Immagine tratta da Il Secolo XIX del
4 aprile 2013
DEPOSITO DI BITUME IN PORTO ALLARME degli ambientalisti .
C' E' GIA' IL VIA LIBERA DELLA REGIONE.
________________________Indagine della Procura sui depositi di bitume
Nel mirino le decisioni della Regione e le autorizzazioni.
Sono molti gli aspetti al vaglio della magistratura a cominciare dall’impatto ambiente e soprattutto sulla salute di un impianto i cui “odori” si spargerebbero su un raggio di tre chilometri e che invece è a circa 300 metri dal centro cittadino.
GIOVANNI CIOLINA
Il deposito costiero di bitume diventa un caso giudiziario. O meglio la procura ha deciso di approfondire l’argomento e valutare l’esistenza o meno di irregolarità.
Le polemiche politiche dei giorni scorsi sull’argomento hanno quindi varcato anche il metal detector del tribunale e da alcuni giorni gli uomini della polizia giudiziaria sono al lavoro per recuperare documenti ed autorizzazioni del progetto che dovrebbe portare a ridosso della fortezza del Priamar, a punta Sant’Erasmo un deposito da 400 mila tonnellate di bitume all’anno e lavorato a temperature di oltre cento gradi.
Al momento non ci sono ipotesi di reato e tantomeno iscrizioni del registro degli indagati, ma la procura vuole veder chiaro sulla vicenda, soprattutto alla luce dell’interpellanza presentata nel’aprile scorso in comune a Savona dal gruppo Noi per Savona-Verdi con il quale si paventavano i rischi per la salute da un insediamento del genere.
Il classico modello 45, quindi «notizie non costituenti ipotesi di reato», ma sicuramente un passo importante dopo lo scrosciare delle proteste della gente...Su La Stampa l'articolo integrale
GIOVANNI CIOLINA
Il deposito costiero di bitume diventa un caso giudiziario. O meglio la procura ha deciso di approfondire l’argomento e valutare l’esistenza o meno di irregolarità.
Le polemiche politiche dei giorni scorsi sull’argomento hanno quindi varcato anche il metal detector del tribunale e da alcuni giorni gli uomini della polizia giudiziaria sono al lavoro per recuperare documenti ed autorizzazioni del progetto che dovrebbe portare a ridosso della fortezza del Priamar, a punta Sant’Erasmo un deposito da 400 mila tonnellate di bitume all’anno e lavorato a temperature di oltre cento gradi.
Al momento non ci sono ipotesi di reato e tantomeno iscrizioni del registro degli indagati, ma la procura vuole veder chiaro sulla vicenda, soprattutto alla luce dell’interpellanza presentata nel’aprile scorso in comune a Savona dal gruppo Noi per Savona-Verdi con il quale si paventavano i rischi per la salute da un insediamento del genere.
Il classico modello 45, quindi «notizie non costituenti ipotesi di reato», ma sicuramente un passo importante dopo lo scrosciare delle proteste della gente...Su La Stampa l'articolo integrale
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