Tratto da Albertonosari.it
ENEL -OFFERTA PER LA CENTRALE DI PORTO MARGHERA
7/7/2015 -
Il gruppo guidato da Francesco Starace ha sul tavolo tre offerte per l’acquisto della centrale termoelettrica di Porto Marghera, in Veneto, rimasta in funzione fino al 2012 e messa fuori servizio ufficialmente nel marzo del 2014. L’impianto rientra nelle 23 centrali a carbone, CCGT, olio combustibile e gas, per cui è stato avviato un programma di rivalutazione che dovrebbe essere completamente definito entro la fine del 2016.
Tre operatori, di cui due energetici e uno logistico, sarebbero interessati all’acquisto della centrale termoelettrica di Porto Marghera, in Veneto, e avrebbero presentato un’offerta di circa 5 milioni di euro. Lo riporta un articolo de “Il Corriere Della Sera”, che ricorda come la centrale faccia parte dei 23 impianti termoelettrici (carbone, CCGT, olio combustibile e gas) per cui il colosso elettrico ha avviato un programma di rivalutazione.
Dei 13 GW di capacità installata in smantellamento o riconversione in Italia, circa 6,5GW sono già stati dismessi, mentre per i restanti 6,5 GW la situazione, delineata un mese fa da Enrico Viale, responsabile della generazione a livello globale di Enel, è la seguente. Si possono distinguere impianti che sono ancora destinati alla produzione di energia, poi ci sono quelli più grandi e urbanizzati (Genova, Bari e Livorno) per cui è pensabile una rivalutazione in opere come musei, data center, centri commerciali, e infine quelli fuori dalle città, ma comunque non destinabili alla produzione di elettricità. Secondo Viale entro il 2016 si conoscerà il destino di tutti gli impianti individuati, ma saranno quelli del primo gruppo, tra cui rientrano quello di Porto Tolle (Veneto),Montalto di Castro (Lazio), Pietrafitta (Umbria), e Augusta (Sicilia) che verranno probabilmente convertiti in centrali a biomassa a filiera corta, con una capacità installata netta di circa 5 MW ciascuno......
Il top manager di Enel si è poi soffermato anche su come si presenterà il gruppo in Italia al termine di questa ristrutturazione. In pratica, il colosso elettrico potrà contare ancora su 13 GW tra impianti a carbone e Ccgt, a cui si sommeranno gli 11 GW di grande idroelettrico, gli 1,5 GW di idroelettrico di Egp e gli altri 1,7 GW di rinnovabili facenti capo alla controllata Enel Green Power. Una capacità sufficiente a competere su un mercato, come quello italiano, che presenta un eccesso di offerta, e che spingerà anche altri operatori a dismettere gli impianti meno efficienti.
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