Tratto da Corriere del Mezzogiorno.it
«Faremo causa a chi inquina»
Gabellone: nel mirino Ilva e Enel
La provincia di Lecce affida il mandato alla penalista Francesca Conte. L'irritazione di Confindustria
LECCE - La Provincia di Lecce è pronta a costituirsi parte civile contro chiunque inquini o non rispetti l’ambiente e la salute dei cittadini. E in prima fila, tra i possibili «inquinatori» contro i quali intraprendere azioni giudiziarie, ci sono lo stabilimento Ilva di Taranto, l’Enel per la centrale termoelettrica «Federico II» di Cerano, i comuni e i gestori di impianti che trattano rifiuti.Per tutelare i diritti delle popolazioni salentine, l’amministrazione guidata dal presidente Antonio Gabellone si è affidata a una penalista di grido, l’avvocata Francesca Conte, che nelle aule di tribunale si occupa spesso di questioni legate alla salvaguardia dell’ambiente e della salute. L’iniziativa è stata illustrata questa mattina, nella sala conferenze di Palazzo Adorno, sede della giunta provinciale di Lecce.
GLI OBIETTIVI - «Non vogliamo fare cassa, non chiederemo risarcimenti - precisa Gabellone -.
Vogliamo soltanto che venga rispettata la legge». L’avvocata Conte sarà ascoltata, la prossima settimana, dalla commissione Ambiente della Provincia. «Ho raccolto alcuni dati - spiega la penalista leccese -, tra i quali alcuni che dimostrano il nesso di causalità tra presenza di insediamenti industriali inquinanti e insorgenza di tumori e altre gravi malattie». Per quanto riguarda l’Ilva, che pure sembra essere geograficamente lontana dal Salento, Francesca Conte assicura che il raggio di azione dei fumi inquinanti del siderurgico tarantino possono spandersi in un raggio di 70-80 chilometri.
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