Tratto da Il Corriere della Sera
Da Lazard a Goldman e Leonardo, banche d’affari al lavoro.
Centrali elettriche a bassa intensità.
Il riassetto parte da Sorgenia e E.On
L’ipotesi di un’«operazione di sistema» con la Edison francese
MILANO — ...E tra gli scenari più suggestivi in circolazione c’è quello che prevede che Sorgenia (gruppo Cir) possa essere l’oggetto di un conferimento «per carta» nella Edison dei francesi di Edf, che a loro volta potrebbero guardare a qualche attività italiana della tedesca E.On.Il punto di partenza di ogni futuro sviluppo è la situazione generale del mercato italiano. Le cifre testimoniano di un nuovo pesante anno di contrazione: le centrali elettriche «tradizionali» lavorano ormai al 15-20% della loro capacità; a settembre i prezzi dell’elettricità erano giù del 21% sui dodici mesi precedenti e quelli del gas del 6,4%.
Ecco quindi che i nodi vengono al pettine, come nei casi E.On e Sorgenia. Del gruppo tedesco si mormorava da tempo che volesse uscire dall’Italia, e che per ragioni di complementarietà il candidato naturale all’acquisto fosse Edison.........
L’altro caso è, appunto, quello di Sorgenia: 4 centrali a gas; 2 miliardi di metri cubi l’anno di gas libico difficilmente piazzabili e un oneroso contratto take-or-pay con l’Eni; un po’ di rinnovabili.
E sempre meno margini a sostenere un debito netto di 1,7 miliardi e un paio di scadenze importanti in arrivo: 927 milioni nel 2015 per Sorgenia (con creditori Mps, Unicredit, Intesa e Mediobanca), e altri 902 il prossimo giugno per la controllata (39%) Tirreno Power. Quest’ultima è la ex-genco condivisa con i francesi di Gdz-Suez Italia (50%) che, tra l’altro, ha in portafoglio la centrale a carbone di Vado Ligure entrata nel mirino della Procura di Savona per disastro ambientale. L’advisor Lazard sta lavorando con il ceo Andrea Mangoni a un piano industriale (per Tirreno è all’opera Banca Leonardo) ma nel frattempo le indiscrezioni stanno montando. E’ verosimile che ai soci Sorgenia (con Cir gli austriaci di Verbund) possano essere richieste risorse fresche, e c’è chi sostiene che la società abbia bisogno di un aumento di capitale di almeno 200 milioni...
Ecco spiegato, quindi, come tra le ipotesi spunti anche quella di una soluzione «di sistema». In cambio dell’operazione con Sorgenia, Edison avrebbe un via libera «politico» a mettere le mani su qualche attività di E.On Italia. L’entità del debito di Sorgenia resta l’ostacolo principale, ma come fa notare qualche banchiere il gruppo De Benedetti potrebbe far leva sulla benevolenza dell’area Pd, mentre i buoni rapporti intrattenuti storicamente con l’establishment francese potrebbero tornare utili per convincere Edf.
Ufficialmente le bocche sono cucite. ....
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