COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

12 giugno 2016

Tirreno Power Bis,l' inchiesta riparte per dare un nome alle 427 vittime.

  Da Il Secolo XIX oggi in edicola  .
Tirreno Power Bis,l' inchiesta riparte
Immagine tratta da Il Secolo XIX 
Stralciato il filone sull' omcidio colposo:nuove indagini per dare un nome alle 427 vittime.

I PM PISCHETOLA E CARUSI AL LAVORO SULLE CARTELLE CLINICHE DEI RESIDENTI 
LEGGI  l' articolo di G. Ciolina  su Il SECOLO XIX

Inchiesta sulla centrale, stralcio dell’accusa di omicidio colposo

Colpo di scena: il fascicolo riparte da capo
GIOVANNI CIOLINA

Stralcio dell’accusa di omicidio colposo dal corpo portante dell’inchiesta Tirreno Power e riapertura dell’inchiesta. È il primo colpo di scena nel mastodontico fascicolo da 33 mila pagine portato avanti dall’ex procuratore Francantonio Granero e che ora i sostituti Daniela Pischetola e Vincenzo Carusi stanno cercando di portare alla richiesta di rinvio a giudizio. Una scelta dettata dalla necessità di andare ad individuare con tanto di nome e cognome le presunte vittime a causa della centrale termoelettrica di Vado Ligure. 

Ma la svolta, già palesata nei mesi scorsi, per quanto riguarda l’omicidio colposo di non meno 427 persone morte «per cause attribuibili alle emissioni della centrale, quale causa esclusiva o come concausa prevalente» è diventata una realtà. E di fatto il fascicolo riparte da zero e quindi con la necessità di un ulteriore avviso di conclusione indagini. Se sotto un certo profilo la scelta potrebbe leggersi come un passo indietro, dall’altra ha rappresentato una necessità per il pool inquirente coordinato dal procuratore Ausiello. Il vero e proprio nodo giuridico è stato rappresentato dalla difficoltà nel sostenere l’accusa di omicidio colposo nei confronti di 23 indagati, tra i quali i vertici dell’azienda, gli ex sindaci di Vado (Carlo Giacobbe) e Quiliano (Nicola Isetta), il dirigente della provincia Vincenzo Gareri e della Regione Gabriella Minervini, senza l’identificazione delle presunte vittime. Un passaggio che era venuto alla luce già nelle settimane successive alle indiscrezioni sul deposito della consulenza dei tecnici incaricati da Granero e che al momento dell’acip sembravano essere tramontate. 
A sostegno del lavoro dei magistrati savonesi potrebbe arrivare il dossier preparato dagli esponenti dei comitati anti carbone - in particolare dai medici di Medicina democratica - puntato su almeno un centinaio di cartelle cliniche di cittadini deceduti, secondo i tecnici di Md, per cause legate alle emissioni. Insomma, il lavoro della procura si annuncia difficile anche se i comitati potrebbero fornire una buona mano. 
La mannaia dell’archiviazione per l’omicidio colposo resta però incombente su questo filone. Ma l’attività di indagini, coperta dal massimo riserbo degli inquirenti, sarebbe già cominciata.  

Nessun commento: