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13 marzo 2015

No al conflitto d'interesse..........Le mani dell’industria del carbone sulle norme sull’inquinamento industriale

GREENPEACE:COME I PIÙ GRANDI INQUINATORI D’EUROPA SONO DIVENTATI ANCHE COLORO CHE DETTANO LE REGOLE DEL GIOCO 
Il rapporto completo (in inglese) è disponibile  quial seguente link: http://bit.ly/1xfHLoK )
L’Unione Europea è impegnata in un processo di aggiornamento dei limiti di emissione delle centrali a carbone negli stati membri. Si tratta di un’opportunità che capita una volta ogni dieci anni, per tentare di abbattere emissioni tossiche responsabili ogni anno della morte di migliaia di persone. Un’indagine di Greenpeace svela come l’intero processo di aggiornamento di questi limiti sia finito nelle mani dell’industria del carbone, col risultato che gli standard che l’Unione si appresta ad approvare potrebbero essere assolutamente deboli e inefficaci.
La maggior parte delle centrali esistenti potrebbero così essere autorizzate a inquinare molto più di quanto farebbero altrimenti, se adottassero le migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento delle emissioni. Gli standard di emissione europei sarebbero così molto meno stringenti di quelli adottati in altre parti del mondo, Cina inclusa.
Le centrali a carbone sono la principale fonte di emissione di ossidi di zolfo e mercurio in Europa e una delle maggiori sorgenti antropiche di ossidi di azoto, arsenico, piombo e cadmio. L’inquinamento atmosferico prodotto da queste centrali avrebbe causato, nel 2010, 22.300 morti premature in Europa (1); avrebbe inoltre contribuito ad aggravare la diffusione e l’incidenza di patologie asmatiche e ad aumentare i livelli di concentrazione del mercurio nel sangue dei bambini nati nel vecchio continente. In questo periodo l’Unione Europea sta aggiornando gli standard sull’inquinamento atmosferico per i siti industriali, includendo in questa categoria anche le centrali a carbone. Entro questo mese (marzo 2015) dovrebbe essere messa a punto una definizione delle così dette BAT (Best Available Technologies), ovvero delle migliori tecnologie disponibili per l’abbattimento e il contenimento delle emissioni industriali inquinanti. .....

Le mani dell’industria del carbone sulle norme sull’inquinamento industriale 

Tra i vari organismi coinvolti nella preparazione delle bozze, nella revisione e nel proporre i nuovi standard al vaglio degli stati membri, il più importante è il TWG (Technical Working Group), presieduto dallo European IPPC Bureau (5). Greenpeace ha scoperto che il TWG è egemonizzato dall’industria energetica: almeno 46 rappresentanti nelle delegazioni governative sono lobbisti dei colossi energetici, da aggiungersi ai 137 rappresentanti ufficiali del mondo dell’industria, anch’essi inclusi nel processo. Ciò vuol dire, in parole povere, che gli inquinatori stanno scrivendo le norme destinate a regolare il loro stesso settore.......

È il momento che i decisori intervengano 

Greenpeace chiede che il processo di definizione dei nuovi parametri di emissione per gli impianti industriali venga riformato per evitare conflitti d’interesse, deroghe ed eccezioni; per aggiornare gli standard BREF ponendoli in linea con le reali possibilità di abbattimento dell’inquinamento garantite dalle migliori tecnologie disponibili, come richiesto dalla normativa europea. I ministri per l’ambiente degli stati membri, i membri dei parlamenti nazionali così come di quello europeo devono intervenire in questo processo per: 
• garantire tempestività: l’adozione e la pubblicazione della definizione di “migliori tecnologie disponibili” nonché i limiti di emissione per le grandi centrali termoelettriche deve concretizzarsi al più tardi entro gennaio 2016;
 • garantire standard di emissione severi: l’implementazione del BREF da parte degli stati membri dovrebbe tradursi in limiti di emissione ugualmente stringenti per tutte le centrali termoelettriche. I limiti dovrebbero essere vincolanti e non dovrebbero ammettere deroghe; 
garantire che il BREF e i relativi limiti di emissione facciano effettivamente riferimento alle migliori performance ambientali già in essere nel settore energetico;
 • prescrivere monitoraggi continui delle emissioni di mercurio e degli altri inquinanti per ogni categoria di centrale termoelettrica, per verificare costantemente la congruenza con i nuovi limiti che si adotteranno;
 • mettere fine ai conflitti d’interesse: impedire l’inclusione formale di staff a libro paga dei colossi energetici nelle delegazioni nazionali responsabili della direttiva sulle emissioni industriali. 
Il rapporto completo (in inglese) è disponibile al seguente link: http://bit.ly/1xfHLoK


Qui l'articolo integrale


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