Vado Ligure, chiuse le indagini sulla Tirreno Power: gli indagati sono 86
ARTICOLI CORRELATI
- Tirreno Power, la Regione cambia idea e dice no all’autorizzazione ambientale
- Tirreno Power: «Asl e Arpal si voltavano dall’altra parte»
- Tirreno Power, i tre punti contestati dal gip
- Tirreno Power: la centrale riparte, ma solo per le manutenzioni
- Tirreno Power, tutta la verità sul documento dell’Istituto di Sanità
- Tirreno Power, indagati i sindaci di Vado e Quiliano
- Tirreno Power, la consulenza: «Emissioni mortali»
- Centrale, perizia choc in Procura
Alla fine sono 86 gli indagati, tra dirigenti di Tirreno Power, amministratori locali e funzionari di comuni, Regione ed altri enti. Le accuse contestate, che vanno, tra le altre, dall’omicidio colposo al disastro ambientale per danno alla salute, sono state concretizzate in decine e decine di imputazioni racchiuse in una quarantina di pagine: domani mattina inizieranno le notifiche.
Tratto da IL Secolo XIX
Savona - Sono 86, le persone indagate nell’inchiesta sulla centrale Tirreno Power di Vado Ligure: oggi, dopo oltre un anno di accertamenti, la Procura ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini.
Figurano iscritti nel registro degli indagati dirigenti di Tirreno Power, amministratori locali, ma anche funzionari di Comuni, Regione ed enti minori. Tra le ipotesi di reato avanzate dalla magistratura figurano l’omicidio colposo e il disastro ambientale per danno alla salute.
da aprile a dicembre 2013, tre articoli per ricostruire la vicenda:
| Centrale, perizia choc in Procura | Tirreno Power: «Asl e Arpal si voltavano dall’altra parte» | Tirreno Power, la consulenza: «Emissioni mortali» |
L’inchiesta che era culminata con il sequestro della centrale di Vado Ligure l’11 marzo del 2014 per presunte violazione all’Aia; l’impianto è ancora sotto sequestro. Il gruppo Tirreno Power appartiene a Gdf-Suez (50%), Sorgenia (39%), Iren (5,5%) e Hera (5,5%) e la Procura indaga su 427 morti definite “anomale” e avvenute tra il 2000 e il 2007 per malattie respiratorie e cardiovascolari; secondo perizie in mano alla Procura, tra il 2005 e il 2012 sono stati oltre 2 mila i ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari, che i magistrati temono dovuti alle emissioni della centrale. Nello stesso periodo sarebbero stati 586, sempre secondo la Procura, i bambini ricoverati per patologie respiratorie.
Nei mesi scorsi erano finiti sotto inchiesta gli ex dirigenti Massimiliano Salvi, Pasquale D’Elia, Emilio Macci, Stefano La Malfa, Gianni Biavaschi, l’ex presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, gli ex assessori regionali alla Salute e allo Sviluppo economico, Claudio Montaldo e Renzo Guccinelli, il dirigente del settore Ambiente, Gabriella Minervini e i sindaci di Vado e Quiliano.
Intanto l’incontro fissato per domani a Palazzo Chigi con la Regione, i Comuni, i sindacati e l’azienda per cercare una strada per la riapertura dell’impianto è stato rinviato al 25 giugno su richiesta della Regione; da tempo i 250 dipendenti sono in cassa integrazione, ma il blocco della centrale coinvolge 800 persone impiegate in aziende dell’indotto.
Nessun commento:
Posta un commento