Tratto da Peacelink
I cittadini segnalano anomalie al Garante
Al Garante AIA: nubi e fumi dagli impianti Ilva di Taranto
Si
può ancora parlare di rispetto delle regole per un'azienda che con il
lasciapassare della politica sta prevaricando ogni giorno le vite umane
di questa città?
21 giugno 2013 - Lea Cifarelli
Al Garante AIA, Dott. Vitaliano Esposito
Al Noe di Lecce
Al Tribunale e alla Procura di Taranto
Le invio nella qualità di garante dell'applicazione AIA, le impressionanti immagini dei fumi che sin dalle prime ore del mattino del 20/06/2013 soffocano la città di Taranto.
E' fin troppo evidente che sono il risultato finale di una produzione notturna forsennata che colpisce la popolazione proprio nel momento in cui è più indifesa.
Ancora una volta, quindi,come sempre più arrogantemente accade, ci siamo svegliati sotto la solita insopportabile cappa di nubi rossastre e chilometriche.
Lo scempio immortalato è in linea con le disposizioni di legge e con le prescrizioni AIA?
Sono previste iniziative a carico dell'azienda in nome del rispetto della vita umana e della legalità?
Si può ancora parlare di rispetto delle regole per un'azienda che con il lasciapassare della politica sta prevaricando ogni giorno le vite umane di questa città?
Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno
Altro video Peacelink documenta esplosione di fumi notturna all'Ilva
TARANTO Un video realizzato da Peacelink che documenta un’esplosione di fumi notturna nello stabilimento Ilva di Taranto è stato diffuso sul web tramite youtube.
Le riprese filmate, girate da Luciano Manna alle 23.30 di ieri, si riferiscono alle cosiddette 'emissioni non convogliate.
Tali emissioni, spiega il presidente di Peacelink Taranto Alessandro Marescotti, «di regola dovrebbero avvenire tramite i camini ('emissioni convogliatè). Per l’Ilva, invece, – si sottolinea - avvengono nella maniera in cui le potete vedere in questo video notturno. A Taranto è in corso una lotta fra l‘assuefazione e la speranza»
Stralcio da Il Fatto Quotidiano
L’Ilva di notte e l’inferno di Calvino
Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio». (Italo Calvino, Le città invisibili, 1972)
A Taranto «Sempre più persone – conclude l’ambientalista citando 'Le città invisibilì di Italo Calvino – non accettano più l’inferno dei viventi».
Guarda il video su LA GAZZETTA.TV
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