Tratto da Il Tempo
Altre indagini della Procura sull’Ilva di Taranto
Riguardano l'impatto ambientale. Anche il sindaco è iscritto nel registro degli indagati. Il gip Todisco assegna altri sei mesi per le indagini del pool di magistrati. Restano sequestrati i prodotti finiti e i semilavorati per un valore commerciale di circa un miliardo di euro.
Taranto - Il sindaco di Taranto, Ezio Stefano, è iscritto nel registro
degli indagati per l’inchiesta aperta dalla Procura di Taranto
sull’impatto ambientale da parte dell’Ilva. All'inchiesta il gip
Patrizia Todisco ha assegnato altri sei mesi di tempo chiesti dal pool
dei pubblici ministeri guidato dal procuratore capo della Repubblica
Franco Sebastio. La proroga delle indagini preliminari è stata chiesta
per poter meglio approfondire le responsabilità dell’Ilva ed eventuali
coperture da parte degli enti locali.L’inchiesta sull’Ilva è deflagrata il 26 luglio scorso col sequestro, da parte della magistratura, degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva, proprio perché ritenuti fonte di grave pericolo per la salute pubblica, e l’arresto ai domiciliari di otto persone, tra dirigenti dello stabilimento siderurgico di Taranto e i vertici proprietari dell’Ilva...... Al momento restano sequestrati i prodotti finiti e i semilavorati pari a un milione e 700mila tonnellate ......Contro il dissequestro delle merci l’Ilva ha presentato numerosi ricorsi ai giudici, facendo leva anche sulla legge 231 del 2012 che autorizza sia l’azienda a produrre che a commercializzare quanto prodotto nei mesi antecedenti, ma sinora non è riuscita a sbloccare la situazione.
Da vedere ora se l’iscrizione nel registro degli indagati per l’Ilva del sindaco di Taranto provocherà o meno riflessi politici. Da rilevare, tuttavia, che l’attuale inchiesta sull’Ilva è anche partita, come rivelato dal procuratore Sebastio all’indomani dei primi provvedimenti, da un esposto presentato dallo stesso sindaco alla Procura nel quale invitava a indagare a fronte della situazione denunciata anche da molti cittadini.
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