IERI 18 giugno è stata inaugurata la mostra fotografica di Greenpeace .
"CARBONE PULITO? UNA SPORCA BUGIA".
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno 2013 tutti i giorni durante gli orari di apertura della biblioteca, dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 19, martedì e mercoledì dalle 8.30 alle 22.
"CARBONE PULITO? UNA SPORCA BUGIA".
La mostra sarà visitabile fino al 30 giugno 2013 tutti i giorni durante gli orari di apertura della biblioteca, dal lunedì al sabato dalle ore 8.30 alle 19, martedì e mercoledì dalle 8.30 alle 22.
In tutto il mondo, Greenpeace è impegnata in attività contro l’apertura di nuove
centrali a carbone e nel denunciare i danni causati dall'uso del
carbone come fonte di energia:
i gravi impatti non si devono solo alle emissioni di gas serra, ma comprendono anche la deforestazione e la distruzione di interi ecosistemi per le miniere, la contaminazione di suoli e di acque superficiali di falda, la violazione di diritti umani sia dei lavoratori che delle comunità che vivono nei pressi delle miniere di estrazione del carbone, i prodotti di scarto delle lavorazioni che veicolano nell’ambiente composti tossici come mercurio e arsenico.
All'inaugurazione e' intervenuto Valerio Gennaro, medico epidemiologo dell'associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia), che affronta un tema centrale nella campagna per fermare l'uso del carbone come fonte energetica: l'impatto sulla salute pubblica.
Il carbone è uno dei nemici più pericolosi per il clima del Pianeta e la nostra salute. E, ancor più, le emissioni inquinanti delle ciminiere delle centrali, che sprigionano in atmosfera gas acidi, fuliggini, polveri sottili e metalli pesanti con gravi danni per la salute umana. Dalle sole emissioni in atmosfera – secondo un recente studio dell'Università di Stoccarda commissionato da Greenpeace – si registrano ogni anno, in Europa, circa 22mila casi di morte prematura: più di due ogni ora.
i gravi impatti non si devono solo alle emissioni di gas serra, ma comprendono anche la deforestazione e la distruzione di interi ecosistemi per le miniere, la contaminazione di suoli e di acque superficiali di falda, la violazione di diritti umani sia dei lavoratori che delle comunità che vivono nei pressi delle miniere di estrazione del carbone, i prodotti di scarto delle lavorazioni che veicolano nell’ambiente composti tossici come mercurio e arsenico.
All'inaugurazione e' intervenuto Valerio Gennaro, medico epidemiologo dell'associazione Medici per l'Ambiente (ISDE Italia), che affronta un tema centrale nella campagna per fermare l'uso del carbone come fonte energetica: l'impatto sulla salute pubblica.
Il carbone è uno dei nemici più pericolosi per il clima del Pianeta e la nostra salute. E, ancor più, le emissioni inquinanti delle ciminiere delle centrali, che sprigionano in atmosfera gas acidi, fuliggini, polveri sottili e metalli pesanti con gravi danni per la salute umana. Dalle sole emissioni in atmosfera – secondo un recente studio dell'Università di Stoccarda commissionato da Greenpeace – si registrano ogni anno, in Europa, circa 22mila casi di morte prematura: più di due ogni ora.
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Tratto da Rsi.ch
Centrali a carbone sotto accusa
In Europa causano costi alla sanità per 42 miliardi l'anno
Le centrali a carbone, che in Europa producono un quarto dell’energia elettrica, causano: costi sanitari annui per 42,8 miliardi di euro, 18’200 decessi prematuri, circa 8’500 nuovi casi di bronchiti croniche e oltre 4 milioni di giornate di lavoro perse.La denuncia è contenuta nell'ultimo rapporto dell'organizzazione internazionale "Health and Environment Alliance", che riunisce più di 70 associazioni di medici, pazienti e assicurazioni sanitarie senza scopi di lucro.
Cifre importanti, che si spiegano con il fatto che gli inquinanti prodotti dal carbone, dal particolato all'anidride solforosa e agli ossidi di azoto (questi ultimi precursori dell'ozono), possono viaggiare a lunga distanza provocando a lungo termine malattie respiratorie croniche, tumore ai polmoni e problemi cardiovascolari, in particolare nel caso di soggetti sensibili come vecchi e bambini.
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