Dagli
sconti ai grandi consumatori al famigerato Cip6, Legambiente denuncia
l'enorme quantità di sussidi, diretti e indiretti, che impediscono
all'energia pulita di essere competitiva con carbone e petrolio. "Occorrono scelte chiare a partire dall'Italia -
Valerio Gualerzi
ROMA ......se l'energia "tradizionale" costa meno di quella pulita è perché gode di incentivi, tra diretti e occulti, molto maggiori di quelli distribuiti all'elettricità verde. Oltre 12 miliardi in tutto, denuncia un dossier diffuso oggi da Legambiente.
Diretti e indiretti. "E' assurdo - afferma il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini - ma i sussidi alle fonti fossili non esistono nel dibattito pubblico e politico italiano.
Addirittura nella Strategia Energetica Nazionale approvata nel 2013, il
tema dei sussidi alle fonti fossili, semplicemente, non compare. Eppure
stiamo parlando di 4,4 miliardi di sussidi diretti distribuiti ad autotrasportatori, centrali da fonti fossili e imprese energivore, e di 7,7 miliardi di sussidi indiretti tra finanziamenti per nuove strade e autostrade, sconti e regali per le trivellazioni, per un totale di 12,1 miliardi di euro a petrolio, carbone e altri fonti che inquinano l'aria, danneggiano la salute, e che sono la principale causa dei cambiamenti climatici".
Aiuti all'autotrasporto. Tra
le voci più importanti di sussidio diretto alle fonti fossili,
ricostruisce il rapporto di Legambiente, ci sono i trasporti. Al settore
dell'autotrasporto sono andati, dal 2000 al 2013, quasi 5,3 miliardi di euro ....Un'altra
voce di sussidio riguarda sconti sulle tasse per l'acquisto di
carburante secondo l'Ocse, l'Italia nel 2011 ha sostenuto il settore con
riduzioni e esenzioni dall'accisa per oltre 2 miliardi di euro.
I costi del Cip 6. "Nel
nostro Paese poi - si legge acora nel dossier - alcuni impianti da
fonti fossili beneficiano di sussidi diretti per la produzione
elettrica, di cui l'esempio più noto è quello del famigerato incentivo Cip 6. Complessivamente, agli impianti a fonti fossili, dal 2001 al 2012 sono stati regalati 40.149 milioni di euro. Secondo i dati del Gse, nel 2012 il sussidio alle centrali è stato pari a 2.166 milioni di euro,
di cui 724,4 milioni direttamente a carico dei cittadini, e continuerà,
riducendosi nel tempo, ancora fino al 2021. .....Ma non finisce nemmeno qui. Ammontano a circa 160 milioni di euro di
fondi pubblici le risorse legate al sistema ETS (il meccanismo europeo
di scambio delle emissioni), che andranno agli impianti inquinanti
entrati in esercizio negli ultimi quattro anni, attraverso i rimborsi
che sarebbero dovuti servire invece a ridurre le emissioni di CO2".
Altre forme di sussidio. Un nuovo sussidio diretto per vecchie e inquinanti centrali da fonti fossili, ricostruisce ancora il dossier, è entrato in funzione nel 2012 con nuovi sussidi giustificati con presunti allarmi legati all'emergenza gas. In pratica, per il rischio che in alcuni momenti dell'anno possano ridursi le forniture di gas dalla Russia, si regaleranno 250 milioni di euro nel 2013 a
vecchie centrali inquinanti, presi direttamente dalle bollette delle
famiglie, e con "deroghe alla normativa sulle emissioni in atmosfera o
alla qualità dei combustibili"....
Penalizzata l'efficienza. Nelle
bollette elettriche ci sono poi i sussidi indiretti alle fonti fossili
sotto forma di sconti ai grandi consumatori di energia invece che di una spinta all'efficienza per ridurre i consumi. A queste spetta uno sconto pari a 600,4 milioni di euro l'anno sugli
oneri generali di sistema. Altro sussidio riguarda il servizio di
interrompibilità, ossia una disponibilità ben pagata a garantire la
sicurezza degli approvvigionamenti nel caso di problemi sulla rete. Nel 2013 il servizio di interrompibilità si può stimare in 736,5 milioni di euro........
Alle fossili sei volte più incentivi che alle rinnovabili. ...... è bene ricordare che da diversi anni a lanciare un accorato allarme per una situazione sempre più insostenbile è nientemeno che l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), non esattamente un covo di verdi.
Dopo averlo più volte ripetuto, anche secondo l'ultimo Rapporto il dominio di petrolio, carbone e gas nei consumi mondiali è sostenuto da una quota crescente di sussidi che vengono costantemente elargiti ai combustibili fossili. A livello globale nel 2011 i sussidi ammontavano alla cifra record di 523 miliardi di dollari, con un balzo del 30% in più rispetto all'anno precedente. In pratica, i combustibili fossili hanno goduto e godono di sussidi che sono di ben sei volte superiori agli incentivi (circa 88 miliardi di dollari) che vengono erogati per promuovere le fonti rinnovabili compresi i biocombustibili.A conclusioni simili del resto è arrivato anche il Fondo monetario internazionale, un'altra istituzione al di sopra di qualsiasi sospetto di simpatia per gli ecologisti.
Dopo averlo più volte ripetuto, anche secondo l'ultimo Rapporto il dominio di petrolio, carbone e gas nei consumi mondiali è sostenuto da una quota crescente di sussidi che vengono costantemente elargiti ai combustibili fossili. A livello globale nel 2011 i sussidi ammontavano alla cifra record di 523 miliardi di dollari, con un balzo del 30% in più rispetto all'anno precedente. In pratica, i combustibili fossili hanno goduto e godono di sussidi che sono di ben sei volte superiori agli incentivi (circa 88 miliardi di dollari) che vengono erogati per promuovere le fonti rinnovabili compresi i biocombustibili.A conclusioni simili del resto è arrivato anche il Fondo monetario internazionale, un'altra istituzione al di sopra di qualsiasi sospetto di simpatia per gli ecologisti.
Appello a Letta. "Occorrono scelte chiare a partire dall'Italia - conclude Zanchini -
Scegliere di cancellarli è una straordinaria occasione per dimostrare
una seria intenzione di frenare i cambiamenti climatici e fare della green economy la strada maestra per uscire dalla crisi.
Per questo, chiediamo al governo Letta il coraggio e la lungimiranza di
mettersi a capo di una coalizione internazionale per cancellare questi
sussidi e assumere un ruolo da protagonista nel semestre di Presidenza
dell'Unione Europea che spetta al nostro Paese a partire da luglio
2014".
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