Per essere adeguatamente informati riportiamo
un precedente post
PER FARE CHIAREZZA .......
E PER NON DIMENTICARE .
ARTICOLO DEL 2013 |
Burlando, gli assessori regionali Montaldo e Briano, e i funzionari del Ministero a nostro avviso dovranno rispondere alla nostra comunità della carenza per anni di controlli, dovranno rispondere politicamente, moralmente (e se anche giuridicamente lo dirà la Magistratura) sul perchè si è preferito in modo ottuso e arrogante chiudere un occhio e continuare una produzione estremamente dannosa, eseguita spesso in regime di autocontrollo e per troppi anni senza senza autorizzazione ambientale all'esercizio, salvo poi accordarsi au un'Autorizzazione AIA con diversi valori ......
Riportiamo il post del 19 giugno 2015
Tirreno Power, sotto accusa
cinque sindaci di Vado e Quiliano
Savona - Erano a conoscenza delle conseguenze sanitarie provocate dall’uso del carbone e nonostante «disponessero di studi sanitari focalizzati sulla situazione locale» avrebbero chiuso gli occhi sull’attività di Tirreno Power ed omesso di disporre controlli specifici dal Duemila fino al 2014 che avrebbero potuto evitare ulteriori danni alla salute pubblica.
Per la procura, i sindaci di Quiliano (Nicola Isetta ed Alberto Ferrando) e Vado (Carlo Giacobbe ed Attilio Caviglia), oltre al funzionario della Provincia Vincenzo Gareri, devono rispondere di disastro colposo.
Ma se al dirigente di palazzo Nervi viene contestate di non aver effettuato controlli sulle emissioni inquinanti in atmosfera, sugli scarichi delle acque reflue (in particolare selenio e boro) e di un monitoraggio della qualità dell’aria correlata specificamente alla centrale, la “politica” delle due cittadine non avrebbe tenuto conto delle decine di relazioni e consulenze e delle norme che impongono «la prioritaria considerazione dalla tutela dell’ambiente rispetto agli interessi privati».
Nello specifico i sindaci - nella loro veste di autorità sanitaria - avrebbero omesso di ordinare un’idonea rete di monitoraggio della qualità dell’aria correlata a Tirreno Power e da gestirsi a cura dell’autorità pubblica, mentre è stata l’azienda quasi sempre a fornire i dati di inquinamento. L’altro tema di discussione, che ha interessato anche le fasi successive del fascicolo, ha riguardato la copertura del carbonile. Per la procura avrebbero dovuto imporre l’intervento con ordinanza, al pari di imporre, quale prescrizione, il rispetto dei limiti minimi nelle emissioni previsti dalle migliori tecniche disponibili ed indicati dalle norme europee e nei pareri medici ai quali loro stessi avevano fatto riferimento per sottolineare «le serie preoccupazioni dal punto di vista sanitario per la popolazione che vive, lavora e soggiorna nel comprensorio savonese».
Per il procuratore Granero e il vice Paolucci i cinque indagati si sarebbero solo limitati a formulare richieste e rilievi senza però mai mettere in atto i loro poteri concreti. Come era accaduto in fase di commissione Ippc quando diedero mandato di esprimere «riserve e dissensi», ma senza imporre il voto contrario per arrivare alla conferenza dei servizi del 2012 quando per la procura si spogliarono delle loro vesti di autorità sanitaria locale e non si imposero per chiudere i due gruppi a carbone.
Anzi, secondo l’accusa, cooperavano per legittimare «il mantenimento in funzione dei due gruppi economicamente profittevoli ed il cui esercizio era autorizzato solo in virtù della prospettazione della costruzione del nuovo gruppo a metano»......
Leggi anche
Il testo della lettera inviata dalla Rete Savonese Fermiamo il Carbone Oggetto: autorizzazione integrata ambientale (AIA) centrale termoelettrica Vado Ligure Quiliano- risultati del biomonitoraggio.
Dal comunicato della Rete Savonese Fermiamo il carbone del 25 marzo 2013 :
......Qui é necessario scandire bene le parole: i medici parlano di minaccia REALE e CONSISTENTE non solo per la salute ma per LA VITA dei cittadini......
Savona - Erano a conoscenza delle conseguenze sanitarie provocate dall’uso del carbone e nonostante «disponessero di studi sanitari focalizzati sulla situazione locale» avrebbero chiuso gli occhi sull’attività di Tirreno Power ed omesso di disporre controlli specifici dal Duemila fino al 2014 che avrebbero potuto evitare ulteriori danni alla salute pubblica.
Per la procura, i sindaci di Quiliano (Nicola Isetta ed Alberto Ferrando) e Vado (Carlo Giacobbe ed Attilio Caviglia), oltre al funzionario della Provincia Vincenzo Gareri, devono rispondere di disastro colposo.
Ma se al dirigente di palazzo Nervi viene contestate di non aver effettuato controlli sulle emissioni inquinanti in atmosfera, sugli scarichi delle acque reflue (in particolare selenio e boro) e di un monitoraggio della qualità dell’aria correlata specificamente alla centrale, la “politica” delle due cittadine non avrebbe tenuto conto delle decine di relazioni e consulenze e delle norme che impongono «la prioritaria considerazione dalla tutela dell’ambiente rispetto agli interessi privati».
Nello specifico i sindaci - nella loro veste di autorità sanitaria - avrebbero omesso di ordinare un’idonea rete di monitoraggio della qualità dell’aria correlata a Tirreno Power e da gestirsi a cura dell’autorità pubblica, mentre è stata l’azienda quasi sempre a fornire i dati di inquinamento. L’altro tema di discussione, che ha interessato anche le fasi successive del fascicolo, ha riguardato la copertura del carbonile. Per la procura avrebbero dovuto imporre l’intervento con ordinanza, al pari di imporre, quale prescrizione, il rispetto dei limiti minimi nelle emissioni previsti dalle migliori tecniche disponibili ed indicati dalle norme europee e nei pareri medici ai quali loro stessi avevano fatto riferimento per sottolineare «le serie preoccupazioni dal punto di vista sanitario per la popolazione che vive, lavora e soggiorna nel comprensorio savonese».
Per il procuratore Granero e il vice Paolucci i cinque indagati si sarebbero solo limitati a formulare richieste e rilievi senza però mai mettere in atto i loro poteri concreti. Come era accaduto in fase di commissione Ippc quando diedero mandato di esprimere «riserve e dissensi», ma senza imporre il voto contrario per arrivare alla conferenza dei servizi del 2012 quando per la procura si spogliarono delle loro vesti di autorità sanitaria locale e non si imposero per chiudere i due gruppi a carbone.
Anzi, secondo l’accusa, cooperavano per legittimare «il mantenimento in funzione dei due gruppi economicamente profittevoli ed il cui esercizio era autorizzato solo in virtù della prospettazione della costruzione del nuovo gruppo a metano»......
Leggi anche
Il testo della lettera inviata dalla Rete Savonese Fermiamo il Carbone Oggetto: autorizzazione integrata ambientale (AIA) centrale termoelettrica Vado Ligure Quiliano- risultati del biomonitoraggio.
Dal comunicato della Rete Savonese Fermiamo il carbone del 25 marzo 2013 :
1 Aprile 2014
Silvia Velo, sottosegretario di stato per l'ambiente alla Camera dei Deputati, interviene su Tirreno Power “le verifiche connesse all'effettivo impatto ambientale che la centrale ha sul territorio circostante non interessano esclusivamente il Ministero dell'Ambiente quale Autorità preposta al rilascio dell'AIA, ma devono necessariamente coinvolgere tutti i soggetti pubblici titolari di specifici poteri in materia di tutela dell'ambiente e della salute.
04 aprile 2014
Comunicato della Rete Savonese Fermiamo il carbone : Sindaci dalle parole ai fatti.........
I SINDACI SI DICHIARANO OGGI IN PIENA SINTONIA CON LA MAGISTRATURA?
DALLE PAROLE AI FATTI: RICHIEDANO SUBITO LA IMMEDIATA REVISIONE DELL'AIA CHE RECEPISCA I VALORI EMISSIVI INDICATI DALL'ORDINANZA DEL GIP e quindi non accettino in ogni caso l'esercizio con valori che non rispettino i limiti in concentrazione previsti dalla normativa sulle MTD sia per gli attuali gruppi sia per quelli che dovrebbero essere costruiti.........
E' necessario precisare che quando si parla di limiti MTD il riferimento è ad un range che prevede un limite massimo e uno minimo e che in un contesto densamente abitato e con i problemi sanitari ed ambientali evidenziati principio di precauzione vorrebbe che si tendesse verso il minimo.
SILVIA VELO, Sottosegretario di Stato per l'ambiente, in questi giorni aveva dichiarato alla Camera dei Deputati:
“…tutte le richieste formulate e che riguardavano la tutela della salute erano state accolte dai due Sindaci”
“Il parere negativo era confermato esclusivamente per ragioni non attinenti ai profili sanitari…”
"Il Sindaco può chiedere in ogni momento al Ministero di verificare la necessità di riesaminare l'AIA.
Finora nulla è pervenuto al Ministero in tal senso..."
15 luglio 2014
6 ottobre 2014
Delibera AIA Tirreno Power e TUTELA DELLA SALUTE :per il CO le tabelle indicano 120-130
MA .........I LIMITI MTD SONO 30-50.
Su La Stampa di domenica 5 ottobre
L’allarme dei medici: “Più ossido di carbonio vuol dire più tumori”...Leggi qui
VADO LIGURE - Tre ore di interrogatorio in
Procura come persone informate sui fatti per
Alberto Ferrando e Monica Giuliano sindaci di
Quiliano e Vado Ligure.Nel mirino della magistratura
savonese le delibere approvate dai consigli comunali sui limiti delle emissioni per la centrale a carbone di Vado di Tirreno Power per poter ottenere l'Aia....
29 novembre 2014
"NON è compito delle amministrazioni locali quello di appellarsi a scelte strategiche nazionali che sono di competenza governativa. Gli amministratori hanno il compito e la responsabilità specifica di valutare la situazione di pericolo o di danno sanitario locale alla luce dei documenti e degli elementi recenti che hanno a disposizione, e di decidere di conseguenza in Conferenza dei Servizi"
VADO LIGURE - Tre ore di interrogatorio in
Procura come persone informate sui fatti per
Alberto Ferrando e Monica Giuliano sindaci di
Quiliano e Vado Ligure.Nel mirino della magistratura
savonese le delibere approvate dai consigli comunali sui limiti delle emissioni per la centrale a carbone di Vado di Tirreno Power per poter ottenere l'Aia....
29 novembre 2014
"NON è compito delle amministrazioni locali quello di appellarsi a scelte strategiche nazionali che sono di competenza governativa. Gli amministratori hanno il compito e la responsabilità specifica di valutare la situazione di pericolo o di danno sanitario locale alla luce dei documenti e degli elementi recenti che hanno a disposizione, e di decidere di conseguenza in Conferenza dei Servizi"
“Ci permettiamo di richiamare i Sindaci chiamati a partecipare a questa conferenza di servizi ai propri doveri inderogabili di tutela della salute pubblica locale, esercitando il compito che spetta a loro, e soltanto a loro, ai sensi dell’art. 29-quater, comma 6, d.lgs. 152/2006: ossia emettere le prescrizioni previste dagli artt. 216 e 217 del TULLSS, per rendere l’attività di questa industria insalubre compatibile con la salute della popolazione locale.
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DIRITTO AMBIENTALE - AIA-VIA-VAS e TUTELA DELLA SALUTE DEI CITTADINI, ORA I SINDACI NON HANNO PIU' SCUSE !
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Inoltre sempre molto efficaci i sottostanti video
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