A greenreport il relatore, l’eurodpeutato Andrea Zanoni, che dopo il via libera ha ottenuto il mandato di iniziare i negoziati con Consiglio e Commissione
Quali sono le principali novità della nuova direttiva Ue sulla Valutazione d’Impatto Ambientale (Via)?
«Un maggior coinvolgimento del pubblico. I cittadini devono essere parte attiva nei progetti che hanno un grande impatto sull’ambiente in cui vivono e, quindi, sulle loro stesse vite. Poi basta ai numerosi casi di conflitto di interessi ai quali in Italia troppo spesso si assiste, ovvero quando committente dell’opera e supervisore sono la stessa persona. Nuove azioni correttive, nel caso in cui il monitoraggio mostri che le misure di attenuazione e compensazione previste per un progetto autorizzato non sono efficaci, e sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva. Infine, ma non certo per importanza, obbligo di valutazione d’impatto ambientale per i cosiddetti “idrocarburi non convenzionali” ovvero gas di scisto e del gas naturale da giacimenti di carbone, una novità assoluta».
La nuova direttiva prevede anche sanzioni nel caso che un progetto violi le disposizioni a tutela dell’ambiente? In che modo?
«Il principio è quello di “chi inquina paga”, una specie di regola per tutte le normative ambientali che l’Unione europea cerca di far passare scontrandosi spesso con poteri e interessi conservatori in tutta Europa. In questo testo ho insistito affinché siano previste delle sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazione alle norme nazionali che derivano da questa direttiva – che dovranno essere recepite alla lettera – compresi i casi di conflitto d’interesse e corruzione. Le sanzioni sono l’unico strumento punitivo, di “lobby” diciamo, che Bruxelles può esercitare nei confronti delle autorità nazionali spesso sorde ai normali richiami; il caso delle 106 (29 ambientali) infrazioni aperte in Italia parla da solo».
........Che aria si “respira” nell’Europarlamento, si andrà verso l’approvazione della nuova direttiva?
«Il Parlamento europeo risulta molto spaccato perché i gruppi politici più conservatori vorrebbero mantenere lo status attuale. Il mio obiettivo è non solo di raggiungere una vasta maggioranza sulla relazione che ho redatto sulla già buona proposta della Commissione europea, ma ottenere anche il mandato di iniziare i negoziati con Consiglio e Commissione europea a nome del Parlamento europeo affinché la nuova direttiva entri in vigore entro il 2016. Questa settimana abbiamo l’importantissima possibilità di alzare la soglia della tutela ambientale in Europa nel contesto della realizzazione delle grandi infrastrutture che troppo spesso vengono realizzate più con un occhio al portafogli dei committenti che agli interessi dei cittadini e del territorio».
Qui l'articolo integrale___________________
Tratto da Controcampus
Inquinamento in Campania. Contro l’inquinamento l’ordine dei medici propone vigilanza e denuncia
Il Consiglio dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Salerno sta seguendo con grande apprensione la situazione dell’Inquinamento in Campania.
Ha da tempo istituito un osservatorio interno affidato all’impegno dei colleghi Barbato e Russo, allo scopo di monitorare la situazione esistente circa l’inquinamento in Campania e di dare la sua collaborazione all’azione di vigilanza e prevenzione, volta ad evitare il tragico destino della “terra dei fuochi”. Senza inutili allarmismi è necessario però non imitare la politica degli struzzi.
L’Ordine dei Medici di Salerno ha proposto ai Presidenti degli Ordini della Campania un’azione di vigilanza e di denuncia efficace contro l’inquinamento in Campania e di organizzare un convegno ....Seguiamo con attenzione e interesse i segni di un’autentica rivolta delle popolazioni più direttamente interessate, foriera di iniziative più incisive per intraprendere un’azione coordinata di valenza nazionale. Una domanda: ma tutti quelli, istituzioni, politici, amministratori, forze di polizia e altri dov’erano e che facevano quando venivano commesse le azioni nefaste che oggi tutti almeno a parole denunziano?
Ma l’Ordine vuole segnalare alle istituzioni più direttamente interessate e ai cittadini la necessità di pretendere che la filiera agro-alimentare sia assolutamente trasparente, rispettando l’obbligo di riconoscere i luoghi di produzione. Le segnalazioni della scarsa osservanza di precise norme riferite alla tracciabilità, che consenta di individuare la provenienza non solo dei prodotti caseari e ortofrutticoli, ma anche del vino, carne, olio e pesce, interessano anche la Provincia di Salerno.
E’ di oggi la notizia che la grande distribuzione si accinge (ammesso che non lo stia già facendo) a rinunziare all’approvvigionamento di questi prodotti, provenienti dalla Campania, addirittura apponendo il cartellino “non prevengono dalla Campania”. Consapevoli dell’importanza che il settore ha nell’economia della Regione, c’è da essere estremamente allarmati. E non è giusto che la nostra Provincia, in gran parte esente da questi fenomeni patologici, sia coinvolta in misure che arrecherebbero danni incalcolabili.
Ma la salute dei cittadini è la legge suprema cui tutti debbono attenersi. Senza ulteriori indugi deve essere fatto rispettare l’obbligo di esibire sui prodotti il cartellino con l’indicazione della provenienza. Nessuna indulgenza o lassismo, che sarebbero colpevoli omissioni.
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