Tratto da Bliz Quotidiano
Sorgenia, Cir chiede un paracadute alle banche
ROMA – Il Messaggero è rimasto l’unico quotidiano a continuare ad occuparsi della vicenda Sorgenia, la società energetica controllata dal Gruppo Cir, la holding della famiglia De Benedetti che controlla anche il gruppo editoriale L’Espresso.
Su Sorgenia gravano 1,8 miliardi di debiti.
La manovra di salvataggio della Cir prevede che le banche creditrici diventino azioniste dell’società energetica. Il Messaggero spiega il piano del “paracadute” che gli avvocati della Cir (Bonelli Erede Pappalardo) e di Sorgenia (Latham & Watkins) hanno sottoposto alle prime sei banche creditrici e agli azionisti, fra i quali spicca Verbund con il suo 47,1%.
Continua qui“Si consolida l’ipotesi di un «earn put» (premio) a favore dei soci di Sorgenia (Cir al 52,9% e Verbund al 47,1%) che chiedono adesso un paracadute per gli amministratori della società energetica schiacciata da 1,8 miliardi di debiti. In pratica l’impegno delle banche – destinate a diventare azionista di controllo del gruppo trasformando 600 milioni di debiti in capitale – a non rivalersi in giudizio nei confronti dell’ad Andrea Mangoni e degli altri consiglieri. Di quest’ultima richiesta, emersa in colloqui degli ultimi giorni fra i rispettivi advisor e dell’intera manovra di salvataggio, si sarebbe discusso ieri pomeriggio nel corso di una nuova conference call tra quasi tutte le banche creditrici e i rispettivi consulenti (Rothschild e studio Lombardi Molinari Segni).Quattro i punti salienti, ma la richiesta del paracadute costituisce la vera novità approfondita nel week end tra i legali della Cir (Bonelli Erede Pappalardo), di Sorgenia (Latham & Watkins) e dei creditori, dopo l’incontro di venerdì scorso fra i rappresentanti delle prime sei banche e gli azionisti. Gli istituti si riservano una risposta sulla richiesta di non agire in giudizio, anche se c’è l’orientamento di concedere una tutela sicuramente a Mangoni.
Tratto da Il sole 24 ore
In cerca dell’accordo in tempi stretti per Sorgenia. E’ attesa in questi giorni la risposta degli azionisti di Sorgenia, Cir e Verbund, all’offerta del pool di banche che prevede di trasformare 600 milioni di crediti per salvare Sorgenia: in un convertendo 200 milioni di euro e 400 milioni in capitale.
Cir e Verbund si diluirebbero fino a quasi sparire: la holding della famiglia De Benedetti resterebbe infatti con circa il 2 per cento. Questa volta la proposta sembra davvero una sorta di ultimatum da parte degli istituti di credito.
Le banche sarebbero disposte a presentare anche una proposta ai soci che ruota attorno a un meccanismo di earn-out, una sorta di premio da accordare a Cir e Verbund in caso di vendita di Sorgenia, per farli partecipare all’eventuale rilancio della società. E proprio questa opzione potrebbe far digerire a Cir e Verbund l’amaro boccone.
Cir e Verbund si diluirebbero fino a quasi sparire: la holding della famiglia De Benedetti resterebbe infatti con circa il 2 per cento. Questa volta la proposta sembra davvero una sorta di ultimatum da parte degli istituti di credito.
Le banche sarebbero disposte a presentare anche una proposta ai soci che ruota attorno a un meccanismo di earn-out, una sorta di premio da accordare a Cir e Verbund in caso di vendita di Sorgenia, per farli partecipare all’eventuale rilancio della società. E proprio questa opzione potrebbe far digerire a Cir e Verbund l’amaro boccone.
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