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19 maggio 2015

1)SUSSIDI AI COMBUSTIBILI FOSSILI, RISORSE MAGGIORI CHE ALLA SANITÀ 2) Fondo Monetario Internazionale: "alle fossili aiuti pubblici per 5.300 miliardi $/anno"

TRATTO DA  Rinnovabili.it

SUSSIDI AI COMBUSTIBILI FOSSILI, RISORSE MAGGIORI CHE ALLA SANITÀ


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(Rinnovabili.it) – Ogni minuto che passa i combustibili fossili ricevono 10 milioni di dollari in sussidi a livello mondiale. Provate a calcolare quanto faccia moltiplicato per un anno: oltre 5000 miliardiAvete capito bene, oltre 5000 miliardi, pari al 6,5% del PIL mondiale, che finiscono diretti a sostegno di carbone, gas e petrolio. La cifra da sola è già impressionante, ma lo diventa ancora se si considera che supera le risorse sanitarie allocate a livello mondiale, parte delle quali sono necessarie proprio per i danni provocati alla salute dalle fonti fossili. Allarmismo? No, semplici calcoli, presentati stavolta dal Fondo Monetario Internazionale che le definisce i contro associati le più grandi esternalità negative mai stimate, in grado di produrre effetti controproducenti su efficienza economica, crescita e uguaglianza.

Sussidi ai combustibili fossili: di cosa si tratta?

Nell’articolo Act Local, Solve Global, l’istituto spiega in cosa consistono le sovvenzioni:  la differenza tra ciò che i consumatori pagano per l’energia e il suo “vero costo”, più l’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto normale o di vendita di un paese. Questo “vero costo” comprende il costo di approvvigionamento e gli effetti nocivi su persone e ambiente legati a quell’energia, tra cui l’inquinamento e gli eventi meteorologici estremi causati dal climate change, gli incidenti e danni alle strade. Elementi di cui le compagnie energetiche non si fanno carico, scaricando piuttosto ogni responsabilità sui singoli Stati.
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Tratto da Qualenergia

Fondo Monetario Internazionale: "alle fossili aiuti pubblici per 5.300 miliardi $/anno"

A carbone, gas e petrolio vanno sussidi per il 6,5% del Pil mondiale. La stima è del Fondo Monetario Internazionale. Oltre agli incentivi espliciti nel conto pesano i costi scaricati sulla collettività. Tagliare il sostegno alle fonti fossili darebbe una spinta economica fortissima e renderebbe le energie rinnovabili competitive senza incentivi.
L'industria delle fossili percepisce aiuti pubblici, diretti e indiretti per 5.300 miliardi di dollari all'anno, vale a dire il 6,5% del Pil mondiale e 10 milioni di dollari ogni minuto. La stima, impressionante ma probabilmente sottodimensionata, arriva da un nuovo report del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Nel calcolo, oltre agli incentivi alla produzione di gas, petrolio e carbone e quelli al consumo, FMI include anche le esternalità negative, cioè i danni a salute, ambiente e clima che le fossili al momento non pagano, ma scaricano sulla collettività.
Se eliminassimo questi sussidi impliciti ed espliciti, si stima, le emissioni di gas serra calerebbero del 20%, un passo avanti determinante nella lotta al global warming sulla quale si stanno facendo pochi progressi. Eliminare il vantaggio che carbone, petrolio e gas si prendono a spese di tutti dimezzerebbe anche il numero delle morti premature causate ogni anno dall'inquinamento atmosferico.
Inoltre, eliminando questi aiuti e facendo pagare alle fossili i danni che creano, in molti Paesi si darebbe una spinta determinante alle finanze pubbliche, spingendo gli investimenti in infrastrutture, sanità, lotta alla povertà e Stato sociale.
Infine, se togliendo i sussidi a gas, carbone e petrolio le diverse fonti energetiche fossero messe nelle condizioni di competere veramente alla pari, spiega il report, non ci sarebbe nemmeno più bisogno di incentivi alle rinnovabili, che comunque al momento – pesando per 120miliardi di dollari l'anno a livello mondiale - praticamente un'inezia in confronto ai 5.300 miliardi di $ delle fossili.
La stima degli aiuti alle 'fonti sporche' fatta dal FMI è più alta di quelle diffuse in passato soprattutto per la nuova quantificazione dei costi sanitari – che pesano per circa la metà dei 5.300 miliardi $ – che deriva dai nuovi calcoli sugli effetti dell'inquinamento atmosferico diffusi dall'OMS, secondo i quali all'Italia costerebbe 97 miliardi di $ all'anno.
I costi non pagati per i danni provocati dal cambiamento climatico – particolarmente difficili da quantificare – pesano per oltre un quarto del totale degli aiuti alle fossili. Per questa stima il FMI ha usato il metodo di quantificazione ufficiale del governo statunitense – 42 $ (2015) per ogni tonnellata di CO2 che però secondo voci autorevoli come l'IPCC “molto probabilmente sottostima” i costi reali.

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