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26 luglio 2014

1) “In Italia due delle centrali a carbone più sporche d’Europa”.2)Emendamento allo spalmaincentivi, per Ferrante: «Come avere Dracula all’Avis»

Tratto da Il Fatto Quotidiano

Enel, ambientalisti: “In Italia due delle centrali a carbone più sporche d’Europa”.

Un rapporto di Climate action network individua i trenta impianti più inquinanti del continente. Nella lista anche quelli di Brindisi Sud e Torrevaldaliga (Civitavecchia), di proprietà del gruppo energetico controllato dal ministero dell'Economia. Record europeo a Germania e Regno Unito con nove impianti ciascuno.

Due delle trenta centrali elettriche più sporche d’Europa si trovano in Italia ed appartengono all’Enel. Lo rivela lo studio “Dirty 30” condotto da alcune associazioni ambientaliste, tra cui l’European Environmental Bureau e il Wwf. Si tratta degli stabilimenti di Brindisi Sud e Torrevaldaliga (Civitavecchia), rispettivamente nono e ventesimo nella classifica dei più inquinanti del continente in base ai dati forniti dai Paesi Ue nel contesto del sistema europeo sulle emissioni (Emissions trading scheme). “Dirty 30, come le centrali a carbone europee stanno vanificando la lotta al cambiamento climatico della Ue”, è il titolo del rapporto presentato in questi giorni da Climate action networkHealth and environment alliance (Heal),European environmental bureau (Eeb), Climate Alliance Germany e Wwf, che denunciano come l’utilizzo del carbone per produrre energia in Europa dal 2009 al 2012 sia aumentato.

Enel, la regina del carbone in Italia -
 Proprio il gruppo pubblico Enel possiede la maggior parte delle centrali a carbone italiane, otto su 13 totali. Carbone che al 90% l’Italia importa via mare con una flotta di circa 60 imbarcazioni che garantiscono una capacità di carico complessiva di oltre 4,6 milioni di tonnellate di carbone. Due di queste centrali, Brindisi Sud e Torrevaldaliga, entrano a pieno titolo tra le più inquinanti d’Europa. D’altronde proprio Enel è stata impegnata per mesi in una battaglia legale per la riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle (Rovigo), battaglia recentemente vinta dalle associazioni ambientaliste.
I costi del carbone sulla salute - Secondo gli autori del report gli effetti della combustione del carbone sono gravissimi. E costosi: 43 miliardi di euro l’anno spesi per malattie legate all’inquinamento, 18.400 decessi e quasi 29 milioni di casi di insufficienza respiratoria. E meno male che il pacchetto energia-clima 2030 recentemente approvato a Bruxelles fissa al 40% la riduzione delle emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990, anche grazie a un +27% di energia rinnovabile sempre entro il 2030.
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Tratto da Greenreport

Emendamento allo spalmaincentivi, Ferrante: «Come avere Dracula all’Avis»

Francesco Ferrante
E’ sconcertante che per il vice ministro dello Sviluppo Economico Claudio De Vincenti l’emendamento definitivo relativo al cosiddetto spalma-incentivi approvato dalla Commissioni Industria e Ambiente del Senato migliori la norma. 
Il Governo fa finta di non vedere che la toppa è peggiore del buco, perché al netto del gioco delle tre carte sui cui ci si è esercitati rimane il fatto che si è calpestato la certezza del diritto nazionale e internazionale e la credibilità del Paese nei confronti degli investitori italiani e stranieri.
Per ridurre i danni dello spalmaincentivi il Parlamento sperimenta infatti un pasticcioche non corregge il vulnus di fondo che è l’affondo sulla retroattività e quindi  i ricorsi  arriveranno a pioggia, sia da operatori nazionali sia internazionali che esporranno lo Stato Italiano a probabili risarcimenti miliardari.Con l’emendamento si aggiunge poi un’opzione per cui si riducono gli  incentivi nei primi anni per poi restituire la dote  dopo il 2019,  affidandone la regolamentazione ad un decreto del Ministero dello Sviluppo economico da emanarsi entro il 1 ottobre. 
Alla luce delle dichiarazioni e delle note posizioni del Ministro Guidi è facile ricorrere alla metafora di Dracula presidente dell’Avis. ..
Si conferma in definitiva l’anomalia del “caso italiano” : l’unico paese democratico al mondo dove chi si vorrebbe caratterizzare come forza 
politica innovativa non scommette innanzitutto sulla Green Economy , sulle rinnovabili e l’efficienza, ma si lega mani e piedi alle lobby degli idrocarburi.

Francesco Ferrante, Green Italia

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