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07 luglio 2016

Ombrina Mare la fine delle trivelle,l'inizio della responsabilita' di tutti.

Tratto da Dorsogna

Eccoci qui, ad otto anni esatti dall'inizio di quella che sembrava una battaglia impossibile, tutto quello che resta di Ombrina Mare viene smantellato a spese della Rockhopper Exploration, UK.

E' la testa di un pozzo esplorativo, a cinque chilometri da riva in Adraitico, che a vederlo adesso fa anche tenerezza. E' una montagnola verticale di ferri verdi e rossi di un paio di metri o poco piu' che esce quasi spaventata dal mare. L'incubo FPSO, gli oleodotti, le navi cisterna, l'inquinamento da petrolio sono svaniti. Presto non resteranno neanche quei ferrami a ricordarcelo.

Com Ombrina sono finiti i sogni petroliferi di Sergio Morandi, di Chicco Testa, di Confindustria Abruzzo, di Paolo Primavera, di Sam Moody, e di tutti i loro azionisti inglesi. Quante avventure in questi anni. Quanti alti e bassi, quante notti a coordinare fra di noi, quante conferenze, quante domande per cercare di capire, quante idee per mettere pressione alla chiesa, ai politici. Nel mezzo di tutto questo abbiamo messo KO una ditta di petrolio -- la Mediterranean Oil and Gas -- e fatto si che il governo nazionale passasse una legge di protezione dalle trivelle entro le prime 12 miglia da riva.

L'abbiamo fatto noi, da San Vito Marina.

Non lo sapevamo allora, ma con il sapore della vittoria e a riguardarli indietro sono stati anni belli, di lotta contro l'insperabile, di un piccolo e grande popolo che ha capito e che si e' dato da fare prima che fosse troppo tardi. Otto anni.

E' una vittoria di noi tutti, come tante in questa storia del petrolio d'Abruzzo, una vittoria in cui i politici hanno contato ben poco, segno che di questi tempi il potere di internet, del passaparola sui social media, assieme alla forza di volonta', all'intelligenza, alla perseveranza possono fare tanto.

Una delle cose piu' belle e' che dal sito della Rockhopper la parola "Ombrina Mare" non compare piu' da tempo, e credo che questo sia il segnale che e' proprio finita anche per loro. Non ne parlano piu'. Si sono arresi. Scompaiono.

Ma il lavoro non e' finito. E non e' solo il petrolio. Il lavoro che resta e' di adesso meritarlo il mare trivelle-free. Il lavoro che resta e' di non deturparlo quel resta dell'Adriatico. Di non gettare le cicche fra la sabbia, le carte sugli scogli, la monnezza dopo il pranzetto. Di pulire la monnezza che c'e'. Di far si che i fiumi non portino liquami e fertilizzanti a mare. Di far si che le villette non arrivino a faccia a faccia con la sabbia. Di far si che le generazioni future abbiano inoculato il vaccino dell'attivismo preventivo e non di fare sterili proteste quando e' troppo tardi.

Di trasmettere loro la voglia di fermare gli altri mostri che inevetabilmente verranno.
In una parola, di volergli bene a quel mare noi e chi verra' dopo.

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