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15 novembre 2015

Il carbone primo grande nemico del clima e dell’aria che respiriamo

Tratto da key4biz

Il carbone primo nemico del clima e dell’aria che respiriamo



Se vogliamo evitare i rischi del cambiamento climatico, si legge in un documento del WWF, il consumo di carbone nel mondo deve iniziare a diminuire entro il 2020.
A quasi due settimane dall’avvio del summit di Parigi, il WWF presenta il documento di posizionamento su Carbone e Clima con l’obiettivo di fornire e sostenere soluzioni energetiche sostenibili attraverso la visione “100% energie rinnovabili” entro il 2050, supportati da misure ambiziose di efficienza energetica e di risparmio. Il focus del documento è sul carbone (e lignite) per uso energetico, il combustibile fossile più sporco e inquinante che negli ultimi dieci anni ha registrato la più alta crescita assoluta rispetto a qualsiasi fonte energetica. 
Il carbone è anche il combustibile a più alta intensità di emissioni di CO2.  A livello mondiale le centrali a carbone generano il 40% di elettricità, ma sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni di CO2 del sistema elettrico. Se vogliamo evitare i rischi del cambiamento climatico, così come altri impatti negativi del carbone (ad esempio quelli locali rappresentati dall’inquinamento atmosferico), il consumo di carbone nel mondo deve iniziare a diminuire entro il 2020 per essere completamente eliminato dal sistema energetico globalenecessariamente prima del 2050. 
La transizione energia dovrà, dunque, essere raggiunta attraverso un rapido passaggio a una fornitura di energia rinnovabile al 100% e sostenuta da massicci investimenti in efficienza energetica.
L’Italia è il Paese che potrebbe chiudere si da subito con il carbone, considerato che la potenza installata è più che doppia rispetto al picco massimo dei consumi mai raggiunto, mentre le rinnovabili hanno assunto un ruolo sempre più importante: nei primi mesi del 2015 hanno coperto il 37,1% dei consumi elettrici.
In questo, l’Italia dovrà giocare un ruolo di primo piano accelerando il processo di fuoriuscita dal carbone, essendo uno dei paesi che può fare a meno da subito del peggior combustibile fossile. Entro il 2030, al più tardi, non dovrebbero essere costruiti nuovi impianti a carbone anche nei paesi in via di sviluppo.  E ‘quindi importante che i Governi interrompano immediatamente tutti i finanziamenti pubblici,  così come andrebbe sospeso il supporto finanziario da agenzie di credito all’esportazione per qualsiasi progetto di carbone.
Il WWF sollecita i Governi dell’OCSE a garantire una completa e immediata eliminazione di tutte le sovvenzioni per l’estrazione del carbone, produzione e uso, e tutti gli altri Governi entro il 2020, al più tardi.  Questo vale anche per l’Italia che deve rinunciare a sovvenzionare progetti di nuovi impianti come quello nel Sulcis (Sardegna).

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