Tratto da La Repubblica
Energia, l'inarrestabile crescita
delle fonti rinnovabili e del gas
La crescente domanda di elettricità nei Paesi emergenti e la lotta alle emissioni di Co2 porterà i governi a investire sempre di più nel settore delle alternative. Nei prossimi anni si assisterà a un nuovo boom dell'idroelettrico. E la grid parity arriverà entro il 2020
di LUCA PAGNI e RAFFAELE RICCIARDIMILANO - Hanno avuto una battuta d'arresto. In particolare in Europa, dove alcuni paesi come l'Italia e la Spagna hanno cambiato la politica degli incentivi spinti dalla crisi a diminuire il peso economico sulle bollette dei cittadini. Ma in campo energetico, gli esperti non hanno dubbi: il futuro dell'energia passa sempre di più dalle rinnovabili e dal gas. Sono le due fonti che, nei prossimi anni, cresceranno maggiormente e sosterranno il peso dell'aumento della domanda di elettricità nel mondo, soprattutto in quelle nazioni dove la crescita è più sostenuta.
Ed è quello che si legge in un report di Etf Securities, la cui tesi è proprio questa: "Nei prossimi 30 anni le energie alternative saranno le fonti con la crescita più rapida". Per quale motivo? "Dati gli impegni assunti da molti governi sulla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra, le fonti di energia più pulite toglieranno sempre più quote di mercato ai carburanti fossili tradizionali". Inoltre, visto che molti governi sono in ritardio sul rispetto degli impegni, anche a causa della crisi, nei prossimi anni "dovranno intensificare i propri sforzi per rispettare le scadenze", creando una situazione favorevole per le imprese del settore.....
Fine degli incentivi. Nei prossimi anni, sempre secondo le stime dell'Aie, gli incentivi statali non saranno più un peso per lo sviluppo delle rinnovabili, visto che i costi del fotovoltaico dovrebbero calare tra il 40 e il 60% entro il 2035, rispetto al 2011. Allo stesso modo, il costo di produzione di energia dell'eolico diventerà competitivo anche senza il supporto pubblico entro il 2020 in Europa ed entro il 2030 in Cina.
Il sostegno agli idrocarburi. In ogni caso, le polemiche per il peso degli incentivi alle rinnovabili vengono riespinte dagli addetti ai lavori ricordando che anche il sostegno pubblico alle fonti tradizionali non è irrilevanze. Anzi: i sussidi ai carburanti fossili nel 2011 erano pari a 523 miliardi di dollari a livello globale, rispetto agli 88 miliardi di dollari alle rinnovabili. Di più: il Fondo monetario internazionale ha calcolato che combinando i sussidi per i carburanti fossili con i costi sociali che determinano, la spesa per i governi sale a 2mila miliardi di dollari.
Prospettive positive. Guardando però l'indice Daxglobal Alternative Energy (grafico sopra), che si basa su un paniere di 15 società attive su scala globale, nell'ultimo semestre la performance è stata positiva: dopo i minimi di giugno, quando quotava a 94, si è ripreso fino ai 117 punti attuali. L'andamento da inizio anno è del +24%, contro il +18% dell'indice Msci World.In prospettiva, secondo gli analisti "il rinnovato focus sulla necessità di centrare i target per le rinnovabili offrirà venti favorevoli" per questo tipo di società.
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