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13 maggio 2013

RICORSO ENEL: rigettate tutte le accuse contro Greenpeace

Tratto  da International business times

Nuova batosta per Enel: rigettate tutte le accuse contro Greenpeace

Nuovo successo per Greenpeace, nuova batosta per Enel. Dopo il Tribunale di Roma, anche quello di Milano ha dato ragione all'associazione ambientalista e ha rigettato il ricorso dell'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica.


..........Il giudice Claudio Marangoni ha rigettato tutte le accuse sostenendo che nel caso in questione non possono "ritenersi presente nell'attività qui contestata svolta da GREENPEACE ONLUS gli estremi di un'effettiva attività economica" dato che gli scopi statutari di Greenpeace "risultano del tutto estranei di per se stessi a qualsiasi ragione economica" e gli introiti indiretti derivanti dalla campagne contro Enel in termini di donazioni o sottoscrizioni non possono trasformare Greenpeace in un'azienda, altrimenti lo stesso criterio dovrebbero essere esteso a tutte le onlus.

Per quanto concerne i contenuti della campagna, il giudice richiama l'articolo 21 della Costituzione che tutela la libertà di pensiero e il diritto di critica ricordando che la legittimità dei temi sollevati da Greenpeace è già stata stabilita nelle "ampie, motivate e convincenti argomentazioni" già contenute nella precedente sentenza del Tribunale di Roma. Infine, in merito alla pubblicazione del finto quotidiano Metrò, risulta evidente, secondo la sentenza, l'aspetto ironico dell'iniziativa che, oltretutto, non contiene affermazioni diffamatorie nei confronti di Enel.

Il direttore esecutivo di Greenpeace Giuseppe Onufrio ha commentato in un post sul sito dell'associazione: "Queste azioni legali - che hanno un sapore vagamente intimidatorio - non ci spaventano e non ci fermeranno. È semplicemente ridicolo che un'azienda con oltre 70 miliardi di euro di fatturato possa accusare Greenpeace di "fare soldi" con una campagna il cui obiettivo è cercare di tutelare la salute delle persone. 

È esattamente al contrario: è proprio Enel che fa grandi profitti col carbone, scaricando i costi ambientali e sanitari, incluse morti in eccesso, sui cittadini e sull'ambiente."
"Enel, di proprietà statale per il 31%, - prosegue ancora Onufrio- cerca di bloccare in tutti modi una campagna che chiede una svolta energetica verso fonti pulite in nome dell'interesse collettivo. Per questo continuiamo a chiedere di rimuovere il vertice Enel e di abbandonare progressivamente l'uso di fonti sporche come il carbone e l'olio combustibile."
"Le alternative ci sono e, oltre a ridurre l'impatto sulla salute e sull'ambiente, consentirebbero  anche una maggiore occupazione. 
 Dalla parte di Enel- conclude Onufrio si è schierato, invece, il neo-ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che ha rilanciato il progetto della conversione a carbone della centrale di Porto Tolle
 È evidente che il Governo non abbia alcuna visione di sviluppo sostenibile. 
 La nostra battaglia per una rivoluzione energetica pulita non sarà facile ma andremo avanti convinti di poter contare sulla partecipazione dei nostri sostenitori e della nostra community."

Nel 2012 la produzione di energia dal carbone da parte di Enel è aumentata del 6,6% raggiungendo quota 295,8 TWh ossia il 30% del totale. Contro la propensione al carbone da parte di Enel si sono schierati anche alcuni azionisti guidati da Banca Etica........ 
 L'articolo integrale qui http://it.ibtimes.com/articles/48225/20130509/greenpeace-enel-processo.htm#ixzz2T9HsBTRX

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