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18 novembre 2014

CARBONE:COME UN DISCO ROTTO.

Tratto da ippocrateas.eu

COME UN DISCO ROTTO 

Maria Materia.
Un vecchio grammofono continua a far girare un antico disco… ma il vinile è rotto, le note si ripetono continuamente, sempre uguali, sempre le stesse… lo sento echeggiare nella stanza vuota: “carbone…carbone…carbone pulito…

 .....“le nuove tecnologie sono ormai in grado di abbattere le emissioni,  stiamo perdendo l’occasione del carbone pulito…”

A conferma delle sue parole cita la moderna centrale di Valdaliga, quale esempio di efficienza a livello europeo. Mi chiedo se si tratti della stessa centrale che occupa il 20° posto della classifica delle centrali a Carbone più inquinanti di Europa…

Come il vecchio grammofono l’Europa intimidita presenta il proprio Pacchetto Clima al 2030… e l’immagine dei nuovi vincoli alle emissioni di anidride carbonica richiama “uno studente che preferisce una scuola facile con interrogazioni programmate”: questo è quanto ha affermato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Assorinnovabili.

Ecco quindi la voce di un lettore MP3… luccicante e moderno non parla di carbone, non parla di olio combustibile e nemmeno di centrali nucleari… guarda oltre, al futuro e intervistato da AGI Energia lamenta la poca lungimiranza della Commissione Europea.

Non dobbiamo cullarci dell’essere più virtuosi dell’USA, l’Europa può e deve fare di più, Re Rebaudengo afferma: “Non possiamo imporre alle aziende sul nostro territorio di non emettere CO2 se poi basta uscire dai confini per fare quello che si vuole. Dobbiamo da una parte definire le regole in casa nostra e dall’altra penalizzare l’importazione di beni la cui produzione comporta emissioni più elevate”. Questa è a parer mio una delle pochissime affermazioni sensate che ho sentito negli ultimi mesi.

La crisi che ci attanaglia non è solo economica, è una crisi più ampia che abbraccia l’economia e l’ambiente, la crisi è nei valori ed è legata all’ostilità del vecchio a far posto al nuovo…

Occorre guardare il mondo con occhi nuovi, non è possibile restare legati allo scoglio come cozze che si difendono dalla mareggiata ormai i tempi sono cambiati e non esistono tecnologie che riusciranno a rendere il disco in vinile “moderno”.

Del resto è di solo poche settimane fa la notizia dell’Enel costretta a chiudere alcune vecchie centrali che non riescono a sostenere la concorrenza delle rinnovabili, da anni ormai lo stato italiano garantisce il Capacity Payment agli impianti convenzionali che altrimenti non potrebbero coprire i costi e con queste premesse qualcuno si ostina a parlare ancora di carbone e di occasioni perdute?

La sola occasione perduta è quella dell’energia rinnovabile che poteva rappresentare il futuro energetico di un paese dove i grammofoni si ostinano a non voler cedere il passo alla musica digitale.

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Maria Materia
...."Goccia a goccia si riempie un secchio" .
Credo ed investo nelle energie rinnovabili per contribuire a creare un mondo migliore per i miei figli.

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