Tratto da Noalcarbone Saline
La Svizzera dice no al carbone: Repower dovrà uscire dal progetto SEI
I Grigionesi hanno deciso di non essere complici della SEI-Repower nell’assurda avventura del carbone in Calabria.
Il Cantone ha infatti accolto oggi, nel corso di un referendum,
l'iniziativa "Si all’energia pulita senza carbone" con 28'878 voti
contro 22'281.
Questo
risultato impedirà alle aziende a partecipazione pubblica cantonale di
investire in centrali a carbone, e in particolare nel progetto di Saline
Joniche sostenuto dalla svizzera Repower, azionista di maggioranza del
gruppo SEI e controllata per il 58% dal Cantone, la cui realizzazione è
a questo punto in forse.
L’ostinazione dei dirigenti Repower che, lanciandosi a testa bassa su
questo scellerato progetto, hanno sperperato i soldi della popolazione
grigionese e degli azionisti, per imporre la propria malsana idea di
“sviluppo” incuranti delle nefaste conseguenze che questa avrebbe avuto
sul territorio, non ha trovato terreno fertile.
GRAZIE CANTONE DEI GRIGIONI! DANKE SCHÖN!
Tratto da Strilli .it
Energia: Wwf, soddisfazione per stop a Repower per centrale carbone Calabria.
Di seguito il comunicato diffuso dal Wwf Calabria:
Gli elettori del Cantone dei Grigioni hanno deciso che il loro Cantone e le sue imprese devono investire in energie pulite e sicure, non in una centrale a carbone, anche se all’estero.
Il Governo e il Gran Consiglio ora hanno l’obbligo di fare in modo che la Repower rinunci al progetto a carbone di Saline Joniche.
La società Repower, promotrice del progetto di centrale a carbone a Saline Joniche (Reggio Calabria), è a partecipazione statale e il Governo cantonale ha la maggioranza, quindi la decisione assunta oggi ha una conseguenza cogente e diretta sulle scelte future dell’azienda.....
Gli ambientalisti svizzeri chiedono ora a Repower di fermare immediatamente la pianificazione della centrale a carbone di Saline Joniche ed elaborare un piano d’abbandono a questo progetto. Inoltre sono interdetti tutti i futuri investimenti in progetti a carbone tramite aziende con compartecipazione cantonale
“E’ una gran bella notizia –ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia- che permetterà finalmente di porre fine all’anomalia di una centrale decisa in Svizzera, avversata dalla popolazione calabrese e, inspiegabilmente, favorita da un governo (Monti) che diceva di richiamarsi alle politiche europee di decarbonizzazione.
Certo, c’è da aggiungere che era ‘spiegabilmente’ vista di buon occhio dagli affaristi e anche dalle cosche mafiose (come dimostrano recenti intercettazioni della magistratura). Speriamo che presto anche a Reggio si facciano piani per favorire le energie pulite e le vocazioni del territorio......
Il carbone avrebbe distrutto l’economia locale, a partire dalle produzioni agricole, ma soprattutto messo a forte rischio la salute della popolazione e l’ambiente. L’Italia, inoltre, non ha alcun bisogno né di Saline né di nuove centrali, visto che i produttori lamentano la scarsa domanda di energia e visto che siamo di fronte a una overcapacity spropositata (la potenza istallata in Italia è il doppio del massimo picco di domanda mai raggiunto).
La decisione della popolazione dei Grigioni costituisce una lezione di coerenza: il cambiamento climatico non si ferma pensando sempre che qualcun altro farà la sua parte e continuando a pompare anidride carbonica nell’atmosfera: cominciamo anche noi a pensare futuro”.
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