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18 marzo 2015

Old King Coal è malato - ma non vuole ancora morire

Tratto da Greenreport 
Il carbone in ritirata: ogni nuova centrale ne vengono chiuse o “annullate” due

Carbone 1
Sierra Club, la più grande e influente associazione ambientalista Usa, e CoalSwarm, un network di ricercatori che informa sugli impatti del carbone e sulle alternative a questo combustibile fossile, hanno pubblicato il rapporto Boom and Bust: Tracking The Global Coal Plant Pipeline, che presenta i dettagli di una vasta indagine, realizzata da Christine Shearer, Nicole Ghio, Lauri Myllyvirta e Ted Nace, su tutte le centrali elettriche a carbone che sono state proposte nel mondo dal 2010, comprese tre italiane: Sulcis, Monfalcone e Piombino. Il rapporto rivela che il boom delle centrali a carbone è finito e che l’utilizzo di questo combustibile fossile ad alta intensità di carbonio, ritenuto colpevole in quasi 800.000 morti premature all’anno, è in rapido declino.
Infatti, nel mondo per ogni nuova centrale a carbone che viene costruita ne vengono chiuse o annullate due, con liveli di chiusura significativamente più alti in Europa, Asia meridionale, America Latina e Africa e con punte di chiusura di centrali ed annullamenti di progetti che in India nel 2012 hanno raggiunto i 6 casi per ogni nuova centrale a carbone. Nel 2014 il consumo di carbone è diminuito anche in Cina, anche se l’economia è continuata a crescere del 7,3%. 
Negli Stati Uniti d’America, l’altro grande inquinatore del mondo, sono stati messi fuori gioco o stanno per andare in pensione più di 77.000 megawatt di energia prodotta con il carbone,ma anche qui senza nessun problema per la ripresa economica in corso negli Usa.
John Coequyt, direttore della Federal Climate Campaign di Sierra Club, sottolinea: «Abbiamo notato più volte che il carbone è un investimento rischioso e costoso per chiunque, in particolare per i Paesi in via di sviluppo che sono in prima linea della crisi energetica globale. L’inquinamento derivante da questo combustibile fossile sporco è un problema importante da affrontare per questi Paesi ed i dati di questo nuovo rapporto semplicemente rafforzano  quello che abbiamo sempre detto tutti: bisogna allontanarsi dal carbone ed andare verso le soluzioni energetiche pulite che aspettano solo di essere attuate adesso, alimentando sempre  più il mondo di energia in un modo affidabile, economicamente efficiente e salutare».
Ted Nace, direttore esecutivo di CoalSwarm, ha detto che «La cosa che colpisce è la rapidità con la quale il  clima del business si è rivoltato contro il carbone dal 2012. Dato che questi progetti richiedono grandi spese in conto capitale, sono vulnerabili alla crescente percezione del rischio. Se si guarda alla numero di progetti annullati e accantonati, soprattutto in posti come l’India che stavano progettando un enorme aumento capacità di generazione di energia da carbone, è quasi come se la musica improvvisamente avesse smesso di suonare e tutti si fossero diretti verso le porte».
Lauri Myllyvirta, senior global campaigner di Greenpeace che si occupa di carbone ed inquinamento atmosferico, evidenzia che «Lo spostamento dei nuovi investimenti dalla produzione di energia dal carbone all’energia pulita eviterà decine di migliaia di morti per inquinamento atmosferico ed eliminerà la principale fonte di crescita delle emissioni globali di CO2. Fortunatamente, come dimostra il rapporto Boom and Bust, il cambiamento sta avvenendo molto più velocemente del previsto, prima negli Usa e nell’Ue, quindi in Cina, e ora stiamo vedendo i segnali del raffreddamento degli investimenti nel carbone anche altrove».
Un segnale che arriva anche da uno dei più influenti giornali del mondo, The Guardian, che ha aderito alla campagna di 350.org per il disinvestimento dalle fonti fossili.
Ma Sierra Club, CoalSwarm e Greenpeace ricordano che non basta che l’incantesimo che ha provocato il boom del carbone sia stato svelato e che l’industria più climalterante sia nei guai: «I trends attuali devono accelerare se vogliamo evitare distruzioni climatiche catastrofiche. Mentre il mondo rivolge la sua attenzione ai prossimi negoziati sul clima della COP21 a Parigi, i Paesi devono impegnarsi a porre fine ai sussidi ed alle  politiche che favoriscono il carbone, invece concentrarsi sui tagli alle soluzioni energetiche pulite all’avanguardia che non solo creano posti di lavoro e tutelano la salute pubblica, ma mandano anche in pensione la tecnologia obsoleta ed inquinante che si frappone tra noi ed un significativo accordo globale»
Per finire i ricercatori ricordano che «I dati nel rapporto saranno continuamente aggiornati sul sito Global Coal Plant Tracker».


Tratto da Climatenewsnetwork 

Old King Coal è malato - ma non vuole ancora morire


ByAlex Kirby

La costruzione di centrali elettriche a carbone in gran parte del mondo è in declino, ma la tendenza non è sufficiente per evitare il rischio che i cambiamenti climatici raggiungano livelli pericolosi.

LONDRA, 17 marzo 2015 - Un'indagine globale su tutte le centrali elettriche a carbone proposte negli ultimi cinque anni mostra che solo una su tre di loro è stata effettivamente costruita.
I ricercatori dicono che per ogni nuovo impianto costruito da qualche parte nel mondo, altri due sono stati accantonati o annullati. Dicono che questo tasso è significativamente più alto in Europa, Asia del Sud, America Latina e Africa. 
In India, dal 2012 sei impianti sono stati annullati per ciascuno costruito.


L' Uso del carbone e' stato anche ridotto in modo significativo. In Cina è sceso nel 2014 per la prima volta da 14 anni, mentre l'economia è cresciuta del 7,3%. Dal 2003-2014 la quantità di capacità di generazione a carbone mandata in pensione negli Stati Uniti e nell'Unione europea ha superato la nuova capacità installata del 22%.
Il rapporto dice: "La quantità di nuova capacità di generazione a carbone in cantiere proposta in tutto il mondo è sceso da 1.401 GW nel 2012 a 1.080 GW nel 2014, un calo del 23%"......


Il Mercato del carbone si contrae.....
Ted Nace di CoalSwarm , una rete di ricercatori sugli impatti del carbone e sulle alternative ad esso, ha detto: "La cosa che colpisce è la rapidità con cui il mondo degli affari si è rivoltato contro il carbone dal 2012. Dato che questi progetti richiedono grandi spese in conto capitale, sono vulnerabili all'aumento della percezione di rischio. "
I risultati del rapporto Boom and Bust...,suggeriscono che il mercato del carbone si sta  contraendo , ma gli autori riconoscono che la tendenza dovrà accelerare se il mondo vuole evitare di superare  la soglia concordata a livello internazionale che si ritiene in grado di prevenire cambiamenti climatici pericolosi.

L' Agenzia internazionale per l'energia è tra coloro che stanno avvertendo che, per far in modo che il riscaldamento globale non salga oltre il massimo concordato di 2 ° C rispetto ai livelli pre-industriali, non più di un terzo delle riserve accertate di combustibili fossili può essere bruciato prima del 2050.

Un recente rapporto dell' University College di Londra ha scoperto che, a livello globale, per rimanere all'interno di 2 ° C, l' 82% delle  riserve di carbone devono essere lasciate sotterra, il 49% del  gas e il 33% delle riserve di petrolio. "Questo significa che gli investitori devono valutare la loro esposizione nelle centrali a carbone che sono più a rischio di venire  bloccate  a causa del carbonio, ed evitare di finanziare del tutto eventuali nuove centrali a carbone ."

L' Analisi di Carbon Tracker ha anche identificato i principali rischi finanziari per gli investitori nella  produzione di carbone in tutto il mondo, ................ visto  le previsioni di una domanda in calo per il carbone .
Il Sierra Club e CoalSwarm dicono che, ora l'attenzione si sta concentrando sui negoziati sul clima delle Nazioni Unite a Parigi nel mese di dicembre, e i nuovi progetti di centrali a carbone devono essere totalmente eliminati...... I paesi dovrebbero impegnarsi a porre fine ai sussidi e  alle politiche che favoriscano il carbone e  dovranno concentrarsi invece sull' energia pulita.
Il rapporto dice che non solo è il carbone il modo di produrre energia con più intensità di carbonio della produzione di energia elettrica, ma l'inquinamento da particelle fini che provoca uccide circa 800.000 persone prematuramente ogni anno,....... - Climate News Network

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