
Un serpentone di passeggini vuoti, organizzato dal gruppo Genitori Tarantini (che aveva fatto affiggere nei giorni scorsi manifesti con i fumi dell’Ilva e la scritta ‘I bambini di Taranto vogliono vivere’), con la collaborazione di Wwf e Taranto Lider.
Prima il raduno a piazzale Democrate, poi un corteo che ha percorso la ringhiera del Lungomare, corso Vittorio Emanuele II, fino ad arrivare a piazza Castello. I manifestanti chiedono la chiusura delle fonti inquinanti e un’alternativa per la città di Taranto e per i propri figli.

Fumo nero, nuvole di diossina e altre sostanze tossiche sono l’immagine più eloquente dell’inferno urbano in cui si trovano ogni giorno a vivere i tarantini.
Il prossimo 17 maggio comincerà il nuovo processo che vedrà presentarsi davanti al giudice 44 imputati nell’inchiesta “Ambiente svenduto”, accusati di aver fatto pressioni per ammorbidire i controlli sulle emissioni tossiche e di vari altri reati che sfociano nel disastro ambientale e nell’avvelenamento di sostanze alimentari.
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