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08 settembre 2016

Il fondo pensione sovrano norvegese scarica Duke Energy. Generali cosa fa?

Tratto da  Re Common

Il fondo pensione norvegese scarica Duke Energy. Generali cosa fa?

[di Luca Manes]

Government Pension Fund Global, il fondo sovrano norvegese finanziato dai ricchi proventi petroliferi del Paese scandinavo, ha deciso di ritirare il suo investimento di 480 milioni di euro nella Duke Energy, la principale utility energetica statunitense. Il provvedimento, che sarà operativo dalla fine del 2016, è basato su motivazioni di natura etica. In base alle indagini portate avanti negli ultimi mesi dal fondo, la Duke sarebbe colpevole di aver causato “gravi danni all’ambiente”.
La grande utility era già da tempo finita nell’occhio del ciclone per l’altissimo livello di inquinamento dei bacini d’acqua in cui sono sversati i residui tossici della combustione nelle centrali a carbone. Tecnicamente si chiama coal ash management, altri non è se non un’attività molto dannosa per l’ambiente e per le persone. La Duke brucia carbone in cinque stati: Indiana, Florida, Kentucky, South Carolina e North Carolina, dove a fronte di 14 impianti ci sono ben 33 bacini di smaltimento.
Nel 2014, a causa della sua discussa coal ash management e soprattutto di un grosso sversamento nel fiume Dan, in North Carolina, la Duke Energy è stata accusata di negligenza, imperizia e violazione della normativa nazionale sui fiumi. La compagnia ha patteggiato con le corti federali civili e penali, che hanno così imposto sanzioni pecuniarie di oltre 100 milioni di dollari e l’obbligo di svolgere servizi per le comunità impattate.
Ma per ripristinare i guasti provocati ci vorrà comunque più di un decennio, anche se l’azienda dovesse iniziare a cambiare linea d’azione. Il fondo sovrano di Oslo aveva già stabilito di non puntare più sulle società che hanno più del 30% della propria capacità di generazione elettrica, nel caso delle utility elettriche, o più del 30% dei ricavi da progetti a carbone, ma nel caso della Duke la risoluzione si è basata, come detto, su questioni puramente “etiche”.
Val la pena ricordare che anche la società di assicurazione italiana Generali detiene un pacchetto di investimenti nella Duke Energy e che, come chiesto da Re:Common e dall’esponente dell’International Waterkeeper Alliance Donna Lisenby all’assemblea degli azionisti della compagnia tenutasi lo scorso aprile a Trieste, sarebbe ora che tale rapporto d’affare fosse completamente rivisto. Casomai seguendo l’esempio virtuoso del Fondo norvegese.

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