Tratto da La Gazzetta di Asti
Fiorio interroga il ministro Orlando sul caso delle ceneri della Tirreno Power .
Un’interrogazione
urgente, rivolta al ministro dell’Ambiente Orlando, è stata depositata
oggi dal deputato Massimo Fiorio sul caso delle ceneri che sarebbero
state smaltite illegalmente nel Sud Piemonte dalla centrale elettrica a
carbone Tirreno Power di Vado Ligure (Savona).
Sulla vicenda indaga la Direzione Distrettuale Antimafia di
Genova che, ipotizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti, ha
già indagato nei mesi scorsi una decina di persone: due alti dirigenti
della centrale termoelettrica, altrettanti titolari di ditte
specializzate nello smaltimento degli scarti, più una mezza dozzina di
autotrasportatori.
“Le ceneri, derivanti dal processo di combustione – spiega
Fiorio – sarebbero state caricate sui Tir e smaltite, secondo quanto
indicato da resoconti giornalistici, in alcune aree dell’Astigiano e del
Cuneese. La conclusione delle indagini porterà a fare luce sull’esatta
localizzazione dei siti, trasformati in enormi crateri, scavati in
aperta campagna fino a dieci metri di profondità e poi ricoperti di
terra”.
Già un mese fa, in occasione della visita di Orlando a
Monastero Bormida sulla bonifica dell’ex Acna, Fiorio espresse
l’auspicio che “per la Valle Bormida, non ancora sollevatasi dai danni
causati dall’inquinamento partito da Cengio, non si ripresenti un nuovo
problema ambientale”.
Adesso il deputato Pd chiede al ministro, attraverso
l’interrogazione, di “riferire al più presto sull’eventuale
pericolosità, sotto il profilo ambientale e della salute dei cittadini,
del materiale smaltito”. Si tratterebbe sia di ceneri “nere”, derivanti
dalla combustione diretta del carbone, che “bianche”, risultato
dell’abbattimento dell’anidride solforosa e solforica mediante calce.
“Serve capire – indica Fiorio – qual è il quantitativo
complessivo delle ceneri scaricate nei crateri (cioè quante tonnellate),
da quanto tempo i rifiuti sono stati interrati e se ci sono pericoli
per la falda acquifera. Gli scarti della centrale elettrica sono
considerati rifiuti speciali, non pericolosi se smaltiti in impianti
autorizzati: ma in questo caso siamo in presenza di materiali scaricati
senza alcuna precauzione ambientale. Gli unici a trarre beneficio dal
traffico illecito sono stati coloro che hanno risparmiato sui costi di
smaltimento negli impianti specializzati o che hanno contribuito a
trasportare le ceneri nei terreni del Basso Piemonte: sarà anche
importante chiarire a chi appartengano quei siti”.
Da subito Fiorio chiede al ministro Orlando “come si
intenda procedere affinché il territorio interessato dall’evento
criminoso sia messo in sicurezza e se già fin d’ora, in attesa della
bonifica, sia stata predisposta la caratterizzazione ambientale delle
aree trasformate in discariche abusive”.
Immagini tratte da Facebook del Medico Isde G. Ghirga
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