Tratto da Savona news
Deposito di bitume, la procura di Savona indaga per abuso d’ufficio e disastro colposoE’ stato aperto un fascicolo modello 44 "a carico di ignoti". Sotto il mirino degli inquirenti i documenti e le informazioni relative all’iter amministrativo del progetto
Il deposito di bitume nel mirino della Procura della Repubblica di Savona. Una nuova indagine infatti è stata aperta per le ipotesi di reato di abuso d’ufficio e disastro colposo. Questa mattina il fascicolo modello 44 “a carico di ignoti” è giunto sulla scrivania del procuratore Francantonio Granero.
Dopo le polemiche esplose negli scorsi giorni culminate con il consiglio comunale infuocato in palazzo Sisto dell’11 agosto, l’attenzione degli inquirenti si è indirizzata in particolare sull’iter autorizzativo del progetto seguito da Autorità Portuale, BIT Savona e Comune di Savona.
Il progetto dello stabilimento a 300 metri dalla darsena prevede la spesa di 15 milioni di euro mentre il deposito avrà una capacità di stoccaggio di 45mila tonnellate l'anno. A volere con forza l’impianto a partire dal 2011, l’Autorità Portuale con l’ex presidente Rino Canavese, che ha portato il progetto al Comune di Savona per poi appaltarlo alla Bit Savona Scrl. Alla Conferenza dei Servizi referente, convocata dall’Autorità Portuale il 19 gennaio 2012, però non ha partecipato l’amministrazione comunale (Ufficio Ambiente e l’Ufficio Traffico del Comune).
La Polizia Giudiziaria sta infatti lavorando per acquisire i documenti e le informazioni relative all’iter amministrativo del progetto. A coordinare le indagini il pubblico ministero Ubaldo Pelosi.
Debora Geido
Immagine tratta da Il Secolo XIX del
4 aprile 2013
Nessun commento:
Posta un commento