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16 ottobre 2014

Ilva di Taranto, Ue invia parere motivato a Italia per emissioni inquinanti

Tratto da Reuters Italia

Ilva, Ue invia parere motivato a Italia per emissioni inquinanti



BRUXELLES/ROMA/TARANTO (Reuters) - La Commissione europea ha inviato un parere motivato al governo italiano sulla questione ,dell'acciaieria Ilva di Taranto, contestando violazioni delle norme sulle emissioni inquinanti proprio mentre nella città pugliese è ripreso il processo per disastro ambientale agli ex vertici dell'azienda, a cui le potenziali parti civili intendono chiedere danni per almeno 28 miliardi di euro.

In un comunicato, Bruxelles ricorda di aver inviato alle autorità già due lettere di messa in mora, nel settembre 2013 e nell'aprile 2014, "con le quali ha invitato le autorità italiane ad adottare misure per assicurare che l'esercizio dell'impianto Ilva venga messo in conformità con la direttiva sulle emissioni industriali e con altre norme Ue in vigore in materia ambientale".

Ma anche se alcune carenze nel più grande stabilimento siderurgico europeo sono state risolte, dice la Commissione, si registrano ancora diverse violazioni, in particolare per la gestione dei sottoprodotti dei rifiuti e l'insufficiente monitoraggio del suolo e delle acque sotterranee.

"La maggior parte dei problemi deriva dalla mancata riduzione degli elevati livelli di emissioni non controllate generate durante il processo di produzione dell'acciaio", spiega la Commissione, secondo cui Ilva non rispetta le prescrizioni previste in numerosi settori, continuando a sprigionare "dense nubi di particolato e di polveri industriali, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute della popolazione locale e per l'ambiente circostante".

"Le prove di laboratorio evidenziano un forte inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque di superficie e delle falde acquifere, sia sul sito dell'Ilva sia nelle zone adiacenti della città di Taranto", dice ancora la nota.

IL PROCESSO E LE TRATTATIVE SULL'AZIENDA

Oggi intanto a Taranto è ripresa l'udienza preliminare per disastro ambientale all'Ilva. Il giudice deve decidere se rinviare a giudizio ex dirigenti e membri della famiglia Riva - proprietaria del 90% dell'azienda - dopo che nell'estate 2012 la procura tarantina sequestrò parte degli impianti e dispose l'arresto di diversi indagati.

Nell'udienza di oggi il tribunale ha ricevuto complessivamente 604 richieste di costituzione di parte civile, tra enti locali, associazioni e singoli cittadini, per una richiesta di danni complessiva di almeno 28 miliardi di euro.
 Continua...

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