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15 aprile 2015

CENTRALE A CARBONE : Inquinamento, arrestati i vertici della centraletermoelettrica di Fiume Santo

Tratto da Il Fatto Quotidiano

Inquinamento ambientale, centrale di Fiume Santo: arrestati vertici E.On

Inquinamento ambientale, centrale di Fiume Santo: arrestati vertici E.On


Avrebbero agito, per anni, per non segnalare i continui sversamenti di olio combustibile nel terreno, nelle falde acquifere e quindi nel mare. Da qui l’avvelenamento di suolo e sottosuolo in aree di interesse collettivo, un danno ambientale ancora da quantificare con possibili conseguenze sulla salute pubblica.
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Prima dell’addio sono arrivati gli arresti.
 A due mesi dall’annuncio della vendita degli asset italiani di generazione elettrica a carbone e gas, per i vertici della multinazionale tedesca E.On in Sardegna sono scattate le ordinanze di custodia cautelare. Tutto ruota attorno alla centrale di Fiume Santo, nord ovest dell’Isola, a Porto Torres: dall’alba di questa mattina sono finiti agli arresti domiciliari il direttore, Marco Bertolino – fermato quando ormai era a bordo di un aereo in partenza da Alghero – e il suo vice, Livio Russo.
Le operazioni, portate avanti dalla Guardia di Finanza, sono state disposte dalla Procura di Sassari: l’accusa è di inquinamento ambientale doloso di rilievo internazionale, perché il Golfo dell’Asinara (con l’omonimo Parco nazionale) divide appunto la Sardegna dalla Corsica. Oltre ai due arresti ci sono altri provvedimenti a carico dei dirigenti di E.On: l’interdizione per due mesi dalle rispettive cariche per Salvatore Signoriello, amministratore delegato di E.On produzione, e Paolo Venerucci, direttore risorse umane e sviluppo territoriale E.On Italia, eAlessandro Muscas, legale rappresentante della Lithos srl, l’azienda che si era occupata delle analisi chimiche sui terreni inquinati. In sostanza i cinque avrebbero agito, per anni, di comune accordo al fine di non segnalare i continui sversamenti di olio combustibile. Dove? Nel terreno, nelle falde acquifere e quindi nel mare. Da qui l’inquinamento di suolo e sottosuolo in aree di interesse collettivo, un danno ambientale ancora da quantificare con possibili conseguenze sulla salute pubblica. I reati contestati sono quelli di inosservanza delle prescrizioni del Testo unico dell’ambiente, relative agli scarichi.

L’intercettazione: “Là sotto c’è l’inferno”
La magistratura, in particolare, ha appurato che il gruppo di dirigenti era a conoscenza delle perdite continue. Un lungo stillicidio di olio combustile destinato ai gruppi 1 e 2 nascosto per non creare danni di immagine ed economici. La falla, secondo quanto appurato, era causata da un serbatoio da 50mila litri che si era staccato dal fondo: un’anomalia non da poco di cui i vertici erano a conoscenza. Un avvelenamento lento, quindi, e silenzioso per scelta. Le indagini sono durate circa un anno, dalle intercettazioni telefoniche l’evidenza: Là sotto c’è un inferno“.....  Il procuratore capo, Roberto Saieva, ha assicurato che “le indagini proseguono ora per accertare ulteriori condotte di altre persone e verificare le reali dimensioni dell’inquinamento a Fiume Santo”. Un’operazione legata a un’altra indagine, coordinata dal pm Paolo Piras, sull’inquinamento atmosferico da polveri di carbone condotta dai carabinieri del Noe.Continua  a leggere  su Il Fatto Quotidiano


Tratto da  Dire.it

Inquinamento, arrestati i vertici della centrale termoelettrica di Fiume Santo


Centrale termoelettrica di Fiume Santo
Centrale termoelettrica di Fiume Santo
ROMA –  “La Guardia di Finanza di Sassari sta eseguendo due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti che ricoprono incarichi apicali all’interno della società E.On“. 

 Infatti, spiega una nota delle Fiamme gialle, “a seguito di una lunga attività d’indagine portata avanti dal Nucleo Polizia Tributaria di Sassari è emersa un’attività di inquinamento ambientale posta in essere da soggetti appartenenti all’importante azienda d’interesse internazionale”.

La Procura della Repubblica di Sassari, prosegue la nota della Guardia di Finanza, “ha coordinato per oltre un anno tutte le attività di Polizia Giudiziaria ed ha richiesto e ottenuto la misura cautelare domiciliare per il Direttore ed il vice direttore della Centrale Termoelettrica della E.On Produzione di Fiume Santo (Sassari) nonché misure interdittive per l’amministratore delegato della E.On. Produzione di Fiumesanto,per il direttore generale Risorse umane e Sviluppo territoriale della E.On Italia e del legale rappresentante della società che ha eseguito le analisi chimiche dalle quali si palesava lo stato di inquinamento dei terreni”.

Gli accertamenti espletati hanno messo in luce “reiterate condotte illecite ed, in particolare, dalle investigazioni è emerso che tutti i componenti del sodalizio criminale, di comune accordo e con un unico fine, omettendo di segnalare alle Autorità competenti che vi erano continui sversamenti di olio combustibile nei terreni sottostanti i serbatoi di alimentazione dei gruppi 1 e 2 della centrale termoelettrica di Fiumesanto (Ss), hanno consentito la persistente contaminazione dei terreni e delle falde acquifere del sito interessato, provocando un danno ambientale – da quantificare – in aree di interesse pubblico”.

Le indagini, anche di natura tecnica, hanno accertato come “queste persone, ben sapendo che lo stato di dissesto ambientale persisteva da anni, hanno omesso di denunciare immediatamente questa situazione per garantire un risparmio di spesa alla società e, soltanto di recente, hanno simulato di avere appena avuto notizia del fenomeno, disponendo i carotaggi ed inoltrando le prescritte comunicazioni agli organi istituzionali di vigilanza”, prosegue la nota della Guardia di Finanza.
I reati contestati sono quelli dell’inosservanza di diverse prescrizioni impartite dal Testo unico dell’ambiente con riferimento allo scarico delle acque reflue industriali nonché reati previsti dalCodice Penale.
Gli accertamenti sono stati eseguiti “al fine di reprimere condotte che provocano dapprima l’inquinamento e, a causa di quest’ultimo, danni alla salute pubblica nonché un’alterazione dell’ambiente naturale con danni permanenti e conseguente disequilibrio con i cicli naturali esistenti”.

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