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21 dicembre 2013

Comunicato Rete Savonese Fermiamo il carbone 21 dicembre 2013

Comunicato Rete Savonese Fermiamo il carbone 

Abbiamo letto che il ministero dell'ambiente avrebbe giudicato "non accoglibile" la richiesta della centrale di usare per l'accensione olio combustibile con percentuale di zolfo di oltre tre volte quella autorizzata in sede di AIA.
 Il Ministero preciserebbe che tale modifica «costituisce un pregiudizio della qualità ambientale» e comporterebbe «un aggravio ambientale di per sé». 

Questo diniego viene dopo nove mesi dalla richiesta di modifica da parte dell'azienda, azienda che, in assenza di risposta dal ministero, comunicò avvalendosi di disposizioni del d.lgvo 152 l'applicazione della modifica dal 3 giugno scorso.
Già a partire dal 25 luglio scorso Uniti per la Salute, associazione aderente alla Rete savonese Fermiamo il Carbone, scrisse in proposito al ministero tre note chiedendo tra l'altro "" si fa presente che la modifica proposta, andando ad incidere sostanzialmente sulla percentuale di zolfo contenute nell’OCD (da 0,3% all’ 1%), avrebbe tra le conseguenze, anche quella di concentrare nelle fasi di avviamento un utilizzo di olio con tenore di zolfo superiore di oltre il 300% rispetto a quanto autorizzato in sede di AIA (si consideri inoltre che, come affermato nella citata nota dell’azienda “nella marcia a carbone oltre che nella fase di avviamento l’OCD è utilizzato come stabilizzante durante l’esercizio a potenza..” )
In ogni caso è nostra motivata convinzione che, per la quantità e la qualità della modifica proposta, questa costituisca una variante sostanziale che dovrebbe essere sottoposta ad autorizzazione ordinaria e comunque discussa in una nuova conferenza dei servizi"
 

A questo punto formuliamo solo tre domande:
1)E' normale che con tanti enti e persone a vario titolo preposti ai controlli per la finalità di tutela dell'ambiente, del territorio e in definitiva della salute, la richiesta di chiarimenti su un punto così importante sia partita da un'associazione di semplici cittadini?
 

2) è logico che il ministero impieghi ben nove mesi per dichiarare non accoglibile la richiesta di modifica definendola sostanziale, cosa che, come visto, pareva palesemente evidente nella nota di UPLS del 25 luglio?
 

3) La ritardata riposta ha permesso, secondo quanto dichiarato ufficialmente dall'azienda con la nota del 28 maggio, di applicare la modifica, quindi permesso alla centrale di bruciare dal 3 giugno e presumibilmente per oltre sei mesi olio combustibile denso con tenore di zolfo triplo rispetto a quello consentito in sede di AIA. Ora poiché lo stesso ministero avrebbe definito la modifica come «pregiudizio della qualità ambientale» e «un aggravio ambientale di per sé» è legittimo domandarci: chi ne risponde alla popolazione che vive nel territorio?
 

Savona 21.12.2013

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