ilvata 450x300Il rapporto tra Ilva e Regione Puglia è diventato da tempo oggetto di indagini. La Guardia di Finanza ha ascoltato come persona informata sui fatti Antonello Antonicelli, dirigente dell'assessorato all'Ambiente
 L’obiettivo è accertare eventuali trattamenti di favore concessi all’azienda, che le avrebbero permesso di non rispettare vari accordi di programma con la tacita approvazione delle istituzioni. 

I SOSPETTI – Tutte le indagini sono volte ad accertare se per favorire l’azienda siano stati compiuti, anno dopo anno, illeciti – sotto forma di favori particolari - come l’omissione di controlli ad hoc che avrebbero potuto fornire dati sul rispetto degli accordi presi dall’azienda stessa con la Regione. In particolare, si parla delle misure anti inquinamento, per le quali l’Ilva avrebbe goduto della “manica larga” dei funzionari della Regione e avrebbe potuto quindi temporeggiare per adeguarsi e rimediare. Tutti sospetti, che alimentano un fuoco già caldo.

LE INDAGINICome riferisce La Repubblica, l’inchiesta è stata denominata “Ambiente svenduto” e le ultime mosse, compreso l’interrogatorio di Antonicelli, si inseriscono su questa strada. Per la cronaca, il dirigente difende le azioni dell’assessorato a spada tratta. Il sospetto ricade comunque su funzionari e amministratori pubblici, rei di aver decisamente favorito l’Ilva, permettendole di non rispettare alla lettera quanto previsto dagli accordi di programma, basti pensare alla situazione inquinamento ormai divenuta ingestibile, sempre più fuori controllo. 

I FAVORI ALL’ILVA – Inutile dire che gli interventi da parte dell’azienda sui propri impianti avrebbero dovuto essere imposti con maggiore rigidità, il che spinge gli inquirenti a pensare che nel corso di vertici e incontri sia andata in atto la volontà di non entrare a gamba tesa sul gigante della siderurgia. Leggi l'articolo integrale

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