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20 febbraio 2015

IN RISPOSTA A CERTI TAVOLI E A CHI NEL 2015....PER IL NOSTRO TERRITORIO CERCA DI FAR AUTORIZZARE ANCORA ALTRO CARBONE..

IN RISPOSTA A CERTI  TAVOLI E A CHI NEL  2015....PER IL NOSTRO TERRITORIO CERCA DI FAR AUTORIZZARE  ANCORA ALTRO CARBONE.. 

Poiche' molto concreto riportiamo il comunicato del 25 ottobre 2014 
                          

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Il carbone pulito .

Comunicato  del 25 ottobre 2014

L’impudenza delle tesi del fronte SI al carbone di Saline Ioniche nel parlare del “carbone pulito” della centrale di Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e la sfrontatezza con cui vengono forniti dati ben lontani dall’essere reali, sono un offesa, oltre che per l’intelligenza umana, per i nostri tanti cari che stanno pagando sulle proprie carni la presenza di quella maledetta centrale sul territorio.
Civitavecchia, anche grazie al “carbone pulito”, (“maddeche?” recitava un vecchio striscione) è al primo posto nel Lazio e al terzo in Italia per mortalità causata da tumori ai polmoni, alla trachea e ai bronchi, le leucemie e i linfomi sono diffusi con percentuali nettamente superiori rispetto alla media nazionale e infine vi è un eccesso di mortalità per infezioni acute delle vie respiratorie e per malattie dell’apparato genito-urinario.
Dati che palesano, in tutta la loro evidenza, l’insostenibilità rappresentata dalla servitù energetica sul nostro territorio e sulle nostre stesse vite e che il “carbone pulito” non esiste, né a Civitavecchia né altrove! Esiste invece quello nero ed inquinante che è causa, in Italia, di una morte prematura al giorno e di danni al Paese stimabili in circa 2 miliardi di euro l´anno; mentre in Europa quella stessa produzione causa quasi 1.100 casi di morti premature l´anno e danni per 4,3 miliardi di euro..... 

Hanno ragione quindi i Comitati Grecanica Sviluppo e Vedere Chiaro: i risultati dell’utilizzo di tale obsoleto combustibile sono tutti a favore della centrale” anzi, per dirla meglio sono esclusivamente a favore dei profitti di chi gestisce tali centrali (pochi) a scapito dei tanti che pagano con la propria salute, la propria vita e la negazione del proprio futuro (tanti). Il carbone, per usare il gergo degli economisti, è pieno di “esternalità”, cioè impone costi pesanti alla società in termini sanitari e di perdita di economia. È la fonte di energia più inquinante e dannosa In Italia si brucia carbone soltanto perché è un combustibile economico per i produttori di energia, che per inquinare non pagano a nessuno il costo del danno sanitario e ambientale-economico che si riversa interamente sulla collettività a fronte di enormi profitti per chi produce energia. Non a caso delle 23 centrali che il colosso Enel, dice di voler chiudere perché improduttive non ci sono quelle che invece gli assicurano il massimo dei profitti, ovvero quelle a carbone di Civitavecchia e Brindisi.

L’ennesimo comunicato di questi giorni del fronte del si al carbone di Saline Ioniche, è la prova che con la cattiva fede si può veramente scrivere di tutto, anche che a Civitavecchia si vive bene sotto una centrale di 1980 MW a carbone. Prima di parlare vengano, questi signori, a visitare i nostri reparti oncologici; vengano a vedere la profonda crisi occupazionale in cui versano, nonostante l’ingombrante presenza di due centrali, i comparti metalmeccanici ed energetici, ma soprattutto non mistifichino la realtà omettendo di dire:
  • che il 90% dei cittadini del comprensorio avesse, a suo tempo, detto no al carbone e sia tutt’ora contraria; 
  • che il carbone è stato imposto ai cittadini solo grazie alle compensazioni economiche elargite ai sindaci del comprensorio in cambio del silenzio sulle ricadute inquinanti del carbone; 
  • che il rilevamento della qualità dell’aria è ancora realizzato con la rete delle centraline di Enel tramite un consorzio composto dagli stessi sindaci e finanziato dallo stesso gestore elettrico, con una paradossale corrispondenza tra controllato e controllore;
  • che l’autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata per la centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord contiene numerose deroghe a leggi Nazionali e Regionali, non ha tenuto in alcun conto il devastante quadro sanitario del comprensorio che si attesta tra i più gravi della Regione e dell’Italia ed è addirittura peggiorativa della già pessima Valutazione d’Impatto ambientale rilasciata nel 2003.......
Questo è il carbone pulito di Civitavecchia. Non esistono compensazioni economiche, l’esborso di contributi o la sponsorizzazione di qualsivoglia opera più o meno utile che possano assolvere cattive coscienze e ripagare dei danni subiti e quanto sottratto alla nostra vita, ovvero il diritto di avere un futuro. 
Per questo, per legittima difesa, continueremo a combattere quella maledetta centrale, fino a che ENEL, e quanti come lei, come richiesto anche da Greenpeace, non azzerino la produzione di energia a carbone sostituendo quest’ultimo con fonti pulite e rinnovabili. 
Nocoke
Qui il post integrale



Ripubblichiamo ,poichè sempre molto efficace,  
 "LO  STORICO  MANIFESTINO" divulgativo della nostra Associazione
in distribuzione all'Expo 2011
in cui abbiamo cercato di fare il punto sulla
 Grossa problematica per Noi Cittadini e per il Nostro Territorio del "Prospettato Ulteriore Potenziamento a CARBONE".


                            

Oggi nel 2015 possiamo dire non solo che le alternative esistono ma che hanno hanno fatto talmente strada in questi anni da creare una storica opportunità per costruire un mix energetico con minori emissioni di gas-serra , con senza dubbio minori problemi per la salute dei cittadini  e con importanti  opportunita' occupazionali.
                                   
Rinnovabili battono carbone 2 a 1 in Cina e Obama accelera sul clima
Il quadro energetico mondiale è in rapido cambiamento. Diversi segnali evidenziano la transizione energetica in atto....

Anche in Cina :  L’inversione di tendenza inizia anche in Cina, dove la produzione di carbone ha avuto un calo nel 2014.
L’impatto delle politiche di pulizia dell’aria e la crescita delle fonti di energia rinnovabile del Dragone stanno iniziando ad avere ricadute sul settore fossile del Paese.
Il dato è stato sottolineato dai media statali, i quali ieri hanno riferito che la produzione di carbone è scesa per la prima volta in questo secolo, toccando un totale di 3,5 miliardi di tonnellate tra gennaio e novembre, cifra più bassa del 2,1 per cento rispetto allo stesso periodo nel 2013.

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