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20 dicembre 2014

Energia: tavolo al Ministero dello Sviluppo Economico sulla crisi del settore termoelettrico.

Tratto da Wall Street Italia

Energia: tavolo al Mise su crisi settore termoelettrico.

Roma, 18 dic. (askanews) - La situazione del comparto termoelettrico è "drammatica" e richiede l'istituzione di una cabina di regia che "ponga al centro strumenti di solidarietà e di reimpiego nell'intero settore". E' quanto hanno chiesto i sindacati Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil nel corso dell'incontro che si è tenuto oggi al ministero dello Sviluppo Economico sulla crisi del settore cui hanno partecipato anche le imprese e le associazioni del settore. In apertura dell'incontro, spiegano i sindacati, il vice ministro Claudio De Vincenti ha reso noto una ricerca, commissionata dallo stesso Ministero, che "ha tratteggiato per l'intero settore un futuro non certo idilliaco i cui margini ormai non risultano essere sufficienti a coprire né i costi fissi, né tantomeno la remunerazione del capitale investito". I sindacati, oltre a ribadire la drammaticità della situazione (per la generazione sarebbero a rischio chiusura un numero rilevante di impianti) "hanno chiesto a gran voce un piano per gestire questo processo di allarme lavoro avanzando l'idea di una cabina di regia che ponga al centro strumenti di solidarietà e di reimpiego nell'intero settore".Continua qui

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19/12/2014
Si è tenuto giovedì 18 dicembre  presso il ministero dello sviluppo economico, alla presenza del Vice Ministro De Vincenti, l'incontro per analizzare la crisi del settore termoelettrico. Presenti le imprese, le associazioni del settore, i sindacati di categoria e confederali.

È stato presentato uno studio commissionato dal Mise effettuato dalla società Ricerche Servizi Energetici, che proietta la situazione del settore energetico in Italia fino al 2030, dove viene messo in evidenza che i consumi elettrici al 2014 sono uguali a quelli del 2002, siamo tornati indietro quindi di 12 anni. Che si registra una overcapacity di oltre 50 GW rispetto alla copertura dei fabbisogni attuali. Che i margini netti oramai di pochi euro al Mwh non coprono più ne i costi fissi e ne la remunerazione del capitale investito.

Con questi dati l'intero settore termoelettrico è drammaticamente a rischio, con chiusure di centrali già annunciate, ridimensionamenti di produzione, con pesanti ricadute sul piano occupazionale sia diretto sia dell'indotto.....
Sullo sfondo di tutto ciò, oltre alla grave crisi della produzione industriale a causa della lunga fase di crisi economica, svetta il cambio di paradigma del sistema energetico, con i nuovi target effettuati dall'Unione Europea verso le energie rinnovabili, alla riduzione del CO2, all'efficienza e al risparmio energetico.....
Si è fissato una nuova riunione per il 20 gennaio 2015.

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