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24 settembre 2015

L' obbligo morale. Papa Francesco, Obama, gli ambientalisti e il cambiamento climatico.

Tratto da greenreport

Un obbligo morale. Papa Francesco, Obama, gli ambientalisti e il cambiamento climatico


L’Enciclica Laudato Si’ studiata in scuole, università e chiese statunitensi
[23 settembre 2015]

Da mesi, fin da quando ha pubblicato il suo appello per un’azione globale per la lotta contro il cambiamento climatico, Papa Francesco ha fatto progredire oltre misura il dialogo pubblico sulla sfida ambientale, centrale del nostro tempo. Nelle scuole, nelle chiese e nei gruppi comunitari e a livello nazionale, la sua enciclicaLaudato Si, sulla cura della casa comune, ha illuminato la coscienza collettiva della nazione.
Il Papa darà voce a questa urgenza nel suo  viaggio a Washington per consegnare il suo messaggio di imperativo morale al  presidente Obama e al Congresso Usa, prima di recarsi a New York per farne un caso davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Quando il Pontefice e il presidente mercoledi si siederanno di fronte alla Casa Bianca, sarà un incontro di anime in gran parte affini. Nessun leader ovunque ha fatto più di Obama per tagliare l’inquinamento da combustibili fossili pericolosa che sta causando il cambiamento climatico globale. Però, il presidente è tutt’altro che soddisfatto di quanto non avrebbe dovuto essere.
“Dovevamo muoverci  più velocemente”,  ha detto Obama all’inizio di questo mese in una scuola di Kotzebue, in Alaska. “Non ci stiamo muovendo abbastanza velocemente”.
Papa Francesco si troverà  ad affrontare la ragione principale per cui il giorno dopo, quando interverrà ad  una riunione congiunta di Camera e Senato a Capitol Hill, porterà un messaggio di chiarezza morale in un luogo di ambiguità morale.
Raramente c’è stato più estremo bisogno di adesso di  parlare dritto tutela dell’ambiente, con i leader repubblicani di entrambe le camere del Congresso che fanno di tutto per bloccare il progresso necessaria nella lotta per proteggere le generazioni future dai pericoli del cambiamento climatico.
Il papa è un uomo di fede, non un politico. 
Il suo vestito è bianco, non è rosso o blu. Non deve schierarsi con nessun partito o con i caucus di parte o di base. Viene invece  perché incombe l’onere della verità sulla nostra crisi climatica e serve un appello per il cambiamento.
Indipendentemente dalla nostra fede, ha detto, tutti noi,  abbiamo l’obbligo morale di essere amministratori responsabili della terra che condividiamo e dei sistemi naturali dai quali dipende ogni forma di vita.
Abbiamo un obbligo morale nei confronti delle generazioni future, per salvaguardare il loro patrimonio naturale, di essere un esempio di cura e di lasciare loro un pianeta vivibile.
E abbiamo un obbligo morale verso quelle persone che stanno già pagando un prezzo alto per il cambiamento climatico, i malati e gli impoveriti, le comunità di colore e altri che vivono in prima linea del degrado ambientale in tutto il mondo.
Voltare le spalle a tali obblighi, scrive il Papa, sarebbe i continuare lungo la strada nella quale “le basi stesse della nostra vita cominciano a sgretolarsi”.
Questo messaggio è già stato ampiamente recepito in tutto il paese, dove l’enciclica è stata inserita  nei programmi di scuole e università e si è formato il nucleo di gruppi di studio, circoli di preghiera e incontri informali a livello nazionale.........
“E ‘tutta una questione di rapporti: con il nostro Creatore, l’un l’altro e con quelli su cui facciamo affidamento”, ha detto Louisa Bateman, che sta insegnando l’enciclica nel suo corso di scienze ambientali alla St. Cecilia Academy di Nashville.
 “La lotta al cambiamento climatico – ha detto Batemen al Tennessee Register –  è responsabilità di tutti. Non riguarda solo le altre persone.”
Ma non lo è. E’ proprio questo è il punto.
La scienza ci dice la verità su ciò che sta accadendo al nostro pianeta. Si è appena conclusa l’estate più calda mai registrata a livello globale dal 1880, da quando si prendono i dati. Lo scorso anno è stato l’anno più caldo mai registrato e nei primi otto mesi di quest’anno è stato ancora più caldo. 14 dei 15 anni più caldi mai registrati si sono verificati in questo secolo. 
I livello dei mari è  in aumento, i deserti si stanno ampliando e tempeste, inondazioni e incendi infuriano.
La terra ci sta raccontando in ogni modo che riconosce di non poter sostenere tonnellate non mitigate di inquinamento da carbonio prodotte dalla combustione di combustibili fossili.
Papa Francesco ci dice, che è il momento di agire. Tutto questo dà uno scopo alle  nostre convinzioni e conferisce significato alle nostre convinzioni.
Il Papa ci ha messo di fronte ad una delle più profonde sfide spirituali del nostro tempo. La nostra risposta sarà determinante per quale tipo di mondo lasceremo ai nostri figli. Questo dirà molto su chi siamo come persone guidate da una finalità e dalla fede. 
E plasmerà le decisioni più fondamentali che prendiamo, per la responsabilità che condividiamo, per la cura per la nostra casa comune.
Qui l'articolo integrale
di Rhea Suh, presidente del Natural resources defense council (Nrdc)
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Tratto da Greenbiz

Papa Francesco ha a cuore i cambiamenti climatici e la sua spinta propulsiva ha innescato un interesse crescente da parte dei religiosi e della chiesa in generale. Una delle ultime dimostrazioni è una petizione comparsa su Change.org: già in 30 mila chiedono - all'interno della campagna "Faiths for Earth" – che il 100% del fabbisogno energetico sia garantito da fonti rinnovabili entro il 2050.

I cambiamenti climatici sono una delle sfide morali più grandi dell'era presente. Minacciano la salute del pianeta e della popolazione mondiale, in particolare i poveri e i più vulnerabili. Mettono in pericolo il futuro dei nostri figli e tutto ciò che ci è caro.
È giunto il momento, per tutti noi, di svegliarci e agire uniti: nelle nostre comunità locali e nazionali, sia globalmente che nella nostra quotidianità. In qualità di cittadini animati dalla fede e dalle altre tradizioni morali, siamo coscienti che agire sui cambiamenti climatici è un importante obbligo morale. 
Ci rivolgiamo a voi in quanto responsabili politici affinché rispondiate urgentemente alle minacce provocate dai cambiamenti climatici, provvedendo al conseguimento del 100% di energia rinnovabile da raggiungere come meta entro il 2050.

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