Tratto da Qualenergia
Fossili e nucleare. Il rivale è sui tetti
Un post di Mario Agostinelli su
Il FattoQuotidiano spiega perché
si sia ormai dentro ad una profonda transizione energetica che guarda ad una produzione decentralizzata e rinnovabile.
si sia ormai dentro ad una profonda transizione energetica che guarda ad una produzione decentralizzata e rinnovabile.
"Un cambiamento che passerà dall’organizzazione sociale,
dal minor consumo, dagli stili di vita, piuttosto che dai progressi, pur
indispensabili, della tecnologia".
... Si è aperta una transizione energetica
di portata storica e i nostri comportamenti, così come quelli degli
amministratori, dei responsabili della politica industriale e
dell’organizzazione dei servizi, possono radicalmente influenzare la
rincorsa affannosa delle lobby energetiche a stabilizzare e perpetrare
il sistema attuale.
Vi consigliamo la lettura dell' articolo integrale di Mario Agostinelli su Ilfattoquotidiano.it
Ne riportiamo uno stralcio
..........L’opinione pubblica è male
informata di quel che sta avvenendo da noi e nel mondo e vale la pena
qui di riassumere alcuni tratti salienti del mutamento già in atto.
Il
trend di fondo riguarda l’accentuata crescita del ricorso a fonti
rinnovabili (sempre più vicine alla convenienza economica),
l’incentivazione di una politica per il risparmio, l’accertamento di una
scarsa opportunità per il sequestro di CO2 da carbone e l’ostacolo
insuperabile della sicurezza e del trattamento delle scorie per il
nucleare. Il gas, nelle sue versioni tradizionali e da
scisto (shale gas), entra in gioco nel presente ma a mio parere nel
lungo periodo non riuscirà a determinare l’esito dello scontro decisivo tra atomo (centralizzazione) e sole (decentramento).
a) Il carbone
Dopo la storica decisione della Banca Mondiale di limitare i finanziamenti per le centrali elettriche a carbone, la Banca europea per gli investimenti (BEI),
il più grande istituto finanziario pubblico del mondo, si è impegnata a
eliminare i finanziamenti per centrali a carbone. Evidentemente, questo
combustibile è strategico solo se nei costi di produzione non si
computa il danno ambientale e alla salute.
...........
e)Corporation e municipalizzate dell’energia
Per anni, le società elettriche hanno guardato con diffidenza lo spuntare dei pannelli solari sui tetti. Ora, come scrive il New York Times del 27 luglio, “sono in preda al panico e stanno combattendo duramente per rallentarne la diffusione”
La posta in gioco è il governo futuro dell’offerta su basi condivise e finalizzate alla qualità della vita.
La battaglia e i suoi esiti, su scala globale, non si stanno giocando ad armi pari.
Sono in campo i dirigenti delle multinazionali, le banche
finanziatrici, i legislatori nazionali spesso proni rispetto ai
regolatori che siedono nelle “istituzioni” della globalizzazione.
Importante è esserne coscienti e interpretare ciascuno la propria parte
per far rientrare in gioco una sovranità disattesa: quella di cittadini
che si fanno carico di figli e nipoti.
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