LA CRISI DELL’ATTUALE CIVILTA’ E’ UN’OPPORTUNITA’ SENZA PRECEDENTI
DI NAFEEZ AHMEDtheguardian.com
Le crisi convergenti riguardanti il clima, l’energia e l’economia sono il segnale di una potenziale transizione verso una prospera era post-carbone
Nei primi giorni del mese ho avuto l’onore di essere intervistato da Rob Hopkins (1) fondatore del movimento Transition Towns (2) e co-fondatore di Transition Network (3). In un’intervista con il Guardian di giugno scorso (4), Hopkins illustrava la sua illuminata visione secondo la quale piccole azioni a livello di comunità locali potessero cambiare il mondo......
E’ stata una conversazione lunga ed estesa e ha toccato argomenti che già avevo affrontato su questo blog e anche altrove, e cioè: le varie crisi che ci affliggono oggi – dal clima all’economia – non sono disgiunte, ma sfaccettature di una più ampia crisi della civiltà industriale nella sua forma attuale (6). La crisi, fondamentalmente, è collegata alla nostra dipendenza dalle risorse fossili, ma la realtà è che in qualunque modo lo si voglia vedere, sia in modo ottimista sia pessimista, questo secolo segnerà la fine dell’era delle fonti energetiche fossili.
E’ importante dire subito che questo non significa che siamo condannati. Ben lungi da questo: mentre l’attuale crisi della nostra civiltà ci mostra che il modello di economia attuale non è più sostenibile – e potrebbe rendere il pianeta non più abitabile entro la fine del secolo, basandoci sulle più accreditate proiezioni scientifiche – io sostengo che siamo già entrati in un processo di transizione di civiltà (7), che ci offre delle opportunità senza precedenti per rielaborare delle nuove forme di prosperità che possano coesistere in piena armonia con il nostro ambiente, invece che in contrasto con esso.
Questo secolo è la fine dell’era dei combustibili fossili e non ha alcuna importanza come la vediamo; pure guardandola in modo ottimistico, entro il primo quarto di secolo assisteremo in ogni caso al declino e all’esaurimento di queste risorse.
Le riserve si stanno esaurendo, i costi sono in aumento: tutto questo ha un impatto sulla nostra economia, ha un impatto sul nostro stile di vita di una società industriale, e se non cambiamo il modo in cui facciamo le cose questo causerà problemi gravissimi. Ci sono persone che ancora discutono se il picco sarà nel 2015 o 2020 o 2035. Secondo me, che sia il 2025 o il 2035, la situazione è gravissima. Dobbiamo prepararci ad affrontare oggi questi problemi. Se ci rendiamo conto che siamo giunti al termine dell’era dei carburanti fossili dobbiamo domandarci subito quali sono le alternative e come adottarle........Al momento attuale c’è una convergenza di diverse sfide, degrado ambientale, cambiamenti del clima, esaurimento delle risorse naturali; e queste stanno già avendo un impatto sulla nostra società. La gente parla spesso di cosa potrebbe accadere domani, ma possiamo già vedere sin da oggi quale impatto hanno questi cambiamenti nella nostra realtà in termini di produzione di alimenti, di qualità della vita e di produzione industriale in generale.

Stiamo andando verso un’era di costi energetici elevatissimi, non c’e’ via di scampo. ....
Penso che cambi radicalmente l’intero paradigma di come una società debba andare avanti e di quale sia la forza motrice della politica. Al momento attuale l’economia è prigioniera di un sistema politico molto gerarchico, anti-democratico, in cui abbiamo assistito ad una erosione della democrazia per diverse ragioni......... E’ la storia della politica di oggi.
........Dovremmo davvero stare qui fermi ad aspettare un ennesimo fallimento del governo al prossimo tavolo di negoziati per i cambiamenti climatici? O dovremmo forse spingere i governi a fare questo o quello? Oppure potremmo noi fare qualcosa oggi che possa concretamente cambiare la nostra vita, la vita della nostra famiglia e dei nostri amici, le vite dell’intera comunità in cui viviamo?” …ecco, questo potrebbe davvero cambiare non solo le politiche locali, ma, a lungo andare, anche avere un impatto a livello nazionale.
Penso che è proprio questo il potenziale della gente, quello di alzarsi e dire “ora basta, non aspetto più che siano i miei rappresentanti a dire o fare qualcosa al posto mio, posso farlo anche da solo, posso iniziare a muovermi verso qualcosa di nuovo.
Forse non sarà proprio quello che speravo, ma se non faccio qualcosa ora, allora è come se consegnassi tutto il potere a queste entità, quando invece se oggi sono io a muovermi, allora posso sperare di prendere un giorno il controllo e possesso della mia vita”.
Abbiamo bisogno di un sempre maggiore scambio di discussioni di questo tipo tra i vari gruppi attivi, che si alimentino l’un l’altro, che fungano da reciproco catalizzatore, per giungere ad una più ampia discussione generale per una visione chiara di quello che vogliamo e su come vogliamo insieme esplorare i vari possibili percorsi. Credo che, se lo facessimo, e lo stiamo davvero facendo, questi sarebbero dei semi che piantiamo oggi: ma se iniziassimo davvero a muoverci con decisione verso questa nuova forma di comunità sociale, credo che avremmo un incredibile impatto sulla nostra storia nazionale. Potremmo realmente cambiarla.
In ultima analisi, la scelta di cosa dovrà essere il mondo domani spetta solo a noi ed il futuro è
ancora aperto. Se continuiamo a dire che siamo spacciati e non serve a niente fare questo o quello, allora diventiamo parte del problema e creiamo noi stessi una profezia che si avvererà; a quel punto diventiamo completamente inutili per l’umanità, perché è come se dicessimo al mondo quello che sta per accadere e ci dichiarassimo completamente impotenti al riguardo.
Ma se restiamo aperti alla possibilità del cambiamento, anche se si tratta di una piccola possibilità, se restiamo aperti a questa probabilità e continuiamo a lottare per essa, allora diventiamo parte del cambiamento.

Forse non sarà proprio quello che speravo, ma se non faccio qualcosa ora, allora è come se consegnassi tutto il potere a queste entità, quando invece se oggi sono io a muovermi, allora posso sperare di prendere un giorno il controllo e possesso della mia vita”.
Abbiamo bisogno di un sempre maggiore scambio di discussioni di questo tipo tra i vari gruppi attivi, che si alimentino l’un l’altro, che fungano da reciproco catalizzatore, per giungere ad una più ampia discussione generale per una visione chiara di quello che vogliamo e su come vogliamo insieme esplorare i vari possibili percorsi. Credo che, se lo facessimo, e lo stiamo davvero facendo, questi sarebbero dei semi che piantiamo oggi: ma se iniziassimo davvero a muoverci con decisione verso questa nuova forma di comunità sociale, credo che avremmo un incredibile impatto sulla nostra storia nazionale. Potremmo realmente cambiarla.
In ultima analisi, la scelta di cosa dovrà essere il mondo domani spetta solo a noi ed il futuro è
ancora aperto. Se continuiamo a dire che siamo spacciati e non serve a niente fare questo o quello, allora diventiamo parte del problema e creiamo noi stessi una profezia che si avvererà; a quel punto diventiamo completamente inutili per l’umanità, perché è come se dicessimo al mondo quello che sta per accadere e ci dichiarassimo completamente impotenti al riguardo.
Ma se restiamo aperti alla possibilità del cambiamento, anche se si tratta di una piccola possibilità, se restiamo aperti a questa probabilità e continuiamo a lottare per essa, allora diventiamo parte del cambiamento.
Restiamo cioè aperti alla realtà che esiste una possibilità e noi possiamo fare in modo che si realizzi. La gente ha una grande sete di risposte, di soluzioni, di alternative, quindi questa è davvero una grande opportunità.
E’ una crisi senza precedenti, ma è anche un’opportunità per realizzare un sogno e dire “ Dunque, se non cambiamo direzione tutto crollerà nel corso dei prossimi 20/30 anni.
E’ una crisi senza precedenti, ma è anche un’opportunità per realizzare un sogno e dire “ Dunque, se non cambiamo direzione tutto crollerà nel corso dei prossimi 20/30 anni.
E’ arrivato il momento di uscire fuori dalla campana di vetro e pensare diversamente”.
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Dr Nafeez Ahmed è il direttore dell’ Institute for Policy Research & Development e autore di A User's Guide to the Crisis of Civilisation....
Fonte: www.theguardian.com
Link: http://www.theguardian.com/environment/earth-insight/2013/sep/24/crisis-civilisation-unprecedented-opportunity-transition
24.09.2013
Link: http://www.theguardian.com/environment/earth-insight/2013/sep/24/crisis-civilisation-unprecedented-opportunity-transition
24.09.2013
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