Tratto da About oil
La Germania vuole dismettere il rifornimento dal carbone
Da una parte l’intenzione di chiudere tutte le centrali a carbone, dall’altra il progetto di costruzione della linea elettrica NordLink: Berlino si muove su più fronti per migliorare la produzione e il trasporto di energia elettrica eliminando l’approvvigionamento dal carbone
Il governo tedesco ha in progetto la dismissione di circa 10 gigawatt di produzione di energia elettrica derivante dalle centrali a carbone. L’idea nasce dal ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) che ha intenzione di eliminare completamente la produzione di energia elettrica dal carbone.
Il progetto esecutivo prevede, inizialmente, la chiusura di circa 24 piccole centrali elettriche, poi in seguito la dismissione totale del rifornimento a carbone. Questa riduzione di capacità energetica potrebbe avere delle ripercussioni sulle bollette elettriche, in un primo momento il costo dell’energia potrebbe anche diminuire: il governo sta pensando infatti di abbassare l'incentivo per le rinnovabili a 6,17 centesimi per chilowattora, una riduzione di 0,1 centesimi. Continua a leggere qui
Il governo tedesco ha in progetto la dismissione di circa 10 gigawatt di produzione di energia elettrica derivante dalle centrali a carbone. L’idea nasce dal ministro dell’Economia Sigmar Gabriel (Spd) che ha intenzione di eliminare completamente la produzione di energia elettrica dal carbone.
Il progetto esecutivo prevede, inizialmente, la chiusura di circa 24 piccole centrali elettriche, poi in seguito la dismissione totale del rifornimento a carbone. Questa riduzione di capacità energetica potrebbe avere delle ripercussioni sulle bollette elettriche, in un primo momento il costo dell’energia potrebbe anche diminuire: il governo sta pensando infatti di abbassare l'incentivo per le rinnovabili a 6,17 centesimi per chilowattora, una riduzione di 0,1 centesimi. Continua a leggere qui
Tratto da La Repubblica
La crisi taglia la domanda di energia, Enel chiude 23 centrali
MILANO - La domanda elettrica "non ripartirà mai con i tassi di crescita che ci aspettavamo", quindi bisogna rassegnarsi alla dismissione di un certo numero di impianti ormai vecchi e obsoleti. L'Enel, come ha spiegato l'ad Francesco Starace, ne ha individuati 23 e per nove di essi (Trino, Porto Marghera, Alessandria, Campomarino, Carpi, Camerata Picena, Bari, Giugliano e Pietrafitta) ha già avviato le procedure di cessazione definitiva dell'esercizio, ma nessuno dei 700 dipendenti coinvolti perderà il posto. Sulla minore esigenza di capacità produttiva gioca anche il boom delle fonti rinnovabili, che ormai coprono un terzo del fabbisogno energetico italiano.Continua qui
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