Continuiamo a bruciar carbone e a mettere la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi.....ma la sottostante immagine riteniamo che debba farci riflettere tutti ed speriamo che spinga le istituzioni nazionali e sovranazionali finalmente a prendere dei seri provvedimenti.
NON ABBIAMO ORMAI MOLTO TEMPO
Tratto da Ansa
Entro 30 anni addio al clima mite italiano
"Questi risultati ci hanno sconvolto - ha spiegato Camilo Mora, responsabile dello studio - perchè i cambiamenti arriveranno presto, entro la mia generazione. A qualunque clima siamo stati abituati questo sarà un ricordo del passato".
Emerge dal confronto di decine di modelli
Entro il 2044 il mite clima dell'Italia sarà solo un ricordo, entro 30
anni infatti quelli che definiamo eventi climatici estremi saranno la
normalità: è lo scenario previsto dal primo studio che confronta decine
di modelli diversi per mettere a punto una mappa mondiale che assegna ad
ogni luogo la data 'limite' entro la quale i cambiamenti climatici si
trasformeranno in realtà.
Il lavoro realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori
coordinato dall'Università delle Hawaii e pubblicato sulla rivista
Nature evidenzia inoltre che le prime aree ad essere travolte dal
riscaldamento globale saranno le aree tropicali e i paesi in via di
sviluppo, le nazioni meno responsabili dell'emissione dei gas serra.
Mentre buona parte degli studi realizzati finora avevano definito
scenari globali dei possibili cambiamenti climatici, i ricercatori
statunitensi hanno creato una mappa interattiva di tutto il mondo -
unendo i risultati di molti modelli - per visualizzare la data entro la
quale il clima di ogni luogo cambierà.
"Speriamo che con questa mappa - ha spiegato Abby Frazier, uno dei
responsabili dello studio - la gente possa capire la progressione dei
cambiamenti climatici del luogo dove vivono e di sensibilizzare le
persone sull'urgenza di agire".
La mappa mostra in modo chiaro come che le prime aree ad essere colpite
dai cambiamenti climatici saranno quelle tropicali, come l'Indonesia
dove le trasformazioni saranno pienamente visibili entro 10 anni. Sono
proprio queste aree, spiega lo studio, a destare le maggiori
preoccupazioni sia dal punto di vista ambientale che socio-economico. Le
specie tropicali sono infatti considerate meno capaci ad adattarsi ai
cambiamenti e l'incredibile rapidità dei cambiamenti in atto nell'area
potrebbe portare a uno stravolgimento degli ecosistemi e di conseguenza
all'approvvigionamento alimentare di decine di miliardi di persone.
Per quanto riguarda Italia, lo studio pone il 2044 come data di
riferimento entro cui il clima a cui siamo sempre stati abituati sarà
ormai dimenticato. Più in generale questo a livello mondiale questo
cambiamento sarà più lento verso le latitudini maggiori. "Questi
risultati ci hanno sconvolto - ha spiegato Camilo Mora, responsabile
dello studio - perchè i cambiamenti arriveranno presto, entro la mia
generazione. A qualunque clima siamo stati abituati questo sarà un
ricordo del passato".
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Lo studio suggerisce che «Qualsiasi progresso per rallentare il cambiamento climatico in corso richiederà un grande impegno da parte dei paesi industrializzati per ridurre le emissioni, ma anche un più ampio finanziamento di programmi sociali e di conservazione nei Paesi in via di sviluppo per ridurre al minimo gli impatti del cambiamento climatico. Più aspettiamo, più sarà difficile rimediare».
Mora conclude: «Gli scienziati hanno più volte messo in guardia circa il cambiamento climatico ed i suoi probabili effetti sulla biodiversità e la gente. Il nostro studio dimostra che tali cambiamenti incombono già su di noi. Questi risultati non devono essere motivo per rinunciare. Piuttosto, dovrebbero incoraggiarci a ridurre le emissioni e a rallentare il tasso di cambiamento climatico. Questo può far guadagnare tempo alle specie, agli ecosistemi e a noi stessi, per adeguarci ai cambiamenti a venire».
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