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26 ottobre 2015

Parigi al bivio - COP21- Lotta ai Cambiamenti Climatici: ora o mai più

Tratto da www.lindro.it

COP21 di Parigi al bivio

Lotta ai Cambiamenti Climatici: 

ora o mai più

Christiana Figueres: 'Temperatura globale rischia di alzarsi di di 4-5C°: un accordo sarebbe un grande passo
cop 21 cambiamenti climatici

«Siamo la prima generazione a sentire l’impatto del cambiamento climatico; siamo l’ultima che può fare qualcosa per contrastarlo». Sono parole del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama, pronunciate lo scorso 3 agosto; un anno, il 2015, che sta passando alla storia come il più caldo da che esistono misurazioni della temperatura globale.

 In quell’occasione Obama ha presentato il Clean Power Plan, il piano nazionale per ridurre le emissioni di gas serra del 32%, entro il 2030, rispetto ai livelli del 2005, e dell’80% entro il 2050: gli Stati Uniti lo proporranno come base programmatica alla COP21 (21° Conferenza delle Parti), che si terrà a Parigi dal prossimo 30 novembre all’11 dicembre.
 In quella sede 195 Paesi, più l’Unione europea, cercheranno di trovare un accordo per aggiornare l’UNFCCC (Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici): è il trattato stipulato a Rio De Janeiro nel 1992, quando la comunità internazionale si riunì per la prima volta con l’obiettivo di rallentare il Riscaldamento Globale antropico.

Gianluca Lentini, geofisico e divulgatore scientifico, ci ha spiegato: “Il Riscaldamento Globale è l’attuale manifestazione dei cambiamenti climatici: è un fenomeno scientifico suffragato grazie a dati raccolti nell’arco di almeno due secoli. Esiste un consenso amplissimo tra gli scienziati climatici sulla natura antropica del Riscaldamento Globale registrato negli ultimi 200 anni circa: a partire, cioè, dalla Rivoluzione industriale, quando cominciò la produzione massiccia di energia derivante dal carbon-fossile, e l’immissione di gas climalteranti, i quali incrementano l’effetto serra nell’atmosfera”. .....

Le attese per la COP21 sono altissime: dopo uno sforzo diplomatico così complesso ed esteso nel tempo, la speranza che a  Parigi si trovi un accordo universale sul Clima è concreta, fermo restando l’incognita della sottoscrizione vincolante, un’opzione su cui non c’è ancora chiarezza. Un altro fallimento, dopo Copenaghen 2009, avrebbe conseguenze imprevedibili; i modelli elaborati dall’IPCC nel Quinto Rapporto di Valutazione, pubblicato nel 2014, sono chiari: se la temperatura globale aumenta di 4-5C°, la vita sulla Terra sarà molto diversa da come la conosciamo oggi. 

Il Segretario Esecutivo delle Nazioni Unite per il Clima Christiana Figueres ha dichiarato a Bruxelles lo scorso 15 settembre: «Lo scenario attuale comporterebbe un aumento della temperatura di 4-5C° entro la fine del secolo. Con i contributi presentati dai Paesi in vista di Parigi, la temperatura si innalzerebbe di 3C°.
 E’ uno scenario accettabile? No; con questi presupposti, l’accordo che si profila non sarà perfetto, ma rappresenterebbe lo stesso un grande passo». 
Un passo obbligato per contrastare i cambiamenti climatici, definiti dal Presidente americano Obama ‘la più grave minaccia per le generazioni future’. 
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