Tratto da La Sicilia
L’Eni a processo a Gela per inquinamento sott’accusa anche per i bimbi nati malformati
Ne è convinta anche l’amministrazione comunale di Gela che, a nome della città, si è costituita parte civile, chiedendo la creazione di un primo fondo risarcitorio di 80 milioni di euro.
Cinque periti nominati dal tribunale di Gela hanno sancito il nesso di causalità esistente tra inquinamento industriale e malformazioni neonatali riscontrate sui bambini gelesi (spina bifida, palatoschisi, ecc.), e hanno parlato di “disastro ambientale permanente” i cui effetti nocivi giungerebbero all’uomo attraverso la catena alimentare.
L’avvocato dei ricorrenti, Giuseppe Fontanella, ha chiesto, con un ricorso cautelare d’urgenza firmato da 500 persone, il sequestro e il blocco dei pozzi petroliferi e degli impianti ancora in esercizio nella raffineria di Gela.
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