Ilva: danni a salute, in 207 ricorrono a Corte europea diritti uomo
È il terzo ricorso presentato da cittadini residenti a Taranto
“Gravi pregiudizi causati alla vita e alla salute degli stessi dal persistente inquinamento prodotto dal complesso dell'Ilva". Per questo 207 cittadini residenti a Taranto hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo (Cedu). A renderlo noto è stato l’avvocato Anton Giulio Lana, presidente dell'Unione forense per la tutela dei diritti umani e legale dei ricorrenti.
È il terzo ricorso alla Cedu presentato da cittadini residenti a Taranto. Lana precisa che i ricorrenti "hanno tutti contratto patologie a causa delle emissioni nocive provenienti dall'impianto siderurgico. In particolare, il gruppo di cittadini residenti di Taranto lamenta la violazione, da parte del governo italiano, degli obblighi di protezione della vita e della salute in relazione all'inquinamento prodotto dallo stabilimento dell'Ilva".
Sul punto, il governo italiano è chiamato a dare conto, entro febbraio prossimo, della sua condotta, ritenuta dai ricorrenti gravemente lesiva del diritto alla salute e ad un ambiente salubre. Altri due ricorsi all'attenzione della Corte di Strasburgo sono stati presentati nel 2013 da 52 cittadini tramite il Comitato Legamjonici, e nel 2015 da altri 130 tarantini.
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