CENTRALE A CARBONE: QUALI VERITA’?
di Antonia Briuglia
La triste e dura verità sta finalmente venendo a galla, quella che già da qualche tempo avevamo denunciato anche dalle pagine di questo blog, la Tirreno Power, che gestisce la centrale a carbone di Vado Ligure, sequestrata a marzo dal giudice di Savona per disastro ambientale e mancato adeguamento ai limiti sulle emissioni imposti dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia)...da il Fatto Quotidiano... comunica ai sindacati che i limiti di emissioni imposti, per l’impianto in questione sono "inapplicabili", se non a costo di modifiche all'impianto che fa capo a Gdf Suez e Sorgenia.
Questa la dura realtà cui dovranno far fronte tutti gli operai......
Non dimentichiamo che tutto ebbe inizio quando l’azienda presentò alla Regione Liguria un progetto di ampliamento dell’impianto che peraltro prevedeva un abbattimento di emissioni poco credibile, e che durante gli anni di cantiere prevedeva inoltre la parallela combustione dei vecchi gruppi, gli stessi che non rispondendo alle nuove tecnologie imposte dalla legge, avrebbero continuato a esporre tutta la cittadinanza di Vado e dei Comuni limitrofi ai gravi problemi di salute che da anni venivano denunciati con forza.
Quale la verità?
Quella che l’azienda sperava che le indicazioni AIA per Vado diventassero, per intercessione di qualcuno ( come avveniva già da 40 anni), all’acqua di rose?...
Quella che tutti, eccetto i lavoratori, fossero già a conoscenza che la situazione finanziaria dell’azienda era al collasso e che l’operazione ampliamento fosse, di fatto, uno specchietto delle allodole per GdF Suez?
Quella che bastasse ignorare le pressanti richieste della popolazione, ambientalista e no, che da troppi anni denunciava l’aumento di patologie e morti sul territorio, .....
Quale la verità?
Quella che ci porta a dedurre, proprio ascoltando le dichiarazioni di Tirreno Power, che le emissioni imposte a tutela della salute dei cittadini, nella centrale di Vado non erano e non potranno essere rispettate se non con modifiche all’impianto, che a quanto pare, non erano previste ?
Oggi, tra operai disorientati e giustamente preoccupati, sindacati che ostentano braccialetti in difesa di quel lavoro che deve continuare a uccidere per tumore, dirigenti di azienda che continuano a usare proclami densi di disinformazione ma tesi solo a creare tensioni per distogliere l’attenzione sulle loro responsabilità, tra politici che sono solo capaci, a parole, a dare solidarietà ai lavoratori, mentre sono parte in causa del danno con le loro provvidenziali distrazioni, i loro mancati controlli, la loro inerzia che non ha permesso si vigilasse e si facessero richieste di miglioramenti dell’impianto quando si potevano ancora fare: l’azienda, 50%Gdf Suez , 39% Sorgenia di De Benedetti in mano alle banche creditrici con 900 milioni di euro di debiti, dichiara che chiuderà i battenti.
Mentre, subito dopo il seguestro, chiedeva l’immediata apertura per operare le “giuste” modifiche all’impianto oggi dichiara l’impossibilità di rispettare i tempi decisi dall’AIA per metterle in pratica “quest’opera richiede oltre due anni di lavori”.
Poi afferma: “L’azienda ha fatto tutto e continuerà a fare tutto il possibile per rimettere in funzione i gruppi a carbone” e se si vuole dare una completa informazione, lo hanno fatto anche gli enti locali, quelli che al posto di tutelare tutti i cittadini soprattutto nella difesa della loro salute così come si erano impegnare a fare, come i Comuni di Vado e Quiliano, la Provincia e la Regione Liguria, si sono adoperati per proporre un documento congiunto alternativo (a chi? e con quale presunzione?), con altri limiti di emissioni e altri interventi definiti da essi stessi“rigorosi” ma che, guarda caso, non sono stati recepiti dal gruppo istruttore del ministero.
Quale la verità?
Quella di chi, in qualità di delegato sindacale, evoca ancora una regia nazionale che possa cambiare le carte in tavola.......
Prescrizioni necessarie per tutelare la salute degli abitanti per la commissione ministeriale e per i comitati di cittadini che, mentre proprio le amministrazioni non facevano la loro parte e l’azienda si auto controllava, denunciavano l’eccessivo inquinamento e i troppi morti.
Quale la verità?
Quella che sembra ancora una volta ignorare un’Ordinanza dove si dice che troppi che dovevano, non hanno controllato, troppi hanno lasciato che s’inquinasse. Un’Ordinanza dove si dice che “un gestore avrebbe fatto quello che gli tornava più vantaggioso, il tutto nella neghittosità degli organi pubblici chiamati a svolgere attività di controllo”.
Difficile pensare che, nei partiti che da anni hanno gestito il territorio savonese e la Regione Liguria, le acque siano calme e il disagio non stia aumentando proprio in procinto di primarie, di elezioni ......
Ma qual è allora la verità?
......Quel giudice dichiara “L’esercizio della centrale è stato caratterizzato da una sistematica violazione delle prescrizioni imposte nei provvedimenti autorizzativi”….. “L’inidoneità delle misure (…) è da attribuire certamente a una precisa scelta gestionale della società”. Da qui l’accusa di disastro ambientale doloso.
Per il giudice, contrariamente a quanto asseriscono sindacati e azienda, la prescrizione Aia era “estremamente vantaggiosa” perché “frutto di un sostanziale compromesso in vista della costruzione di un nuovo gruppo a carbone e all’istallazione di filtri in grado di captare le emissioni dei camini. Accordi e promesse rimasti solo sulla carta perché l’attività della centrale è stata “sistematicamente caratterizzata da reiterate inottemperanze alle prescrizioni, sia negli anni antecedenti al rilascio dell’Aia, sia nel periodo successivo al rilascio della stessa”.
Quali sono state ?
- I sistemi di monitoraggio sulle ciminiere dei gruppi a carbone non sono mai stati istallati;
- per l’accensione dei forni si è continuato a usare un olio con percentuali di zolfo tre volte superiori alla media;
- i carbonili nonostante le decennali prescrizioni non sono mai stati coperti;
- irregolarità diffuse negli scarichi.
Il giudice aggiunge “appare assai probabile (per non dire certo) che il gestore, non diversamente da quanto fatto sino a oggi, cerchi in ogni modo di rinviare sine die l’adempimento richiesto”.
.......
Non dimentichiamo infine le verità uscite dalla perizia ordinata dalla Procura sui danni alla salute provocati dall’attività dell’azienda: circa 300 morti per problemi cardiovascolari e 100 per malattie respiratorie, senza parlare ancora del nesso sulle morti da tumore ed emissioni dalla combustione da carbone, nettamente superiori alla media nazionale.
Potrebbero forse essere già abbastanza le verità, ma una cosa è certa le contraddizioni orchestrate sulla vicenda dai vari attori, sono servite e stanno servendo provvidenzialmente a dividere chi, lavoratori e cittadini , sono stati solo vittime della gestione di un Paese ancora improntato su condizioni di sottosviluppo !!!!!
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Savona. Appuntamento al ministero dello Sviluppo oggi per Tirreno Power e non solo. E' previsto infatti un tavolo allargato anche a Enel, Assoelettrica, Federutility, Edison, Sorgenia fortemente voluto dalle organizzazioni sindacali per parlare anche della questione energia in Italia. "Siamo in emergenza estrema. C'è il rischio concreto che la centrale di Vado chiuda e non lo possiamo permettere in alcun modo.
Il Prefetto ha ben compreso il rischio di un forte conflitto sociale sul territorio e si è detto pronto nell'immediatezza a chiedere un intervento deciso da parte del Governo"......
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