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04 maggio 2015

Rinnovabili: sorpasso storico su carbone e gas:Dal 2013 le installazioni globali di energie alternative prevalgono su quelle fossili.

Tratto da Il Corriere della Sera 
Rinnovabili: sorpasso storico su carbone e gas

Dal 2013 le installazioni globali di energie alternative prevalgono su quelle fossili. Nel 2030 vinceranno 4 a 1

di Elena Comelli

Sorpasso storico delle fonti pulite sull’energia fossile. Già dal 2013 la nuova potenza installata nel mondo è in prevalenza alternativa. Nell’anno della svolta sono stati installati 143 gigawatt di fonti pulite contro 141 gigawatt di fonti fossili. Il processo di transizione verso le fonti rinnovabili dovrebbe accelerare con il tempo, secondo le previsioni di Bloomberg New Energy Finance. Nel 2030, le nuove installazioni di potenza pulita (in cui Bloomberg include anche il nucleare, che però ha una rilevanza minimale rispetto alla potenza delle rinnovabili) supereranno di quattro volte quelle di gas, carbone e petrolio assieme.


Calo dei prezzi
Grazie al rapido calo dei prezzi del solare e dell’eolico, ma anche delle batterie, le fonti rinnovabili stanno diventando più competitive di quelle fossili in ampie aree del mondo. Da qui, la crescita esponenziale delle installazioni. L’energia solare, che oggi copre solo l’uno per cento della produzione elettrica su scala mondiale, sarà la principale fonte energetica entro il 2050, secondo le stime dell’International Energy Agency. La questione, dunque, non è se il mondo sperimenterà una transizione verso le energie pulite, ma è capire quanto tempo ci vorrà. A questo fine, può essere utile osservare come si è svolto il processo in Europa, dove il sorpasso è avvenuto da tempo.

In Europa
Già nel 2008, le nuove installazioni energetiche in Europa sono al 57% da fonti rinnovabili (senza atomo) contro 43% di fossili, nel 2011 siamo a 71% contro 29% e nel 2014 a 79% contro 21%. È soprattutto il solare, con il suo enorme sviluppo negli ultimi dieci anni, a fare la differenza: l’anno scorso si è aggiunta molta più capacità da fotovoltaico che da carbone e gas. E queste due fonti fanno solo la metà della potenza eolica connessa alla rete. La crisi economica e il taglio degli incentivi pesano sui ritmi di crescita, ma non fermano la tendenza: la nuova energia installata in Europa è sostanzialmente quella da rinnovabili. L’anno scorso nell’Unione sono stati costruiti 26,9 gigawatt di potenza elettrica, cioè 9,4 gigawatt in meno rispetto al 2013. L’eolico fa la parte del leone, con 11,8 gigawatt di nuova potenza (il 43,7%), poi il fotovoltaico con 8 gigawatt (il 29,7%), segue il carbone con il 12,3%, il gas con l’8,7%, le biomasse e rifiuti al 4%, l’idroelettrico all’1,6% e il resto è geotermico (45 megawatt) ed energia marina (1,3 megawatt). 

L’ascesa delle rinnovabili
Nessuna installazione nel 2014 per nucleare, olio combustibile e solare a concentrazione. L’ascesa delle rinnovabili in termini di potenza è ancora più evidente se si tiene conto degli impianti chiusi: nel 2014 sono stati dismessi 7,2 gigawatt a carbone, 2,9 gigawatt a gas, 1,1 gigawatt a olio combustibile, 423 megawatt eolici, 370 megawatt a biomasse e 15 megawatt idro. In assoluto, l’installato annuale da fonti rinnovabili è calato ancora rispetto al 2013, salvo quello da eolico (cresciuto del 3,8% nel 2014 rispetto al 2013), ma dal 2000 la quota delle energie pulite sull’installato continua a crescere in maniera più o meno costante. Nel giro di 14 anni, un periodo piuttosto breve per il mercato delle installazioni energetiche, l’eolico europeo è passato dal 2,4 al 14% della potenza complessiva e il fotovoltaico dallo 0,02% al 9,7%. Insieme queste due tecnologie raggiungono i 216,7 gigawatt e con le altre fonti si arriva a 378 gigawatt, il 42% dei 913 gigawatt di potenza complessiva in Europa. 

Ritmi più accelerati
È molto probabile che anche nel resto del mondo la transizione energetica dalle fonti fossili alle rinnovabili seguirà più o meno la stessa strada, ma con ritmi forse anche più accelerati, vista la potente spinta del governo cinese in questa direzione. A novembre, in una storica dichiarazione congiunta con gli Usa, Pechino si è impegnata a fermare la crescita delle sue emissioni entro il 2030 e a portare al 20% la quota di fonti rinnovabili nel proprio mix energetico. Secondo una stima della Casa Bianca, Pechino dovrà mettere in campo 800-1000 gigawatt di potenza low-carbon, più di tutte le centrali a carbone che esistono in Cina. Già nel 2014, per la prima volta nella storia, la Cina ha diminuito il proprio consumo di carbone del 2,9% e ha ridotto del 4,8% l’intensità energetica del suo sistema, cioè il rapporto tra consumi di energia e Pil. Da anni ormai la Cina è il primo mercato mondiale per le fonti pulite e soprattutto per il solare, con 10 gigawatt installati l’anno scorso e ben 18 gigawatt stimati quest’anno. Una marcia a tappe forzate.

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